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IL PENSIERO - Bucchioni: "Benfica-Napoli? Gli azzurri hanno sofferto l’inferiorità numerica a centrocampo"
12.12.2025 17:58 di Napoli Magazine
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A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un calcio alla radio", è intervenuto Enzo Bucchioni, giornalista: "Non dobbiamo sempre partire dal presupposto che le nostre squadre siano necessariamente inferiori a molte di quelle con cui ci confrontiamo. Ci sono situazioni in cui riesci a compensare il divario e altre in cui non ce la fai. Giocare in casa può essere più semplice, grazie all'ambiente che ti sostiene e offre un vantaggio psicologico, ma al di là di questo non ci sono altre spiegazioni immediate. Analizzando partita per partita, le ragioni emergono chiaramente. Per esempio, prendendo la prima partita contro il City: il Manchester City è più forte del Napoli. Questa è una realtà evidente e non c'è nulla di sorprendente da scoprire o aggiungere; semplicemente, quando affronti una squadra di quel calibro il risultato può prendere una direzione prevedibile. Ci sono comunque momenti in cui tutto gira per il verso giusto, riesci a esprimere un grande calcio, superando le difficoltà. Il Napoli, in determinate gare, ha dimostrato di saperlo fare. Tuttavia, in situazioni dove mancano molti giocatori chiave, è irrealistico aspettarsi che il Napoli possa competere costantemente a quei livelli. L’altra sera, ad esempio, il Napoli ha spesso sofferto l’inferiorità numerica a centrocampo. Il lavoro di Conte è stato efficace, utilizzando un modulo 4-3-3 o 4-1 (a seconda della lettura), che ha evidenziato i problemi nelle distanze tra i due centrocampisti del Napoli. Quando l’altra squadra, come successo con Bino, schiera cinque uomini a centrocampo, diventa complicato gestire il possesso palla e mantenere il controllo del gioco".

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IL PENSIERO - Bucchioni: "Benfica-Napoli? Gli azzurri hanno sofferto l’inferiorità numerica a centrocampo"

di Napoli Magazine

12/12/2025 - 17:58

A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un calcio alla radio", è intervenuto Enzo Bucchioni, giornalista: "Non dobbiamo sempre partire dal presupposto che le nostre squadre siano necessariamente inferiori a molte di quelle con cui ci confrontiamo. Ci sono situazioni in cui riesci a compensare il divario e altre in cui non ce la fai. Giocare in casa può essere più semplice, grazie all'ambiente che ti sostiene e offre un vantaggio psicologico, ma al di là di questo non ci sono altre spiegazioni immediate. Analizzando partita per partita, le ragioni emergono chiaramente. Per esempio, prendendo la prima partita contro il City: il Manchester City è più forte del Napoli. Questa è una realtà evidente e non c'è nulla di sorprendente da scoprire o aggiungere; semplicemente, quando affronti una squadra di quel calibro il risultato può prendere una direzione prevedibile. Ci sono comunque momenti in cui tutto gira per il verso giusto, riesci a esprimere un grande calcio, superando le difficoltà. Il Napoli, in determinate gare, ha dimostrato di saperlo fare. Tuttavia, in situazioni dove mancano molti giocatori chiave, è irrealistico aspettarsi che il Napoli possa competere costantemente a quei livelli. L’altra sera, ad esempio, il Napoli ha spesso sofferto l’inferiorità numerica a centrocampo. Il lavoro di Conte è stato efficace, utilizzando un modulo 4-3-3 o 4-1 (a seconda della lettura), che ha evidenziato i problemi nelle distanze tra i due centrocampisti del Napoli. Quando l’altra squadra, come successo con Bino, schiera cinque uomini a centrocampo, diventa complicato gestire il possesso palla e mantenere il controllo del gioco".