Calcio
ON AIR - Piccari: "Napoli, contro la Roma un test importantissimo, mi aspetto una gran prestazione"
26.11.2025 12:27 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Piccari, giornalista direttore di TUTTOmercatoWEB Radio. 
 
Possiamo dire che la crisi del Napoli sia passata o c'è ancora bisogno di attendere? 
"I segnali di una situazione nettamente migliore ci sono, sono evidenti. Però bisogna aspettare la partita contro la Roma, perché è un test importantissimo, siamo solo alla tredicesima giornata ma è una gara che può dare indicazioni pesanti a entrambe le squadre. Il peggio sembra passato ma per dire che ne siamo completamente fuori aspetterei".
 
È possibile che cinque giorni di pausa abbiano restituito a Conte quella grinta di cui ha parlato? 
 
"Sono contento per lui, se a lui bastano cinque giorni per ricaricarsi, meglio così. Magari succedesse anche a noi, Conte è un grandissimo allenatore, dobbiamo solo abituarci alle sue sceneggiate. È un grandissimo allenatore, forse tra i migliori, ma poi ci sono sempre queste uscite che finiscono per creare confusione. Alla fine, però, la sensazione qual è? Che poi tocca quasi chiedere scusa a lui. Ieri sentendo in intervista Di Lorenzo quando Paolo Condò gli ha chiesto di quanto accaduto, ha risposto che non c'era mai stato alcun allontanamento con Conte. Quindi, alla fine, sembra quasi che abbiamo capito tutto male noi. I risultati parlano, ma gli atteggiamenti erano evidenti. Detto ciò, il Napoli resta una grande squadra: non ha bisogno di stravolgimenti di mercato. Ha avuto infortuni, come tutti. Il resto andrebbe chiesto allo staff medico, ammesso ci facciano fare una domanda, perché sappiamo come funziona, appena provi a uscire dal binario, salta la domanda. Discorsi da club provinciale, purtroppo".
 
Cosa dobbiamo aspettarci in vista di domenica contro la Roma? 
"Mi aspetto una gran prestazione, al di là del risultato, perché in queste partite può succedere di tutto. La Roma sta benissimo, quindi può creare difficoltà importanti. Il Napoli ha dato segnali di crescita e ieri ha fatto una partita di livello. Se continua su questa linea, può proporre una gara forte dal punto di vista caratteriale e tecnico, poi il risultato è un'incognita, perché parliamo di squadre capaci di determinare la partita in qualsiasi momento. Però la prestazione, quella me l'aspetto".
 
Neres nel secondo tempo ha giocato da seconda punta, può essere la sua collocazione ideale? 
 
"Credo che giocando con più continuità, in quella posizione possa crescere ancora. È un giocatore che ha qualità, ha gamba, ha numeri importanti. Lo aveva fatto vedere già l'anno scorso in diversi momenti. Con continuità può ritrovare prestazioni ancora maggiori".
 
Il numero 11 del Qarabag, Addai, può entrare nell'orbita di club più grandi? 
"Ieri ha fatto vedere qualità e buona tecnica. Bisogna capire cosa può dare in un campionato come il nostro, molto tattico, dove ci sono difficoltà diverse. È un profilo interessante. Bisogna vedere se può imporsi in un grande club o se gli serve un passaggio intermedio in una squadra in cui possa mettersi in evidenza prima".
 
La Juventus ha superato la crisi con la vittoria di ieri? 
"Aspetterei ancora, però ieri ha fatto un buon secondo tempo e vincere su un campo così difficile, è un segnale importante. Però non possiamo pensare che abbia risolto tutti i problemi. Serve tempo, deve cambiare passo, perché non può fare peggio di Tudor. L'obiettivo deve essere il quarto posto, ma per arrivarci serve un ritmo molto più alto. Poi quando entra Yildiz, cambia la partita: ieri l'ha svoltata ed ha permesso anche a McKennie e David di segnare. Ma deve essere continuo: i giocatori di quella qualità devono incidere sempre".
 
Quali sono le reali possibilità del Napoli di superare il girone di Champions? 
 
"Per me il Napoli può andare avanti, è una squadra attrezzata per reggere la doppia competizione, anche se Conte storicamente soffre il doppio impegno. Dipenderà molto da come gestirà le rotazioni. Credo che a gennaio qualcosa sul mercato si farà, anche perché perdere De Bruyne è un colpo pesante. Vediamo che occasioni offrirà il mercato e come il Napoli vorrà intervenire".
 
Davvero c'è bisogno di andare all'estero per acquistare giocatori come Openda? 
"Discorso lungo e mi trovi concorde. In Italia ci sono profili interessanti, ma ormai lo straniero va di moda. Openda, per carità, aveva fatto vedere buone cose altrove, ma qui abbiamo visto poco. Ieri ha segnato dopo più di 240 giorni. È chiaro che un po' di fastidio c'è, si spendono tanti soldi e poi il rendimento è quello che è".
 
C'è qualche profilo italiano che potrebbe essere protagonista nella prossima finestra di mercato? 
"È difficile fare nomi, perché purtroppo non li vediamo giocare. Pio Esposito, per esempio, è fortissimo, ma all'Inter trova pochissimo spazio. È complicato. Spero che si possa tornare a dare più spazio ai giovani, ma oggi è difficile. Ieri, per esempio, vedere Conte mandare in campo Vergara è stato quasi un omaggio al ragazzo, anche se non è più giovanissimo. Sono episodi che servirebbero più spesso, ma non solo quando si vince e all'ultimo minuto".
 
La Roma ha realmente possibilità di lottare fino alla fine per lo scudetto? 
"Io faccio sempre una fotografia del momento. Tra due mesi non sappiamo cosa succederà, non siamo indovini. Oggi, per risultati, numeri, crescita nel gioco e inserimento immediato di chi entra, mi sembra la squadra più credibile. Non la più forte, secondo me, ma la più credibile rispetto a Napoli, Milan e Inter. Vedremo nel prossimo turno con il Napoli, è una prova importantissima sia per la Roma di Gasperini sia per il Napoli di Conte. Dire oggi che può arrivare in fondo non me la sento, ma adesso, in questo momento, è la squadra in cui credo di più".
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ON AIR - Piccari: "Napoli, contro la Roma un test importantissimo, mi aspetto una gran prestazione"

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26/11/2025 - 12:27

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Piccari, giornalista direttore di TUTTOmercatoWEB Radio. 
 
Possiamo dire che la crisi del Napoli sia passata o c'è ancora bisogno di attendere? 
"I segnali di una situazione nettamente migliore ci sono, sono evidenti. Però bisogna aspettare la partita contro la Roma, perché è un test importantissimo, siamo solo alla tredicesima giornata ma è una gara che può dare indicazioni pesanti a entrambe le squadre. Il peggio sembra passato ma per dire che ne siamo completamente fuori aspetterei".
 
È possibile che cinque giorni di pausa abbiano restituito a Conte quella grinta di cui ha parlato? 
 
"Sono contento per lui, se a lui bastano cinque giorni per ricaricarsi, meglio così. Magari succedesse anche a noi, Conte è un grandissimo allenatore, dobbiamo solo abituarci alle sue sceneggiate. È un grandissimo allenatore, forse tra i migliori, ma poi ci sono sempre queste uscite che finiscono per creare confusione. Alla fine, però, la sensazione qual è? Che poi tocca quasi chiedere scusa a lui. Ieri sentendo in intervista Di Lorenzo quando Paolo Condò gli ha chiesto di quanto accaduto, ha risposto che non c'era mai stato alcun allontanamento con Conte. Quindi, alla fine, sembra quasi che abbiamo capito tutto male noi. I risultati parlano, ma gli atteggiamenti erano evidenti. Detto ciò, il Napoli resta una grande squadra: non ha bisogno di stravolgimenti di mercato. Ha avuto infortuni, come tutti. Il resto andrebbe chiesto allo staff medico, ammesso ci facciano fare una domanda, perché sappiamo come funziona, appena provi a uscire dal binario, salta la domanda. Discorsi da club provinciale, purtroppo".
 
Cosa dobbiamo aspettarci in vista di domenica contro la Roma? 
"Mi aspetto una gran prestazione, al di là del risultato, perché in queste partite può succedere di tutto. La Roma sta benissimo, quindi può creare difficoltà importanti. Il Napoli ha dato segnali di crescita e ieri ha fatto una partita di livello. Se continua su questa linea, può proporre una gara forte dal punto di vista caratteriale e tecnico, poi il risultato è un'incognita, perché parliamo di squadre capaci di determinare la partita in qualsiasi momento. Però la prestazione, quella me l'aspetto".
 
Neres nel secondo tempo ha giocato da seconda punta, può essere la sua collocazione ideale? 
 
"Credo che giocando con più continuità, in quella posizione possa crescere ancora. È un giocatore che ha qualità, ha gamba, ha numeri importanti. Lo aveva fatto vedere già l'anno scorso in diversi momenti. Con continuità può ritrovare prestazioni ancora maggiori".
 
Il numero 11 del Qarabag, Addai, può entrare nell'orbita di club più grandi? 
"Ieri ha fatto vedere qualità e buona tecnica. Bisogna capire cosa può dare in un campionato come il nostro, molto tattico, dove ci sono difficoltà diverse. È un profilo interessante. Bisogna vedere se può imporsi in un grande club o se gli serve un passaggio intermedio in una squadra in cui possa mettersi in evidenza prima".
 
La Juventus ha superato la crisi con la vittoria di ieri? 
"Aspetterei ancora, però ieri ha fatto un buon secondo tempo e vincere su un campo così difficile, è un segnale importante. Però non possiamo pensare che abbia risolto tutti i problemi. Serve tempo, deve cambiare passo, perché non può fare peggio di Tudor. L'obiettivo deve essere il quarto posto, ma per arrivarci serve un ritmo molto più alto. Poi quando entra Yildiz, cambia la partita: ieri l'ha svoltata ed ha permesso anche a McKennie e David di segnare. Ma deve essere continuo: i giocatori di quella qualità devono incidere sempre".
 
Quali sono le reali possibilità del Napoli di superare il girone di Champions? 
 
"Per me il Napoli può andare avanti, è una squadra attrezzata per reggere la doppia competizione, anche se Conte storicamente soffre il doppio impegno. Dipenderà molto da come gestirà le rotazioni. Credo che a gennaio qualcosa sul mercato si farà, anche perché perdere De Bruyne è un colpo pesante. Vediamo che occasioni offrirà il mercato e come il Napoli vorrà intervenire".
 
Davvero c'è bisogno di andare all'estero per acquistare giocatori come Openda? 
"Discorso lungo e mi trovi concorde. In Italia ci sono profili interessanti, ma ormai lo straniero va di moda. Openda, per carità, aveva fatto vedere buone cose altrove, ma qui abbiamo visto poco. Ieri ha segnato dopo più di 240 giorni. È chiaro che un po' di fastidio c'è, si spendono tanti soldi e poi il rendimento è quello che è".
 
C'è qualche profilo italiano che potrebbe essere protagonista nella prossima finestra di mercato? 
"È difficile fare nomi, perché purtroppo non li vediamo giocare. Pio Esposito, per esempio, è fortissimo, ma all'Inter trova pochissimo spazio. È complicato. Spero che si possa tornare a dare più spazio ai giovani, ma oggi è difficile. Ieri, per esempio, vedere Conte mandare in campo Vergara è stato quasi un omaggio al ragazzo, anche se non è più giovanissimo. Sono episodi che servirebbero più spesso, ma non solo quando si vince e all'ultimo minuto".
 
La Roma ha realmente possibilità di lottare fino alla fine per lo scudetto? 
"Io faccio sempre una fotografia del momento. Tra due mesi non sappiamo cosa succederà, non siamo indovini. Oggi, per risultati, numeri, crescita nel gioco e inserimento immediato di chi entra, mi sembra la squadra più credibile. Non la più forte, secondo me, ma la più credibile rispetto a Napoli, Milan e Inter. Vedremo nel prossimo turno con il Napoli, è una prova importantissima sia per la Roma di Gasperini sia per il Napoli di Conte. Dire oggi che può arrivare in fondo non me la sento, ma adesso, in questo momento, è la squadra in cui credo di più".