Calcio
ON AIR - Tarallo: "Con l'Atalanta non era scontato un Napoli così determinato con tutte queste assenze"
24.11.2025 12:18 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. 
 
Come sta stamattina un tifoso del Napoli? 
"Tranquillizzato, rasserenato. Sono sensazioni comprensibili, perché è stato superato uno scoglio importante. Al di là del fatto che l’Atalanta non sia una ‘squadretta’, vincere così, dopo tutte le polemiche, dopo soprattutto la conferenza post-Bologna, che aveva fatto più male della sconfitta, non era affatto scontato. Non era scontato vedere una squadra così determinata, con tutte queste assenze, ormai non si contano più. Non era scontato per niente".
 
Cosa l'ha colpita dei singoli giocatori?  
"Non era scontato vedere dal primo minuto sia Lang che Neres e ciò già mi ha colpito. Su Neres mi sembra superfluo aggiungere giudizi: ha letteralmente indirizzato la partita, con due gol e una prestazione importante. Noa Lang, oltre al gol, mi è piaciuto per quanto visto: non tantissimo, ma quel che ha fatto lo ha fatto bene. Mi è sembrato determinato. Poi, aggiungo, Lang non è un nuovo acquisto: lo conosciamo. Quando sta bene, quando ritrova la condizione, è fortissimo. Prima saltava sempre l’uomo, negli ultimi tempi si era un po’ inceppato, si era un po’ ‘spento’, e invece adesso è tornato lui. Detto questo, credo possa fare ancora di più. Per Lang, già fatto che abbia segnato di testa, lui che è piccolino, è una bella cosa. Mi è piaciuto tutto il Napoli. Alcuni mi hanno detto che Hojlund abbia sbagliato qualche passaggio, vero, ma l’ho visto fare il lavoro sporco, fare la sponda per le ali. Finalmente un Hojlund alla Lukaku".
 
Come legge il fatto che, sui tre gol, nessun giocatore sia andato in panchina a festeggiare con l'allenatore? 
"Ma non c’era neanche bisogno di andarci. Vero è che la squadra vada sempre sotto la curva, che festeggino tra di loro, ma non è una squadra che non vuole giocare per l’allenatore. Sabato lo abbiamo visto chiaramente. Sinceramente, queste cose non mi appassionano: chi è andato da chi, chi ha guardato chi, chi ha fatto che gesto. Secondo me c’è anche un altro motivo: quando fai il 2-0 ed il 3-0 così presto, quelle scene di esultanza 'di gruppo' con tutti che sibuttano l’uno sull’altro non le vedi. Ti dico la verità, mi ha fatto piacere vedere anche Lukaku scendere in panchina: molto leader, molto dentro al gruppo".
 
Un tifoso scrive: "Chiedete scusa a Conte". Come risponde? 
"Io non ho capito questa cosa del ‘chiedere scusa’. Detto questo: Conte è stato criticato tantissimo in queste due settimane, ma tutto nasce dalle sue dichiarazioni post-Bologna. Sì, parte tutto da lì. Quelle dichiarazioni io le ho valutate negativamente, punto. Dopodiché: per me resta il migliore di tutti. Io non voglio che se ne vada, anzi. Ha detto cose sbagliate? Secondo me sì. Ma non mi permetterei mai di discutere Conte come allenatore: sarebbe come andare a spiegare il Vangelo al Santo Padre. Criticare le sue parole è un conto, mettere in discussione Conte allenatore è un altro: per me sono due pianeti diversi. Lui è fatto così, è fumantino. Chi lo conosce lo sa".
 
Baratterebbe la partita col Qarabag con una vittoria contro la Roma? 
"Mille volte. Baratterei la sconfitta col Qarabag per almeno un punto contro la Roma. Della Champions non ci deve interessare. Per me conta solo il campionato. Per la Champions ormai non si capisce neanche più come funziona e comunque il Napoli non può andare fino in fondo. Le stelle ieri ci hanno sorriso, hanno perso tutti o quasi, Inter, Juventus e solo la Roma ha fatto il suo, e ci mancherebbe. Io, te lo dico: sì, giocherei il jolly. Preferirei una sconfitta domani pur di fare almeno un punto a Roma. Insultatemi pure ma, prima si esce dalla Champions e meglio è".
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ON AIR - Tarallo: "Con l'Atalanta non era scontato un Napoli così determinato con tutte queste assenze"

di Napoli Magazine

24/11/2025 - 12:18

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. 
 
Come sta stamattina un tifoso del Napoli? 
"Tranquillizzato, rasserenato. Sono sensazioni comprensibili, perché è stato superato uno scoglio importante. Al di là del fatto che l’Atalanta non sia una ‘squadretta’, vincere così, dopo tutte le polemiche, dopo soprattutto la conferenza post-Bologna, che aveva fatto più male della sconfitta, non era affatto scontato. Non era scontato vedere una squadra così determinata, con tutte queste assenze, ormai non si contano più. Non era scontato per niente".
 
Cosa l'ha colpita dei singoli giocatori?  
"Non era scontato vedere dal primo minuto sia Lang che Neres e ciò già mi ha colpito. Su Neres mi sembra superfluo aggiungere giudizi: ha letteralmente indirizzato la partita, con due gol e una prestazione importante. Noa Lang, oltre al gol, mi è piaciuto per quanto visto: non tantissimo, ma quel che ha fatto lo ha fatto bene. Mi è sembrato determinato. Poi, aggiungo, Lang non è un nuovo acquisto: lo conosciamo. Quando sta bene, quando ritrova la condizione, è fortissimo. Prima saltava sempre l’uomo, negli ultimi tempi si era un po’ inceppato, si era un po’ ‘spento’, e invece adesso è tornato lui. Detto questo, credo possa fare ancora di più. Per Lang, già fatto che abbia segnato di testa, lui che è piccolino, è una bella cosa. Mi è piaciuto tutto il Napoli. Alcuni mi hanno detto che Hojlund abbia sbagliato qualche passaggio, vero, ma l’ho visto fare il lavoro sporco, fare la sponda per le ali. Finalmente un Hojlund alla Lukaku".
 
Come legge il fatto che, sui tre gol, nessun giocatore sia andato in panchina a festeggiare con l'allenatore? 
"Ma non c’era neanche bisogno di andarci. Vero è che la squadra vada sempre sotto la curva, che festeggino tra di loro, ma non è una squadra che non vuole giocare per l’allenatore. Sabato lo abbiamo visto chiaramente. Sinceramente, queste cose non mi appassionano: chi è andato da chi, chi ha guardato chi, chi ha fatto che gesto. Secondo me c’è anche un altro motivo: quando fai il 2-0 ed il 3-0 così presto, quelle scene di esultanza 'di gruppo' con tutti che sibuttano l’uno sull’altro non le vedi. Ti dico la verità, mi ha fatto piacere vedere anche Lukaku scendere in panchina: molto leader, molto dentro al gruppo".
 
Un tifoso scrive: "Chiedete scusa a Conte". Come risponde? 
"Io non ho capito questa cosa del ‘chiedere scusa’. Detto questo: Conte è stato criticato tantissimo in queste due settimane, ma tutto nasce dalle sue dichiarazioni post-Bologna. Sì, parte tutto da lì. Quelle dichiarazioni io le ho valutate negativamente, punto. Dopodiché: per me resta il migliore di tutti. Io non voglio che se ne vada, anzi. Ha detto cose sbagliate? Secondo me sì. Ma non mi permetterei mai di discutere Conte come allenatore: sarebbe come andare a spiegare il Vangelo al Santo Padre. Criticare le sue parole è un conto, mettere in discussione Conte allenatore è un altro: per me sono due pianeti diversi. Lui è fatto così, è fumantino. Chi lo conosce lo sa".
 
Baratterebbe la partita col Qarabag con una vittoria contro la Roma? 
"Mille volte. Baratterei la sconfitta col Qarabag per almeno un punto contro la Roma. Della Champions non ci deve interessare. Per me conta solo il campionato. Per la Champions ormai non si capisce neanche più come funziona e comunque il Napoli non può andare fino in fondo. Le stelle ieri ci hanno sorriso, hanno perso tutti o quasi, Inter, Juventus e solo la Roma ha fatto il suo, e ci mancherebbe. Io, te lo dico: sì, giocherei il jolly. Preferirei una sconfitta domani pur di fare almeno un punto a Roma. Insultatemi pure ma, prima si esce dalla Champions e meglio è".