Cultura & Gossip
A NAPOLI - La rassegna “Where is the Place? Cartografie cinematografiche del presente” dal 9 al 26 dicembre
04.12.2025 12:50 di Napoli Magazine
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Napoli riaccende la luce sulla Palestina attraverso il cinema. Dal 9 al 26 dicembre arriva in città Where Is the Place? Cartografie cinematografiche del presente, una rassegna cinematografica curata da Andrea de Goyzueta, Gaia Del Giudice e Salvatore Iervolino per Ladoc in collaborazione con Tourbillon ETS, promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Altri Natali”. La selezione di dieci film (accompagnati da altrettanti incontri), tre cortometraggi e due performance verrà presentata in cinque luoghi della città per offrire al pubblico un cartellone variegato, interamente centrato sul passato, il presente e il futuro della Palestina.

Where Is the Place? propone al pubblico una cartografia filmica che, muovendosi dal 1976 e arrivando fino al 2025, definisce una mappatura della questione israelo-palestinese. Senza cercare sintesi né pacificazioni, tra documentari, film di finzione e poetiche di diversa provenienza, la rassegna offre una narrazione non univoca che orienta lo sguardo dello spettatore e delle spettatrici per interrogare i territori del conflitto, scena della tragedia e della cancellazione palestinese.

“La città di Napoli – dichiara Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco per l’industria musicale e l’audiovisivo – riafferma attraverso la rassegna Where Is the Place? il proprio impegno nel considerare il cinema non solo come strumento culturale, ma come spazio di confronto. L’Amministrazione comunale sostiene con convinzione questo percorso perché crede che la divulgazione e la formazione alla cultura del cinema rappresentino un tassello essenziale per costruire un sistema dell’audiovisivo che sia sempre più occasione di crescita culturale, sociale ed economica per il territorio. Rassegne come questa mostrano come la città possa essere un luogo di produzione e di pensiero, aperto alle voci internazionali e alle nuove generazioni di autori e spettatori”.

“Il cinema si configura come materia vivente, capace di produrre cartografie simboliche e affettive. Lo sguardo filmico – riflettono i curatori de Goyzueta, Del Giudice e Iervolino – costruisce veri e propri “spazi geografici” e la macchina da presa diventa corpo sensibile che traccia mappe emotive e instabili. La rassegna si articola in sezioni che alternano materiali d’archivio, film contemporanei, pratiche performative e produzioni diasporiche. Particolare attenzione è rivolta al cinema palestinese e al suo dialogo, spesso implicito ma potente, con l’Europa e i suoi nodi teorici, politici e culturali”.

Si parte martedì 9 dicembre, alle ore 20:30, in Sala Assoli con Wedding in Galilee (Nozze in Galilea) di Michel Khleifi. Presentato al Festival di Cannes nel 1987, il film è la prima pellicola interamente di finzione realizzata nei territori occupati da un regista palestinese. Khleifi delinea l’oppressione dell’occupazione attraverso il dolente racconto di una festa di nozze in un villaggio arabo della Galilea. Dopo la proiezione, i curatori de Goyzueta e Iervolino e la curatrice Del Giudice dialogheranno con Sofia Bacchini, dottoranda in Studi internazionali all’Università di Napoli L’Orientale e studiosa di organizzazioni politiche palestinesi in Italia.

Si prosegue mercoledì 10 dicembre, alle ore 17:30, nel dipartimento di Architettura, nella sede di Palazzo Gravina, con la proiezione pomeridiana di No Other Land, documentario del 2024 realizzato da Basel Adra, Rachel Szor, Hamdan Ballal e Yuval Abraham. Il film, che quest’anno si è aggiudicato l’Oscar al miglior documentario, muovendosi tra reportage e filmati d’archivio, racconta la terribile violenza subita dal villaggio di Masafer Yatta in Cisgiordania da parte delle forze di difesa israeliane. La proiezione a Palazzo Gravina, che arriva dopo i numerosi rinvii di messa in onda del film da parte di Rai 3, sarà seguita da un dialogo tra Gaia Del Giudice, Francesco Casalbordino, Maria Fierro e Daniela De Leo, professoressa di Tecnica e Pianificazione urbanistica al DiARC UNINA.

Venerdì 12 dicembre, alle ore 20:30, nella sala cinema dell’ex Asilo Filangieri il pubblico avrà l’occasione di assistere alla proiezione su grande schermo di Fortini/Cani, documentario del 1976 diretto da Jean-Marie Straub e Danièle Huillet. In un dialogo tra parola declamata, paesaggi montani e scorci cittadini italiani, i cineasti francesi riprendono Franco Fortini intento a leggere alcuni frammenti del suo saggio I Cani del Sinai, un testo di esemplare lucidità, scritto dall’autore a ridosso della Guerra dei sei giorni e capace di riverberare in maniera intatta sugli scenari di politica internazionale del presente. Il documentario sarà seguito da un dialogo tra il curatore Salvatore Iervolino e Carmelo Colangelo, professore di Filosofia morale all’Università di Salerno.

La prima settimana si chiuderà domenica 14 dicembre, alle ore 17:00, nel cinema Modernissimo con la proiezione di Notre musique di Jean-Luc Godard. Presentato nel 2004 al Festival di Cannes, il film si interroga sul conflitto israelo-palestinese e più in generale sul militarismo, sulla violenza bellica e sulla sua rappresentazione cinematografica. Attraverso una struttura tripartita ispirata alla Divina Commedia dantesca, Godard intreccia realtà e finzione, personaggi inventati e scrittori realmente esistenti, per portare sullo schermo gli orrori della Storia. Dopo la proiezione, Salvatore Iervolino dialogherà con Ludovica Soreca, dottoranda in Didattica e Pedagogia speciale all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna.

Si prosegue mercoledì 17 dicembre, alle ore 19:00, nuovamente nella sala cinema dell’ex Asilo Filangieri per assistere alla proiezione di The Lab, documentario di Yotam Feldman che svela i retroscena dell’industria militare israeliana. Con un minuzioso lavoro di inchiesta, Feldman mostra come l’occupazione militare di Gaza e della Cisgiordania si sia trasformata per Israele in un laboratorio altamente redditizio dove a fare da cavia è la popolazione palestinese. La proiezione sarà seguita da un dialogo tra l’operatrice culturale palestinese Malak Baghdadi e i curatori della rassegna Andrea de Goyzueta e Salvatore Iervolino.

Grande attesa per la giornata di venerdì 19 dicembre: alle ore 17:30, negli spazi de La Santissima - Community HUB, nell’ex Ospedale Militare di Napoli, sarà proiettato Il paradiso probabilmente del regista palestinese Elia Suleiman. Commedia grottesca premiata nel 2019 a Cannes con una menzione speciale della giuria, l’opera di Suleiman lavora sul crinale dell’autobiografia, fornendo un ritratto malinconico e disincantato dell’odierna Palestina. Il film sarà seguito da un dibattito tra i curatori de Goyzueta, Del Giudice e Iervolino e il regista napoletano Marcello Sannino. A conclusione della serata sarà presentata la performance Musica Inutile di Antonio Maiuri e Pino Carbone. Il live vedrà dialogare le musiche di Maiuri con il lavoro di regia e montaggio video di Carbone per una performance che investiga e narra l’esistenza e la resistenza del popolo palestinese. Musica Inutile, infatti, mettendo al centro brandelli di storie prese in prestito dai canali social, porterà il pubblico all’interno di una commovente sonorizzazione per immagini tratte da una storia vera.

Si torna a La Santissima - Community HUB sabato 20 dicembre, alle ore 20:30, per un appuntamento imperdibile con l’ultimo lavoro di Mohsen Makhmalbaf: Here Children Do Not Play Together. Il regista iraniano si addentra nel cuore di Gerusalemme per esaminare il deteriorarsi delle relazioni tra Palestina e Israele dopo il 7 ottobre 2023. Dopo la proiezione, il pubblico potrà ascoltare direttamente Mohsen Makhmalbaf che, in collegamento a distanza, dialogherà con Salvatore Iervolino.

La seconda settimana di rassegna si conclude domenica 21 dicembre, alle ore 20:30, all’ex Asilo Filangieri con la proiezione di Private, lungometraggio d’esordio di Saverio Costanzo, che nel 2015 vinse il David come miglior regista esordiente. Il film si basa su fatti reali e restituisce, grazie a un microcosmo domestico, le dinamiche del conflitto tra palestinesi e israeliani.

Si prosegue lunedì 22 dicembre, alle ore 20:30, in Sala Assoli con Brecht in Palestina, il concerto-lettura dell’attore Andrea de Goyzueta e del musicista Fabrizio Elvetico. Il lavoro, tratto da opere di “Bifo” Berardi, bell hooks, Bertolt Brecht e sonorizzato dal vivo con musiche originali, riflette sull’occupazione dei territori palestinesi attraverso Vita di Galileo di Brecht. Il concerto-lettura sarà seguito da alcuni cortometraggi: High Hopes di Guy Davidi; Vibrations from Gaza di Rehab Nazzal e The Flowers Stand Silently di The Panagopoulos.

Martedì 23 dicembre, alle ore 16:30, nel cinema Modernissimo sarà la volta di Tutto quello che resta di te di Cherien Dabis. Il film è una rievocazione di alcuni momenti cruciali per la storia del popolo palestinese: dalla Nakba del 1984, passando per il campo profughi in Cisgiordania del 1978, fino alla prima intifada del 1988.

Gran finale venerdì 26 dicembre, alle ore 20:30, all’ex Asilo Filangieri con Film Archive, Israel Palestina på Svensk TV 1958–1989 di Goran Hugo Olsson. Un progetto straordinario, che tenta di riflettere sulla rappresentazione mediale del conflitto israelo-palestinese attraverso il recupero di filmati d’archivio provenienti dalla televisione svedese.

Ingresso libero con prenotazione consigliata sulla piattaforma Eventbrite.

 

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A NAPOLI - La rassegna “Where is the Place? Cartografie cinematografiche del presente” dal 9 al 26 dicembre

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04/12/2025 - 12:50

Napoli riaccende la luce sulla Palestina attraverso il cinema. Dal 9 al 26 dicembre arriva in città Where Is the Place? Cartografie cinematografiche del presente, una rassegna cinematografica curata da Andrea de Goyzueta, Gaia Del Giudice e Salvatore Iervolino per Ladoc in collaborazione con Tourbillon ETS, promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Altri Natali”. La selezione di dieci film (accompagnati da altrettanti incontri), tre cortometraggi e due performance verrà presentata in cinque luoghi della città per offrire al pubblico un cartellone variegato, interamente centrato sul passato, il presente e il futuro della Palestina.

Where Is the Place? propone al pubblico una cartografia filmica che, muovendosi dal 1976 e arrivando fino al 2025, definisce una mappatura della questione israelo-palestinese. Senza cercare sintesi né pacificazioni, tra documentari, film di finzione e poetiche di diversa provenienza, la rassegna offre una narrazione non univoca che orienta lo sguardo dello spettatore e delle spettatrici per interrogare i territori del conflitto, scena della tragedia e della cancellazione palestinese.

“La città di Napoli – dichiara Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco per l’industria musicale e l’audiovisivo – riafferma attraverso la rassegna Where Is the Place? il proprio impegno nel considerare il cinema non solo come strumento culturale, ma come spazio di confronto. L’Amministrazione comunale sostiene con convinzione questo percorso perché crede che la divulgazione e la formazione alla cultura del cinema rappresentino un tassello essenziale per costruire un sistema dell’audiovisivo che sia sempre più occasione di crescita culturale, sociale ed economica per il territorio. Rassegne come questa mostrano come la città possa essere un luogo di produzione e di pensiero, aperto alle voci internazionali e alle nuove generazioni di autori e spettatori”.

“Il cinema si configura come materia vivente, capace di produrre cartografie simboliche e affettive. Lo sguardo filmico – riflettono i curatori de Goyzueta, Del Giudice e Iervolino – costruisce veri e propri “spazi geografici” e la macchina da presa diventa corpo sensibile che traccia mappe emotive e instabili. La rassegna si articola in sezioni che alternano materiali d’archivio, film contemporanei, pratiche performative e produzioni diasporiche. Particolare attenzione è rivolta al cinema palestinese e al suo dialogo, spesso implicito ma potente, con l’Europa e i suoi nodi teorici, politici e culturali”.

Si parte martedì 9 dicembre, alle ore 20:30, in Sala Assoli con Wedding in Galilee (Nozze in Galilea) di Michel Khleifi. Presentato al Festival di Cannes nel 1987, il film è la prima pellicola interamente di finzione realizzata nei territori occupati da un regista palestinese. Khleifi delinea l’oppressione dell’occupazione attraverso il dolente racconto di una festa di nozze in un villaggio arabo della Galilea. Dopo la proiezione, i curatori de Goyzueta e Iervolino e la curatrice Del Giudice dialogheranno con Sofia Bacchini, dottoranda in Studi internazionali all’Università di Napoli L’Orientale e studiosa di organizzazioni politiche palestinesi in Italia.

Si prosegue mercoledì 10 dicembre, alle ore 17:30, nel dipartimento di Architettura, nella sede di Palazzo Gravina, con la proiezione pomeridiana di No Other Land, documentario del 2024 realizzato da Basel Adra, Rachel Szor, Hamdan Ballal e Yuval Abraham. Il film, che quest’anno si è aggiudicato l’Oscar al miglior documentario, muovendosi tra reportage e filmati d’archivio, racconta la terribile violenza subita dal villaggio di Masafer Yatta in Cisgiordania da parte delle forze di difesa israeliane. La proiezione a Palazzo Gravina, che arriva dopo i numerosi rinvii di messa in onda del film da parte di Rai 3, sarà seguita da un dialogo tra Gaia Del Giudice, Francesco Casalbordino, Maria Fierro e Daniela De Leo, professoressa di Tecnica e Pianificazione urbanistica al DiARC UNINA.

Venerdì 12 dicembre, alle ore 20:30, nella sala cinema dell’ex Asilo Filangieri il pubblico avrà l’occasione di assistere alla proiezione su grande schermo di Fortini/Cani, documentario del 1976 diretto da Jean-Marie Straub e Danièle Huillet. In un dialogo tra parola declamata, paesaggi montani e scorci cittadini italiani, i cineasti francesi riprendono Franco Fortini intento a leggere alcuni frammenti del suo saggio I Cani del Sinai, un testo di esemplare lucidità, scritto dall’autore a ridosso della Guerra dei sei giorni e capace di riverberare in maniera intatta sugli scenari di politica internazionale del presente. Il documentario sarà seguito da un dialogo tra il curatore Salvatore Iervolino e Carmelo Colangelo, professore di Filosofia morale all’Università di Salerno.

La prima settimana si chiuderà domenica 14 dicembre, alle ore 17:00, nel cinema Modernissimo con la proiezione di Notre musique di Jean-Luc Godard. Presentato nel 2004 al Festival di Cannes, il film si interroga sul conflitto israelo-palestinese e più in generale sul militarismo, sulla violenza bellica e sulla sua rappresentazione cinematografica. Attraverso una struttura tripartita ispirata alla Divina Commedia dantesca, Godard intreccia realtà e finzione, personaggi inventati e scrittori realmente esistenti, per portare sullo schermo gli orrori della Storia. Dopo la proiezione, Salvatore Iervolino dialogherà con Ludovica Soreca, dottoranda in Didattica e Pedagogia speciale all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna.

Si prosegue mercoledì 17 dicembre, alle ore 19:00, nuovamente nella sala cinema dell’ex Asilo Filangieri per assistere alla proiezione di The Lab, documentario di Yotam Feldman che svela i retroscena dell’industria militare israeliana. Con un minuzioso lavoro di inchiesta, Feldman mostra come l’occupazione militare di Gaza e della Cisgiordania si sia trasformata per Israele in un laboratorio altamente redditizio dove a fare da cavia è la popolazione palestinese. La proiezione sarà seguita da un dialogo tra l’operatrice culturale palestinese Malak Baghdadi e i curatori della rassegna Andrea de Goyzueta e Salvatore Iervolino.

Grande attesa per la giornata di venerdì 19 dicembre: alle ore 17:30, negli spazi de La Santissima - Community HUB, nell’ex Ospedale Militare di Napoli, sarà proiettato Il paradiso probabilmente del regista palestinese Elia Suleiman. Commedia grottesca premiata nel 2019 a Cannes con una menzione speciale della giuria, l’opera di Suleiman lavora sul crinale dell’autobiografia, fornendo un ritratto malinconico e disincantato dell’odierna Palestina. Il film sarà seguito da un dibattito tra i curatori de Goyzueta, Del Giudice e Iervolino e il regista napoletano Marcello Sannino. A conclusione della serata sarà presentata la performance Musica Inutile di Antonio Maiuri e Pino Carbone. Il live vedrà dialogare le musiche di Maiuri con il lavoro di regia e montaggio video di Carbone per una performance che investiga e narra l’esistenza e la resistenza del popolo palestinese. Musica Inutile, infatti, mettendo al centro brandelli di storie prese in prestito dai canali social, porterà il pubblico all’interno di una commovente sonorizzazione per immagini tratte da una storia vera.

Si torna a La Santissima - Community HUB sabato 20 dicembre, alle ore 20:30, per un appuntamento imperdibile con l’ultimo lavoro di Mohsen Makhmalbaf: Here Children Do Not Play Together. Il regista iraniano si addentra nel cuore di Gerusalemme per esaminare il deteriorarsi delle relazioni tra Palestina e Israele dopo il 7 ottobre 2023. Dopo la proiezione, il pubblico potrà ascoltare direttamente Mohsen Makhmalbaf che, in collegamento a distanza, dialogherà con Salvatore Iervolino.

La seconda settimana di rassegna si conclude domenica 21 dicembre, alle ore 20:30, all’ex Asilo Filangieri con la proiezione di Private, lungometraggio d’esordio di Saverio Costanzo, che nel 2015 vinse il David come miglior regista esordiente. Il film si basa su fatti reali e restituisce, grazie a un microcosmo domestico, le dinamiche del conflitto tra palestinesi e israeliani.

Si prosegue lunedì 22 dicembre, alle ore 20:30, in Sala Assoli con Brecht in Palestina, il concerto-lettura dell’attore Andrea de Goyzueta e del musicista Fabrizio Elvetico. Il lavoro, tratto da opere di “Bifo” Berardi, bell hooks, Bertolt Brecht e sonorizzato dal vivo con musiche originali, riflette sull’occupazione dei territori palestinesi attraverso Vita di Galileo di Brecht. Il concerto-lettura sarà seguito da alcuni cortometraggi: High Hopes di Guy Davidi; Vibrations from Gaza di Rehab Nazzal e The Flowers Stand Silently di The Panagopoulos.

Martedì 23 dicembre, alle ore 16:30, nel cinema Modernissimo sarà la volta di Tutto quello che resta di te di Cherien Dabis. Il film è una rievocazione di alcuni momenti cruciali per la storia del popolo palestinese: dalla Nakba del 1984, passando per il campo profughi in Cisgiordania del 1978, fino alla prima intifada del 1988.

Gran finale venerdì 26 dicembre, alle ore 20:30, all’ex Asilo Filangieri con Film Archive, Israel Palestina på Svensk TV 1958–1989 di Goran Hugo Olsson. Un progetto straordinario, che tenta di riflettere sulla rappresentazione mediale del conflitto israelo-palestinese attraverso il recupero di filmati d’archivio provenienti dalla televisione svedese.

Ingresso libero con prenotazione consigliata sulla piattaforma Eventbrite.