«Diciassette riconoscimenti per il mio libro? Non sono affatto superstizioso: anzi, spero di poterne ottenere altri». Sta proseguendo il grande successo del saggio storico “Caterina Costa, la nave dei misteri” (De Ferrari Editore) del giornalista e scrittore napoletano Marco Liguori che sta facendo incetta di premi e riconoscimenti in numerosi concorsi letterari. Sabato 27 settembre ha ottenuto a Tirrenia il secondo posto nella 23a edizione del Premio Il Delfino, organizzato dalla Pro Loco Litorale Pisano. E il 4 ottobre ha ricevuto al castello normanno-svevo di Sannicandro di Bari il prestigioso Premio Senato Accademia all’interno della sezione saggistica del Premio Lucius Annaeus Seneca: in questa stessa sezione è stato premiato anche Stefano Carrer, famoso giornalista de Il Sole 24 Ore esperto di questioni orientali scomparso nel 2020, con il volume “Fukushima (2011-2019). Diario di un giornalista sul campo” con il Premio Presidente di Commissione.
Liguori, lei si aspettava un grande successo per il suo saggio?
«No, veramente no. Volevo partecipare ai concorsi letterari per divulgare il più possibile il mio lavoro: arrivare tra i finalisti era il mio obiettivo, ma nulla di più. E invece è andata molto bene. Ho ottenuto due vittorie nel Premio Acqui Edito e Inedito e nel Premio Il Sigillo di Dante della Società Dante Alighieri di La Spezia (è anche ambasciatore della Società Dante Alighieri), due secondi posti nel Premio Assosinderesi e ne Il Delfino, oltre a tante menzioni d’onore e riconoscimenti vari».
Quali possono essere le motivazioni?
«Innanzitutto è la prima monografia sulla vicenda dell’incendio e dell’esplosione del mercantile “Caterina Costa”, avvenuta nel porto di Napoli il 28 marzo 1943. Era una nave carica di rifornimenti per le truppe dell’Asse che combattevano al fronte in Tunisia contro gli Alleati. È un argomento che la storiografia non ha raccontato con la dovuta evidenza. Inoltre è una storia che parte, come ho scritto nel prologo, da ciò che accadde in quel tragico giorno a casa dei miei nonni che abitavano in un palazzo della Ferrovia, non lontano dalla darsena dov’era attraccata la nave: riuscirono a scampare per miracolo all’esplosione. Dai racconti di famiglia sono passato all’esame dei documenti storici negli archivi di Stato di Napoli e Roma, oltre a quello dell’Ufficio storico della Marina e della Fondazione Ansaldo. Questo mix tra la piccola storia di una famiglia e quella “grande” e rilevante di ciò che accadde nel porto probabilmente ha contribuito al successo del libro».
Lei ha raccontato la cronaca dell’agonia della nave e anche un primo mistero al riguardo
«C’è una discordanza tra l’orario dell’inizio dell’incendio riportato dalla Relazione della Commissione Ufficiale d’inchiesta, che lo pone attorno alle ore 14:15, mentre in una lettera di Ferdinando Lupini, fuochista del “Roselli” attraccato a poppa della “Caterina Costa, spedita al Ministero della Marina il 10 luglio 1943 è scritto che avvenne alle 13:35. Una differenza di tempo di ben 40 minuti».
Il marinaio del “Roselli” fu ascoltato dagli organi competenti?
«No, la sua lettera finì nei polverosi archivi ministeriali. D’altronde con lo sbarco degli Alleati in Sicilia, avvenuto proprio il 10 luglio, e la caduta di Mussolini del 25 luglio si pensava a tutt’altro che alla vicenda della “Caterina Costa” anche se era costata molti morti e feriti alla città di Napoli».
Quante furono le vittime?
«Oltre 600 morti e più di 3mila feriti, decisamente più di un singolo bombardamento aereo alleato. La versione ufficiale, sotto la scure della censura di guerra, fornì un numero decisamente più contenuto: 65 morti e 1200 feriti».
Com’era composto il carico della nave?
«Fu caricata in modo a dir poco allucinante con i carburanti a poppa e le munizioni a prua, con al centro le vettovaglie, i camion e i carri armati. Per far presto per portare i rifornimenti a Biserta è stata creata una miscela micidiale. Dopo l’incendio non fu dato neppure l’allarme aereo per mandare la popolazione nei rifugi: la vita procedeva come se nulla fosse e questo è stato alla base del gran numero di vittime».
Ha trovato nei documenti la causa scatenante della tragedia?
«La prova della pistola fumante non c’è, però c’è un particolare tecnico interessante. In un verbale della Commissalles, la commissione allestimenti delle navi in porto, del 21 marzo 1943, una settimana prima della tragedia, riporta che proprio nella stiva numero 6 posta a poppa c’era stata la rottura di un tubo di vapore nel quinto e ultimo viaggio della “Caterina Costa” che aveva causato anche un principio di incendio poi spento. Potrebbe essere questa la scintilla che ha dato origine al disastro».
Riepilogo riconoscimenti ottenuto con il saggio storico “Caterina Costa, la nave dei misteri”, De Ferrari Editore
1) Vincitore del Premio Acqui Edito&Inedito 2022 per la sezione saggi storici
2) Segnalazione nel Premio Speciale “Miglior Saggio” nel 15° Concorso Letterario “Franco Loi” a Grottammare (Ascoli Piceno)
3) Quarto posto ex aequo con diploma di merito per la sezione “Opera Edita” nel Premio Letterario Internazionale “Autori Italiani” al Salone Internazionale del Libro
4) Quinto posto assoluto nella sezione “Libri II Guerra Mondiale” nella IIIa edizione del Premio Letterario internazionale “18 maggio” dell’Associazione Nazionale Vittime delle “Marocchinate”.
5) Quarto posto ex aequo Premio Letterario Nazione “Michele Selvaggio”, istituito dall’Istituto Storico del Sannio Telesino
6) Vincitore nella categoria F saggistica del Premio “Il Sigillo di Dante” organizzato dalla Società Dante Alighieri di La Spezia
7) Finalista della sezione "Campania e terre di confine" del Premio Monte Carmignano per l'Europa
8) Segnalazione giuria Premio Internazionale Città di Latina nella Sezione E “Libro edito di saggistica o manualistica”
9) Finalista sezione B – opere edite Premio Penna Perfetta
10) Menzione di merito XII Edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana
11) Premio Assosinderesi Awards III Edizione premiato col secondo posto per la categoria Saggistica Edita
12) Menzione speciale Casa Sanremo Library, consegnata durante l’intervista a Casa Sanremo Writers
13) Quarto posto ex aequo nel Premio “Il saggista” di Autori Italiani nella sezione B “saggistica edita”
14) Menzione d’onore XVII °Concorso letterario internazionale “Cosenza-Città Federiciana” dell’Associazione culturale “Club della poesia”
15) Premio Senato Accademia, sezione L libro edito di saggistica, nel Premio Lucio Anneo Seneca organizzato dall'Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari
16) Secondo posto nel Premio Il Delfino sezione B saggistica
17) Diploma d’onore Premio Il Convivio sezione saggistica
di Napoli Magazine
09/10/2025 - 16:23
«Diciassette riconoscimenti per il mio libro? Non sono affatto superstizioso: anzi, spero di poterne ottenere altri». Sta proseguendo il grande successo del saggio storico “Caterina Costa, la nave dei misteri” (De Ferrari Editore) del giornalista e scrittore napoletano Marco Liguori che sta facendo incetta di premi e riconoscimenti in numerosi concorsi letterari. Sabato 27 settembre ha ottenuto a Tirrenia il secondo posto nella 23a edizione del Premio Il Delfino, organizzato dalla Pro Loco Litorale Pisano. E il 4 ottobre ha ricevuto al castello normanno-svevo di Sannicandro di Bari il prestigioso Premio Senato Accademia all’interno della sezione saggistica del Premio Lucius Annaeus Seneca: in questa stessa sezione è stato premiato anche Stefano Carrer, famoso giornalista de Il Sole 24 Ore esperto di questioni orientali scomparso nel 2020, con il volume “Fukushima (2011-2019). Diario di un giornalista sul campo” con il Premio Presidente di Commissione.
Liguori, lei si aspettava un grande successo per il suo saggio?
«No, veramente no. Volevo partecipare ai concorsi letterari per divulgare il più possibile il mio lavoro: arrivare tra i finalisti era il mio obiettivo, ma nulla di più. E invece è andata molto bene. Ho ottenuto due vittorie nel Premio Acqui Edito e Inedito e nel Premio Il Sigillo di Dante della Società Dante Alighieri di La Spezia (è anche ambasciatore della Società Dante Alighieri), due secondi posti nel Premio Assosinderesi e ne Il Delfino, oltre a tante menzioni d’onore e riconoscimenti vari».
Quali possono essere le motivazioni?
«Innanzitutto è la prima monografia sulla vicenda dell’incendio e dell’esplosione del mercantile “Caterina Costa”, avvenuta nel porto di Napoli il 28 marzo 1943. Era una nave carica di rifornimenti per le truppe dell’Asse che combattevano al fronte in Tunisia contro gli Alleati. È un argomento che la storiografia non ha raccontato con la dovuta evidenza. Inoltre è una storia che parte, come ho scritto nel prologo, da ciò che accadde in quel tragico giorno a casa dei miei nonni che abitavano in un palazzo della Ferrovia, non lontano dalla darsena dov’era attraccata la nave: riuscirono a scampare per miracolo all’esplosione. Dai racconti di famiglia sono passato all’esame dei documenti storici negli archivi di Stato di Napoli e Roma, oltre a quello dell’Ufficio storico della Marina e della Fondazione Ansaldo. Questo mix tra la piccola storia di una famiglia e quella “grande” e rilevante di ciò che accadde nel porto probabilmente ha contribuito al successo del libro».
Lei ha raccontato la cronaca dell’agonia della nave e anche un primo mistero al riguardo
«C’è una discordanza tra l’orario dell’inizio dell’incendio riportato dalla Relazione della Commissione Ufficiale d’inchiesta, che lo pone attorno alle ore 14:15, mentre in una lettera di Ferdinando Lupini, fuochista del “Roselli” attraccato a poppa della “Caterina Costa, spedita al Ministero della Marina il 10 luglio 1943 è scritto che avvenne alle 13:35. Una differenza di tempo di ben 40 minuti».
Il marinaio del “Roselli” fu ascoltato dagli organi competenti?
«No, la sua lettera finì nei polverosi archivi ministeriali. D’altronde con lo sbarco degli Alleati in Sicilia, avvenuto proprio il 10 luglio, e la caduta di Mussolini del 25 luglio si pensava a tutt’altro che alla vicenda della “Caterina Costa” anche se era costata molti morti e feriti alla città di Napoli».
Quante furono le vittime?
«Oltre 600 morti e più di 3mila feriti, decisamente più di un singolo bombardamento aereo alleato. La versione ufficiale, sotto la scure della censura di guerra, fornì un numero decisamente più contenuto: 65 morti e 1200 feriti».
Com’era composto il carico della nave?
«Fu caricata in modo a dir poco allucinante con i carburanti a poppa e le munizioni a prua, con al centro le vettovaglie, i camion e i carri armati. Per far presto per portare i rifornimenti a Biserta è stata creata una miscela micidiale. Dopo l’incendio non fu dato neppure l’allarme aereo per mandare la popolazione nei rifugi: la vita procedeva come se nulla fosse e questo è stato alla base del gran numero di vittime».
Ha trovato nei documenti la causa scatenante della tragedia?
«La prova della pistola fumante non c’è, però c’è un particolare tecnico interessante. In un verbale della Commissalles, la commissione allestimenti delle navi in porto, del 21 marzo 1943, una settimana prima della tragedia, riporta che proprio nella stiva numero 6 posta a poppa c’era stata la rottura di un tubo di vapore nel quinto e ultimo viaggio della “Caterina Costa” che aveva causato anche un principio di incendio poi spento. Potrebbe essere questa la scintilla che ha dato origine al disastro».
Riepilogo riconoscimenti ottenuto con il saggio storico “Caterina Costa, la nave dei misteri”, De Ferrari Editore
1) Vincitore del Premio Acqui Edito&Inedito 2022 per la sezione saggi storici
2) Segnalazione nel Premio Speciale “Miglior Saggio” nel 15° Concorso Letterario “Franco Loi” a Grottammare (Ascoli Piceno)
3) Quarto posto ex aequo con diploma di merito per la sezione “Opera Edita” nel Premio Letterario Internazionale “Autori Italiani” al Salone Internazionale del Libro
4) Quinto posto assoluto nella sezione “Libri II Guerra Mondiale” nella IIIa edizione del Premio Letterario internazionale “18 maggio” dell’Associazione Nazionale Vittime delle “Marocchinate”.
5) Quarto posto ex aequo Premio Letterario Nazione “Michele Selvaggio”, istituito dall’Istituto Storico del Sannio Telesino
6) Vincitore nella categoria F saggistica del Premio “Il Sigillo di Dante” organizzato dalla Società Dante Alighieri di La Spezia
7) Finalista della sezione "Campania e terre di confine" del Premio Monte Carmignano per l'Europa
8) Segnalazione giuria Premio Internazionale Città di Latina nella Sezione E “Libro edito di saggistica o manualistica”
9) Finalista sezione B – opere edite Premio Penna Perfetta
10) Menzione di merito XII Edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana
11) Premio Assosinderesi Awards III Edizione premiato col secondo posto per la categoria Saggistica Edita
12) Menzione speciale Casa Sanremo Library, consegnata durante l’intervista a Casa Sanremo Writers
13) Quarto posto ex aequo nel Premio “Il saggista” di Autori Italiani nella sezione B “saggistica edita”
14) Menzione d’onore XVII °Concorso letterario internazionale “Cosenza-Città Federiciana” dell’Associazione culturale “Club della poesia”
15) Premio Senato Accademia, sezione L libro edito di saggistica, nel Premio Lucio Anneo Seneca organizzato dall'Accademia delle Arti e delle Scienze Filosofiche di Bari
16) Secondo posto nel Premio Il Delfino sezione B saggistica
17) Diploma d’onore Premio Il Convivio sezione saggistica