Dal 20 dicembre 2025 la Reggia di Caserta inaugura la mostra internazionale "Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa", organizzata dal Museo Reggia di Caserta in collaborazione con Opera Laboratori con il patrocinio del Network of European Royal Residences, a cura di Tiziana Maffei e Valeria Di Fratta. Nella Gran Galleria del Palazzo reale saranno esposte oltre duecento opere provenienti da prestigiosi musei e istituzioni italiane ed europee.
Il Museo del Ministero della Cultura, sito riconosciuto Patrimonio UNESCO, chiude il 2025 con un’esposizione dedicata alle sovrane che, tra Settecento e prima metà del Novecento, contribuirono in modo determinante alla costruzione, affermazione e diffusione di una cultura europea condivisa. Da Elisabetta Farnese a Maria Amalia di Sassonia; da Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, attraverso il decennio napoleonico di Giulia Clary e Carolina Murat, alla Restaurazione borbonica con Maria Isabella; da Maria Cristina di Savoia a Maria Teresa d’Asburgo-Teschen, fino a Maria Sofia di Baviera e alle sovrane dei Savoia – Margherita, Elena di Montenegro e Maria José del Belgio.
Regine consorti, segnate dal destino. Furono considerate “pedine” dello scacchiere europeo, strumenti di alleanze e continuità dinastiche, figure centrali nei cerimoniali di corte che dovevano esaltarne, spesso, la funzione riproduttiva. Donne colte, educate al dovere e all’impegno, formate per sostenere le sorti dei regni cui appartenevano, ma anche per plasmare relazioni e identità culturali che ancora oggi definiscono il profilo dell’Europa.
Alcune seppero esercitare con intelligenza e discrezione un’influenza profonda sugli indirizzi strategici, incidendo nella politica anche sul terreno delle riforme e portando a distinguere tra potere “formale” e “informale”. Queste donne ebbero un peso nella dimensione culturale del loro tempo, molto dipendeva dalle loro origini, ma ancor di più dalla loro capacità di dare forza alla corona. Consorti influenti che, nel contesto patriarcale delle monarchie europee, furono perciò anche oggetto di calunnie e diffamazioni volte a metterne in dubbio la moralità, la sessualità o la legittimità.
Aspetto centrale della mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa” è la trama invisibile delle relazioni che seppero intessere nel tempo, intrecciando storia, arte e diplomazia. Un’eredità che oggi risuona con rinnovata attualità, mentre lo spazio decisionale femminile nelle istituzioni europee si amplia e si consolida.
Il racconto espositivo si svilupperà seguendo le vicende pubbliche e private di quattro dinastie - Farnese, Borbone, Murat e Savoia - attraverso sette sezioni: I - Educare al trono: l’arte di diventare sovrane; II - Legami di corte. Nozze che plasmano alleanze; III - Madri regine. Custodi di eredi e dinastie; IV - Regine in scena. Ruolo e immagine pubblica; V - Gesti del potere. Cerimoniali ed etichette; VI - Tempo di sé. Studio, interessi e passioni; VII - Stanze regali. L’affermazione del gusto.
“Le regine di cui raccontiamo le storie furono spesso considerate soltanto strumenti di alleanze politiche, pedine di un gioco dinastico che sembrava negare loro la possibilità di scegliere il proprio destino - afferma Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta e curatrice - Eppure, entro quei margini imposti dal potere, molte seppero costruire percorsi di influenza e creare spazi di cultura. La mostra invita a rileggere queste figure non solo come protagoniste, ma come artefici — talvolta consapevoli, talvolta silenziose — di una rete di scambi e di dialoghi che hanno contribuito a dare forma a una comune identità europea. Attraverso le loro vite e i segni materiali che ne restano — lettere, opere, oggetti, documenti — si riconosce la forza discreta di una diplomazia culturale femminile, capace di superare i confini dei regni e di intrecciare la storia con un filo invisibile ma tenace. In un tempo in cui l’Europa è chiamata a ritrovare il senso delle proprie radici comuni, le regine tornano a parlarci di visione, di intelligenza e di cultura come strumenti di relazioni tra i popoli”.
“La mostra intende esplorare - spiega Valeria Di Fratta, storico dell’arte del Museo e curatrice - la complessità del ruolo delle Regine, evidenziando il delicato equilibrio tra doveri pubblici e vita privata tra il 18esimo e il 20esimo secolo. Le protagoniste di questo racconto appartengono a quattro dinastie che hanno attraversato la storia del Regno di Napoli fino ed oltre l'Unità italiana: a partire da Elisabetta Farnese, che progettò un regno per suo figlio Carlo di Borbone, passando per Maria Amalia di Sassonia, la prima regina borbonica del Regno di Napoli, la narrazione prosegue con la ferrea Maria Carolina d'Austria, attraversa il Decennio Francese con Giulia Clary e Carolina Bonaparte, la Restaurazione con i brevi regni di Maria Isabella di Spagna, Maria Cristina di Savoia, Maria Teresa d'Asburgo Teschen e Maria Sofia di Baviera, ultima regina di Napoli, e si conclude in piena Unità italiana con le regine della Casa di Savoia: Margherita, prima regina consorte d'Italia, Elena di Montenegro e Maria José del Belgio, testimoni del passaggio dalla monarchia alla Repubblica Italiana”.
“Produrre questa mostra – spiega Giuseppe Costa, presidente e amministratore delegato di Opera Laboratori - rappresenta per noi un’opportunità unica di dialogare con la storia, mettendo in luce figure femminili che hanno esercitato un'influenza straordinaria nel plasmare il destino delle corti europee. Con l’allestimento di ‘Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa’ proseguiamo con grande soddisfazione la collaborazione con il Museo Reggia di Caserta che ci ha visti impegnati nelle mostre: ‘Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta’ e ‘Metawork’ con l’arte di Michelangelo Pistoletto. Cogliendo le intenzioni dei curatori abbiamo cercato di creare un percorso espositivo che non solo racconti la storia di queste donne, ma anche il loro impatto culturale, politico e sociale. Ogni sezione della mostra è stata progettata per restituire il contesto storico e personale di ciascuna regina, attraverso un allestimento che offre al visitatore un’esperienza immersiva e profonda. Siamo molto orgogliosi di collaborare con istituzioni internazionali di prestigio per realizzare una grande narrazione visiva, che celebra non solo il ruolo di queste figure, ma l'importanza di un'eredità culturale che parla anche all'Europa di oggi”.
La mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa”, dal 20 dicembre al 20 aprile, ha il prestigioso apporto, tra gli altri, di Château de Versailles (Francia), Palacio Real di Madrid (Spagna), Galería de las Colecciones Reales (Spagna), Schönbrunn Palace (Austria), Staatliche Kunstsammlungen Dresden (Germania), Palazzo Reale di Napoli, Archivio di Stato di Napoli, Archivio di Stato di Caserta, Museo di Capodimonte, Reggia di Venaria, Musei Reali di Torino e di prestatori privati.
Sponsor dell’evento La Reggia Designer Outlet, con il supporto di Consorzio UnicoCampania. Si ringrazia l’associazione Amici della Reggia di Caserta e il Consorzio Stabile Daman.
Le opere in prestito alla mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa”
Il progetto espositivo della mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa” nasce con la collaborazione internazionale di prestigiosi musei, istituti di cultura, fondazioni e soggetti e privati.
Realizzata con il patrocinio del Network of European Royal Residences, l’esposizione dà visibilità alle sinergie sviluppate dal Museo Reggia di Caserta con importanti attori culturali italiani ed europei attraverso il prestito delle opere.
I prestiti sono uno strumento di valorizzazione del patrimonio culturale. Ciascuna opera acquisisce all’interno del percorso della mostra una nuova narrazione, arricchendosi di nuove letture e interpretazioni. L’allestimento alla Reggia di Caserta di opere provenienti da gran parte dell’Europa consente, inoltre, di mettere in contatto questi oggetti con nuovi pubblici e di svelare “piccoli tesori”, di proprietà privata o non esposti generalmente ai visitatori.
Tra i prestiti attivati per la mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa” si citano:
Un ringraziamento particolare va a SAR Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie per la concessione in prestito di importanti oggetti di famiglia.
In proposito Sua Altezza ha dichiarato: “Questa mostra riveste per me un valore storico e affettivo particolarmente profondo: il mio bisnonno, Sua Altezza Reale il Principe Alfonso di Borbone delle Due Sicilie, che portava il titolo di Conte di Caserta, nacque proprio nella Reggia. Le radici della mia famiglia e della storia del Regno delle Due Sicilie che rappresento come erede, sono intimamente legate a questi luoghi. È pertanto motivo di sincera soddisfazione poter contribuire all’iniziativa con oggetti di tale rilevanza, condividendoli con il pubblico e con la comunità scientifica. Con vivo compiacimento ho concesso in prestito alla Reggia di Caserta preziosi pezzi delle collezioni di famiglia, a sugello del rapporto con l’Istituto del Ministero della Cultura, anche in considerazione del valore del messaggio di cui questa esposizione si fa foriera, valorizzando la figura delle regine e il respiro europeo delle sovrane. Sono del resto circondato dalla virtù femminile di mia moglie, la Principessa Camilla e delle mie figlie, le Principesse Maria Carolina e Maria Chiara. È dunque con speciale sensibilità che sostengo questa iniziativa, convinto che oggi — in un mondo attraversato da rapide trasformazioni tecnologiche e dall’avanzare dell’intelligenza artificiale — la cultura e la memoria storica siano più che mai essenziali per preservare identità, valori e continuità”.
di Napoli Magazine
01/12/2025 - 15:59
Dal 20 dicembre 2025 la Reggia di Caserta inaugura la mostra internazionale "Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa", organizzata dal Museo Reggia di Caserta in collaborazione con Opera Laboratori con il patrocinio del Network of European Royal Residences, a cura di Tiziana Maffei e Valeria Di Fratta. Nella Gran Galleria del Palazzo reale saranno esposte oltre duecento opere provenienti da prestigiosi musei e istituzioni italiane ed europee.
Il Museo del Ministero della Cultura, sito riconosciuto Patrimonio UNESCO, chiude il 2025 con un’esposizione dedicata alle sovrane che, tra Settecento e prima metà del Novecento, contribuirono in modo determinante alla costruzione, affermazione e diffusione di una cultura europea condivisa. Da Elisabetta Farnese a Maria Amalia di Sassonia; da Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, attraverso il decennio napoleonico di Giulia Clary e Carolina Murat, alla Restaurazione borbonica con Maria Isabella; da Maria Cristina di Savoia a Maria Teresa d’Asburgo-Teschen, fino a Maria Sofia di Baviera e alle sovrane dei Savoia – Margherita, Elena di Montenegro e Maria José del Belgio.
Regine consorti, segnate dal destino. Furono considerate “pedine” dello scacchiere europeo, strumenti di alleanze e continuità dinastiche, figure centrali nei cerimoniali di corte che dovevano esaltarne, spesso, la funzione riproduttiva. Donne colte, educate al dovere e all’impegno, formate per sostenere le sorti dei regni cui appartenevano, ma anche per plasmare relazioni e identità culturali che ancora oggi definiscono il profilo dell’Europa.
Alcune seppero esercitare con intelligenza e discrezione un’influenza profonda sugli indirizzi strategici, incidendo nella politica anche sul terreno delle riforme e portando a distinguere tra potere “formale” e “informale”. Queste donne ebbero un peso nella dimensione culturale del loro tempo, molto dipendeva dalle loro origini, ma ancor di più dalla loro capacità di dare forza alla corona. Consorti influenti che, nel contesto patriarcale delle monarchie europee, furono perciò anche oggetto di calunnie e diffamazioni volte a metterne in dubbio la moralità, la sessualità o la legittimità.
Aspetto centrale della mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa” è la trama invisibile delle relazioni che seppero intessere nel tempo, intrecciando storia, arte e diplomazia. Un’eredità che oggi risuona con rinnovata attualità, mentre lo spazio decisionale femminile nelle istituzioni europee si amplia e si consolida.
Il racconto espositivo si svilupperà seguendo le vicende pubbliche e private di quattro dinastie - Farnese, Borbone, Murat e Savoia - attraverso sette sezioni: I - Educare al trono: l’arte di diventare sovrane; II - Legami di corte. Nozze che plasmano alleanze; III - Madri regine. Custodi di eredi e dinastie; IV - Regine in scena. Ruolo e immagine pubblica; V - Gesti del potere. Cerimoniali ed etichette; VI - Tempo di sé. Studio, interessi e passioni; VII - Stanze regali. L’affermazione del gusto.
“Le regine di cui raccontiamo le storie furono spesso considerate soltanto strumenti di alleanze politiche, pedine di un gioco dinastico che sembrava negare loro la possibilità di scegliere il proprio destino - afferma Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta e curatrice - Eppure, entro quei margini imposti dal potere, molte seppero costruire percorsi di influenza e creare spazi di cultura. La mostra invita a rileggere queste figure non solo come protagoniste, ma come artefici — talvolta consapevoli, talvolta silenziose — di una rete di scambi e di dialoghi che hanno contribuito a dare forma a una comune identità europea. Attraverso le loro vite e i segni materiali che ne restano — lettere, opere, oggetti, documenti — si riconosce la forza discreta di una diplomazia culturale femminile, capace di superare i confini dei regni e di intrecciare la storia con un filo invisibile ma tenace. In un tempo in cui l’Europa è chiamata a ritrovare il senso delle proprie radici comuni, le regine tornano a parlarci di visione, di intelligenza e di cultura come strumenti di relazioni tra i popoli”.
“La mostra intende esplorare - spiega Valeria Di Fratta, storico dell’arte del Museo e curatrice - la complessità del ruolo delle Regine, evidenziando il delicato equilibrio tra doveri pubblici e vita privata tra il 18esimo e il 20esimo secolo. Le protagoniste di questo racconto appartengono a quattro dinastie che hanno attraversato la storia del Regno di Napoli fino ed oltre l'Unità italiana: a partire da Elisabetta Farnese, che progettò un regno per suo figlio Carlo di Borbone, passando per Maria Amalia di Sassonia, la prima regina borbonica del Regno di Napoli, la narrazione prosegue con la ferrea Maria Carolina d'Austria, attraversa il Decennio Francese con Giulia Clary e Carolina Bonaparte, la Restaurazione con i brevi regni di Maria Isabella di Spagna, Maria Cristina di Savoia, Maria Teresa d'Asburgo Teschen e Maria Sofia di Baviera, ultima regina di Napoli, e si conclude in piena Unità italiana con le regine della Casa di Savoia: Margherita, prima regina consorte d'Italia, Elena di Montenegro e Maria José del Belgio, testimoni del passaggio dalla monarchia alla Repubblica Italiana”.
“Produrre questa mostra – spiega Giuseppe Costa, presidente e amministratore delegato di Opera Laboratori - rappresenta per noi un’opportunità unica di dialogare con la storia, mettendo in luce figure femminili che hanno esercitato un'influenza straordinaria nel plasmare il destino delle corti europee. Con l’allestimento di ‘Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa’ proseguiamo con grande soddisfazione la collaborazione con il Museo Reggia di Caserta che ci ha visti impegnati nelle mostre: ‘Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta’ e ‘Metawork’ con l’arte di Michelangelo Pistoletto. Cogliendo le intenzioni dei curatori abbiamo cercato di creare un percorso espositivo che non solo racconti la storia di queste donne, ma anche il loro impatto culturale, politico e sociale. Ogni sezione della mostra è stata progettata per restituire il contesto storico e personale di ciascuna regina, attraverso un allestimento che offre al visitatore un’esperienza immersiva e profonda. Siamo molto orgogliosi di collaborare con istituzioni internazionali di prestigio per realizzare una grande narrazione visiva, che celebra non solo il ruolo di queste figure, ma l'importanza di un'eredità culturale che parla anche all'Europa di oggi”.
La mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa”, dal 20 dicembre al 20 aprile, ha il prestigioso apporto, tra gli altri, di Château de Versailles (Francia), Palacio Real di Madrid (Spagna), Galería de las Colecciones Reales (Spagna), Schönbrunn Palace (Austria), Staatliche Kunstsammlungen Dresden (Germania), Palazzo Reale di Napoli, Archivio di Stato di Napoli, Archivio di Stato di Caserta, Museo di Capodimonte, Reggia di Venaria, Musei Reali di Torino e di prestatori privati.
Sponsor dell’evento La Reggia Designer Outlet, con il supporto di Consorzio UnicoCampania. Si ringrazia l’associazione Amici della Reggia di Caserta e il Consorzio Stabile Daman.
Le opere in prestito alla mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa”
Il progetto espositivo della mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa” nasce con la collaborazione internazionale di prestigiosi musei, istituti di cultura, fondazioni e soggetti e privati.
Realizzata con il patrocinio del Network of European Royal Residences, l’esposizione dà visibilità alle sinergie sviluppate dal Museo Reggia di Caserta con importanti attori culturali italiani ed europei attraverso il prestito delle opere.
I prestiti sono uno strumento di valorizzazione del patrimonio culturale. Ciascuna opera acquisisce all’interno del percorso della mostra una nuova narrazione, arricchendosi di nuove letture e interpretazioni. L’allestimento alla Reggia di Caserta di opere provenienti da gran parte dell’Europa consente, inoltre, di mettere in contatto questi oggetti con nuovi pubblici e di svelare “piccoli tesori”, di proprietà privata o non esposti generalmente ai visitatori.
Tra i prestiti attivati per la mostra “Regine: trame di cultura e diplomazia tra Napoli e l’Europa” si citano:
Un ringraziamento particolare va a SAR Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie per la concessione in prestito di importanti oggetti di famiglia.
In proposito Sua Altezza ha dichiarato: “Questa mostra riveste per me un valore storico e affettivo particolarmente profondo: il mio bisnonno, Sua Altezza Reale il Principe Alfonso di Borbone delle Due Sicilie, che portava il titolo di Conte di Caserta, nacque proprio nella Reggia. Le radici della mia famiglia e della storia del Regno delle Due Sicilie che rappresento come erede, sono intimamente legate a questi luoghi. È pertanto motivo di sincera soddisfazione poter contribuire all’iniziativa con oggetti di tale rilevanza, condividendoli con il pubblico e con la comunità scientifica. Con vivo compiacimento ho concesso in prestito alla Reggia di Caserta preziosi pezzi delle collezioni di famiglia, a sugello del rapporto con l’Istituto del Ministero della Cultura, anche in considerazione del valore del messaggio di cui questa esposizione si fa foriera, valorizzando la figura delle regine e il respiro europeo delle sovrane. Sono del resto circondato dalla virtù femminile di mia moglie, la Principessa Camilla e delle mie figlie, le Principesse Maria Carolina e Maria Chiara. È dunque con speciale sensibilità che sostengo questa iniziativa, convinto che oggi — in un mondo attraversato da rapide trasformazioni tecnologiche e dall’avanzare dell’intelligenza artificiale — la cultura e la memoria storica siano più che mai essenziali per preservare identità, valori e continuità”.