Cultura & Gossip
SPETTACOLI - Agenda settimanale dal 6 al 12 novembre in Campania, programmata dal Circuito Teatro Pubblico Campano
03.11.2023 12:56 di Napoli Magazine

Teatro Partenio di Avellino


Info 0825270961 - 3484072885


Venerdì 10 novembre, ore 20.45

 

nell’ambito della rassegna “I colori della musica”

 

Kino Music in collaborazione con Baobab
presentano

 

EL PELUSA Y LA NEGRA


La storia cantata di Maradona e Mercedes Sosa


di e con Cosimo Damiano Damato

 

con Simona Molinari

 

musiche eseguite dal vivo da Sudamerica Quartet


arrangiamenti e direzione musicale Valentino Corvino

 

L’eclettico regista, drammaturgo, interprete e poeta pugliese Damato con l’adattamento teatrale del suo libro “Hasta siempre Maradona” (Compagnia editoriale Aliberti) dà vita ad uno spettacolo intenso e commovente, con la straordinaria stella del jazz Simona Molinari, il maestro Valentino Corvino e il Sudamerica Quartet.
La visionaria chiave di lettura della rappresentazione teatrale multisensoriale ci racconta il Diego più vivo e vero, tenero e complicato, lontano dalle inimitabili magie con la palla tra i piedi di un corpo tarchiato e col baricentro basso. 


Lontano dal verde campo di gioco e dall’adorazione dei tifosi di tutto il mondo, il “pibe de oro”, interpretato magistralmente sul palco da Cosimo Damiano Damato, era un uomo fragile ed incline alle debolezze, di ego spropositato e arrogante, insofferente alle regole e sempre dalla parte degli ultimi e dei rivoluzionari.
 Un uomo come questo aveva bisogno di Napoli e la città vesuviana attendeva un leader del suo calibro per un matrimonio perfetto in grado di conquistare due storici scudetti, prima del recente trionfo di questa primavera.


La parabola controversa del campione ribelle, con le sue sfide e l’inquietudine esistenziale, le vittorie e le sconfitte fino all’immortalità, è disegnata con abilità da Damato in questa originale partitura, che si arricchisce di un altro grande personaggio della terra sudamericana. 
Cosimo veste gli abiti interiori del fuoriclasse “capellone”, el pelusa appunto, e si misura in un dialogo immaginario con Mercedes Sosa, componendo insieme un duende di arte e sentimento, ideali e battaglie, vita e morte, mito e perdizione, assecondato dalla straordinaria Simona Molinari che, nei vibranti monologhi e nelle canzoni della tradizione classica gaucha, offre carne e sangue ad una donna capace di interpretare con la propria voce il sentire del popolo. 
La Molinari si rivela sofisticata ‘cantattrice’ e ci conduce in un viaggio musicale d’autore con un canzoniere potente, commovente e civile del repertorio classico argentino e sudamericano, oltre che cantautorale italiano. 


Tra le parole e la recitazione, alcune gemme musicali, armonizzate dagli impeccabili arrangiamenti di Valentino Corvino e il suo Sudamerica Quartet, punteggiano la notte del Palazzo Beltrani. 


Fra le altre, la rilettura di alcune perle interpretate dalla stessa Sosa come “Canción de las simples cosas”, “Gracias a la vida” della cilena Violeta Parra, la celeberrima “Don’t cry for me Argentina” del musical “Evita” di Andrew Lloyd Webber, “Todo cambia”, la nobile “Povera patria” del maestro Franco Battiato e gli omaggi a Pino Daniele, tanto amato da Maradona, con l’elegiaca “Napule è” e a Lucio Dalla con “Caruso”.


In questo vagabondaggio della mente e del cuore, tanti sono i richiami ed evocano l’amicizia con il grande giornalista Gianni Minà, il magistero di Totò e gli squarci di luce e ombre di Caravaggio, la saggezza di Eduardo e l’incoscienza di Masaniello, il coraggio di Che Guevara e l’audace rinnovamento della chiesa cristiana di un altro argentino doc, il gesuita Jorge Bergoglio, eletto papa con il nome di Francesco

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Venerdì 10 novembre, ore 20.45

 

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Kino Music in collaborazione con Baobab
presentano

 

EL PELUSA Y LA NEGRA


La storia cantata di Maradona e Mercedes Sosa


di e con Cosimo Damiano Damato

 

con Simona Molinari

 

musiche eseguite dal vivo da Sudamerica Quartet


arrangiamenti e direzione musicale Valentino Corvino

 

L’eclettico regista, drammaturgo, interprete e poeta pugliese Damato con l’adattamento teatrale del suo libro “Hasta siempre Maradona” (Compagnia editoriale Aliberti) dà vita ad uno spettacolo intenso e commovente, con la straordinaria stella del jazz Simona Molinari, il maestro Valentino Corvino e il Sudamerica Quartet.
La visionaria chiave di lettura della rappresentazione teatrale multisensoriale ci racconta il Diego più vivo e vero, tenero e complicato, lontano dalle inimitabili magie con la palla tra i piedi di un corpo tarchiato e col baricentro basso. 


Lontano dal verde campo di gioco e dall’adorazione dei tifosi di tutto il mondo, il “pibe de oro”, interpretato magistralmente sul palco da Cosimo Damiano Damato, era un uomo fragile ed incline alle debolezze, di ego spropositato e arrogante, insofferente alle regole e sempre dalla parte degli ultimi e dei rivoluzionari.
 Un uomo come questo aveva bisogno di Napoli e la città vesuviana attendeva un leader del suo calibro per un matrimonio perfetto in grado di conquistare due storici scudetti, prima del recente trionfo di questa primavera.


La parabola controversa del campione ribelle, con le sue sfide e l’inquietudine esistenziale, le vittorie e le sconfitte fino all’immortalità, è disegnata con abilità da Damato in questa originale partitura, che si arricchisce di un altro grande personaggio della terra sudamericana. 
Cosimo veste gli abiti interiori del fuoriclasse “capellone”, el pelusa appunto, e si misura in un dialogo immaginario con Mercedes Sosa, componendo insieme un duende di arte e sentimento, ideali e battaglie, vita e morte, mito e perdizione, assecondato dalla straordinaria Simona Molinari che, nei vibranti monologhi e nelle canzoni della tradizione classica gaucha, offre carne e sangue ad una donna capace di interpretare con la propria voce il sentire del popolo. 
La Molinari si rivela sofisticata ‘cantattrice’ e ci conduce in un viaggio musicale d’autore con un canzoniere potente, commovente e civile del repertorio classico argentino e sudamericano, oltre che cantautorale italiano. 


Tra le parole e la recitazione, alcune gemme musicali, armonizzate dagli impeccabili arrangiamenti di Valentino Corvino e il suo Sudamerica Quartet, punteggiano la notte del Palazzo Beltrani. 


Fra le altre, la rilettura di alcune perle interpretate dalla stessa Sosa come “Canción de las simples cosas”, “Gracias a la vida” della cilena Violeta Parra, la celeberrima “Don’t cry for me Argentina” del musical “Evita” di Andrew Lloyd Webber, “Todo cambia”, la nobile “Povera patria” del maestro Franco Battiato e gli omaggi a Pino Daniele, tanto amato da Maradona, con l’elegiaca “Napule è” e a Lucio Dalla con “Caruso”.


In questo vagabondaggio della mente e del cuore, tanti sono i richiami ed evocano l’amicizia con il grande giornalista Gianni Minà, il magistero di Totò e gli squarci di luce e ombre di Caravaggio, la saggezza di Eduardo e l’incoscienza di Masaniello, il coraggio di Che Guevara e l’audace rinnovamento della chiesa cristiana di un altro argentino doc, il gesuita Jorge Bergoglio, eletto papa con il nome di Francesco