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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Calma, non è successo niente"
02.09.2022 10:45 di Napoli Magazine

NAPOLI - Calma, non è successo niente. La classifica è cortissima. Le sorelle sono diventate nove (ci metto anche l'Udinese) pur avendo perduto per strada, momentaneamente, la Fiorentina. Tutte lì appassionatamente, si fa per dire, ognuna con le proprie paturnie, i propri pregi, pochi e i propri difetti, tanti. Il Milan campione d'Italia, dei tanti giovani di più che belle speranze, viaggia con 2 punti di ritardo. L'Inter ha già conosciuto la prima sconfitta. La Lazio di c'era guevara si impantana in casa della derelitta Samp. La Juve s'aggrappa al serbo che aveva in serbo le punizioni a giro. E però fa specie che il Napoli stia 4 punti sotto. Terra di mugugni e di sospiri, di allegrìa e di tristezza, di esultanze e di depressioni continue, la Napoli del tifo s'era preparata ad un'altra partenza lanciata, come la scorsa stagione. Aveva trasformata la delusione per gli addii eccellenti e numerosi in esaltazione per la campagna acquisti doc di Aurelio Primo e del suo fido scudiero Giuntoli. Più di metà dell'organico rivoltato. Tante facce nuove, innesti giovani e di valore. Al campioncino Kvara, aggiunto il campioncino Raspadori. Per ogni ruolo, due potenziali titolari. E allora, via con l'entusiasmo alle stelle, spacchiamo qui e spacchiamo lì. Ma il calcio giocato è un'altra cosa. C'è sì la componente emotiva, ma soprattutto conta il raziocinio, ragionare, la testa. Il calendario asimmetrico è varato da un computer che è tarato in modo tale che nei turni infrasettimanali non ci siano incontri di cartelli. E allora, spesso scatta nella testa dei conducatores l'idea che è il momento di risparmiare le forze perché poi...e infatti domani tre big match in programma: la Juve a Firenze, il derby meneghino tra la squadra del Diavolo che s'è messa nelle mani di un Cardinale e quella del cinese di tutti i debiti possibili, e dulcis in fundo, ma solo per lo scarto temporale, il Napoli che va a far visita al comandante. Ricapitoliamo: i deboli a metà settimana, i forti nel weekend. E allora viene naturale che un conducator pensi di cambiare qualcosa. Ma cambiare qualcosa, far tirare il fiato a tizio, sperimentare caio e pure sempronio che mai avevano giocato insieme è un rischio che corri di pagare a caro prezzo. Vero, filosofo di Certaldo? Ah, un'altra osservazione. Le cosiddette piccole vanno studiate perché anche esse hanno una propria storia. Quella del Lecce, ad esempio, è di avere garra rivestita di barocco. Aveva perduto con l'Inter su un angolo a tempo scaduto. E storicamente è spesso insidia per le grandi, la Roma di Viola ne sa qualcosa. Sono della convinzione che la via verso lo scudetto passi per le strettoie dei diseredati. Più che per l'esito degli scontri diretti tra le grandi. Il prossimo turno ci dirà qualcosa in più sullo stato delle candidate al tricolore. Poi, suonerà la musica della Champions che per gli azzurri avrà le note dei Beatles.

 


Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Calma, non è successo niente"

di Napoli Magazine

02/09/2024 - 10:45

NAPOLI - Calma, non è successo niente. La classifica è cortissima. Le sorelle sono diventate nove (ci metto anche l'Udinese) pur avendo perduto per strada, momentaneamente, la Fiorentina. Tutte lì appassionatamente, si fa per dire, ognuna con le proprie paturnie, i propri pregi, pochi e i propri difetti, tanti. Il Milan campione d'Italia, dei tanti giovani di più che belle speranze, viaggia con 2 punti di ritardo. L'Inter ha già conosciuto la prima sconfitta. La Lazio di c'era guevara si impantana in casa della derelitta Samp. La Juve s'aggrappa al serbo che aveva in serbo le punizioni a giro. E però fa specie che il Napoli stia 4 punti sotto. Terra di mugugni e di sospiri, di allegrìa e di tristezza, di esultanze e di depressioni continue, la Napoli del tifo s'era preparata ad un'altra partenza lanciata, come la scorsa stagione. Aveva trasformata la delusione per gli addii eccellenti e numerosi in esaltazione per la campagna acquisti doc di Aurelio Primo e del suo fido scudiero Giuntoli. Più di metà dell'organico rivoltato. Tante facce nuove, innesti giovani e di valore. Al campioncino Kvara, aggiunto il campioncino Raspadori. Per ogni ruolo, due potenziali titolari. E allora, via con l'entusiasmo alle stelle, spacchiamo qui e spacchiamo lì. Ma il calcio giocato è un'altra cosa. C'è sì la componente emotiva, ma soprattutto conta il raziocinio, ragionare, la testa. Il calendario asimmetrico è varato da un computer che è tarato in modo tale che nei turni infrasettimanali non ci siano incontri di cartelli. E allora, spesso scatta nella testa dei conducatores l'idea che è il momento di risparmiare le forze perché poi...e infatti domani tre big match in programma: la Juve a Firenze, il derby meneghino tra la squadra del Diavolo che s'è messa nelle mani di un Cardinale e quella del cinese di tutti i debiti possibili, e dulcis in fundo, ma solo per lo scarto temporale, il Napoli che va a far visita al comandante. Ricapitoliamo: i deboli a metà settimana, i forti nel weekend. E allora viene naturale che un conducator pensi di cambiare qualcosa. Ma cambiare qualcosa, far tirare il fiato a tizio, sperimentare caio e pure sempronio che mai avevano giocato insieme è un rischio che corri di pagare a caro prezzo. Vero, filosofo di Certaldo? Ah, un'altra osservazione. Le cosiddette piccole vanno studiate perché anche esse hanno una propria storia. Quella del Lecce, ad esempio, è di avere garra rivestita di barocco. Aveva perduto con l'Inter su un angolo a tempo scaduto. E storicamente è spesso insidia per le grandi, la Roma di Viola ne sa qualcosa. Sono della convinzione che la via verso lo scudetto passi per le strettoie dei diseredati. Più che per l'esito degli scontri diretti tra le grandi. Il prossimo turno ci dirà qualcosa in più sullo stato delle candidate al tricolore. Poi, suonerà la musica della Champions che per gli azzurri avrà le note dei Beatles.

 


Adolfo Mollichelli

 

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