Golazo
GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli da sogno, solo i rosiconi possono trovare il pelo nell'uovo!"
19.10.2022 23:54 di Napoli Magazine

NAPOLI - C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole azzurro, anzi d'antico. Quel vezzo tutto partenopeo di criticare qualcuno o qualcosa anche quando fila tutto liscio. E' bastato il match col Bologna - stravinto al di là del risultato numerico, un solo gol di vantaggio, ma perlomeno tre gettati alle ortiche - a dare fiato alle trombe dei rosiconi. Dimentichi che il Ciuccio è primo in campionato, straprimo nel girone di Champions, che va in rete con una media a partita da corazzata del calcio, che ha il più alto numero di marcatori e di goleador subentranti. E i rosiconi che ti obiettano? Che contro il Bologna si è stentato! E allora, se proprio vogliamo chiarire il concetto c'è da osservare che, nel primo tempo in particolare, gli azzurri si sono adeguati al ritmo lento imposto dai felsinei che, intelligentemente, avevano pensato bene di non "sfruculiare la mazzarella di san Giuseppe". La mettiamo sull'andante contro questi azzurri scatenati, che poi ci frullano? No, e quindi blandamente in campo sperando in san Petronio. Il Ciuccio, che da un po' di tempo a questa parte, sta tirando a strappi la carretta e che spesso è scalpitante destriero ha pensato: vabbé, non mi dànno più di tanto. E così è stato. Salvo poi mangiarsi tra la biada un paio di gol (Politano e Lozano) che sembrava più facile realizzare che mandare alle ortiche. Ma c'è stata anche la critica verso qualcuno e indovinate chi è? Ma Meret, naturalmente. E chi se no, il portiere più bersagliato dagli strali del volgo, non certo dai tiri degli avversari. Okay, s'è steso impacciato ed ha preso gol, poi è uscito anche per farfalle in presa alta. E allora? Può capitare a tutti coloro che vivono la solitudine dei numeri uno. Vedo papere a josa nelle rassegne dei campionati europei. All'elegante Meret, tecnicamente pregevole e che potrà ancora migliorare, mi sento di consigliargli padre Dante: non ti curar di lor, ma guarda e passa. Se volete, cambiate pure i verbi del vulgaris in guarda e para. Così vi mettete l'anima in pace. E ricordate: se un pipelet le prende proprio tutte ma i suoi compagni sperperano, si rischia di non vincere. Ergo, gli errori sesquipedali degli attaccanti equivalgono agli errori di valutazione dei portieri. Stop. Ed ora, altro. Si va verso il derby del Sud, quel Roma-Napoli che è sempre qualcosa di particolare, di sentito. Una partita che non ha bisogno certo di motivazioni speciali, di frasi forti in attesa dell'evento. Ora accade che Mou il portoghese, vincitore di un triplete fasullo, reduce dalla sofferta vittoria (rigore) sulla derelitta squadra bis della Lanterna, proclami altisonante: Spalletti, t'aspetto a Roma! E dove se no. Sono certo che la Roma senza Dybala perde molto. E che il Ciuccio con il georgiano può vincere contro chiunque. Ah! un'ultima su Kvara: è un trequartista che gioca in fascia. Buona domenica, tutta di sera.

 


Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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19/10/2024 - 23:54

NAPOLI - C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole azzurro, anzi d'antico. Quel vezzo tutto partenopeo di criticare qualcuno o qualcosa anche quando fila tutto liscio. E' bastato il match col Bologna - stravinto al di là del risultato numerico, un solo gol di vantaggio, ma perlomeno tre gettati alle ortiche - a dare fiato alle trombe dei rosiconi. Dimentichi che il Ciuccio è primo in campionato, straprimo nel girone di Champions, che va in rete con una media a partita da corazzata del calcio, che ha il più alto numero di marcatori e di goleador subentranti. E i rosiconi che ti obiettano? Che contro il Bologna si è stentato! E allora, se proprio vogliamo chiarire il concetto c'è da osservare che, nel primo tempo in particolare, gli azzurri si sono adeguati al ritmo lento imposto dai felsinei che, intelligentemente, avevano pensato bene di non "sfruculiare la mazzarella di san Giuseppe". La mettiamo sull'andante contro questi azzurri scatenati, che poi ci frullano? No, e quindi blandamente in campo sperando in san Petronio. Il Ciuccio, che da un po' di tempo a questa parte, sta tirando a strappi la carretta e che spesso è scalpitante destriero ha pensato: vabbé, non mi dànno più di tanto. E così è stato. Salvo poi mangiarsi tra la biada un paio di gol (Politano e Lozano) che sembrava più facile realizzare che mandare alle ortiche. Ma c'è stata anche la critica verso qualcuno e indovinate chi è? Ma Meret, naturalmente. E chi se no, il portiere più bersagliato dagli strali del volgo, non certo dai tiri degli avversari. Okay, s'è steso impacciato ed ha preso gol, poi è uscito anche per farfalle in presa alta. E allora? Può capitare a tutti coloro che vivono la solitudine dei numeri uno. Vedo papere a josa nelle rassegne dei campionati europei. All'elegante Meret, tecnicamente pregevole e che potrà ancora migliorare, mi sento di consigliargli padre Dante: non ti curar di lor, ma guarda e passa. Se volete, cambiate pure i verbi del vulgaris in guarda e para. Così vi mettete l'anima in pace. E ricordate: se un pipelet le prende proprio tutte ma i suoi compagni sperperano, si rischia di non vincere. Ergo, gli errori sesquipedali degli attaccanti equivalgono agli errori di valutazione dei portieri. Stop. Ed ora, altro. Si va verso il derby del Sud, quel Roma-Napoli che è sempre qualcosa di particolare, di sentito. Una partita che non ha bisogno certo di motivazioni speciali, di frasi forti in attesa dell'evento. Ora accade che Mou il portoghese, vincitore di un triplete fasullo, reduce dalla sofferta vittoria (rigore) sulla derelitta squadra bis della Lanterna, proclami altisonante: Spalletti, t'aspetto a Roma! E dove se no. Sono certo che la Roma senza Dybala perde molto. E che il Ciuccio con il georgiano può vincere contro chiunque. Ah! un'ultima su Kvara: è un trequartista che gioca in fascia. Buona domenica, tutta di sera.

 


Adolfo Mollichelli

 

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