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CAGLIARI - Gaetano: "Ho dato tutto al Napoli, resterò sempre tifoso azzurro e spero che vinca un altro Scudetto, Kvara è un fenomeno"
18.10.2024 08:40 di Napoli Magazine

Gianluca Gaetano, centrocampista del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: "Amore incondizionato. Resterò tifoso del Napoli. Spero possa vincere un altro scudetto. Può stare al vertice, i ragazzi stanno alla grande. Giocano per 90' alla perfezione e Conte è il valore aggiunto. Ha rimesso a posto tutto. La qualità della squadra è superiore e De Laurentiis ha fatto un gran lavoro. Chiaro che ci sono stato un po' male, ma penso di aver dato tutto al Napoli. A volte le strade si dividono".

Ha preferito essere re a Cagliari che vice di Kvara.

"Quando l'ho visto la prima volta a Dimaro ho detto "Ma questo chi è?" Fortissimo, un fenomeno. Sono felice della scelta di Cagliari. In quei 4-5 mesi da gennaio, ho sentito l'affetto della gente. Si sta bene, vivo al Poetto. Posso solo essere riconoscente".

A Cagliari era stato preconvocato in Nazionale da Spalletti. Poi l'infortunio. Vuol dire che la stima c'è. Anche se ora impazza Daniel Maldini.

"La Nazionale non deve essere un tormento. Fu una bella soddisfazione. Con Spalletti sono stato bene a Napoli. Una volta mi buttò dentro al 65' contro la Roma. Sentivo la fiducia. Mi faceva fare pure il mediano".

"A centrocampo, mezzala. Nasco trequartista. Ho bisogno di toccare la palla e stare nel gioco. Devo dire grazie a Nereo Bonato. Il direttore. Mi ha voluto a Cremona in B dove c’è stata la mia esplosione. Mi ha portato a Cagliari in A. Due volte. Quest’estate l’attesa non è stata bella, non ero in condizione, un fastidio al piede. Ho passato mesi mentalmente difficili. Volevo giocare di più. Ora sto al 100%. E devo ringraziare anche Giulini, un presidente presente".

Che tipo era Ranieri?
"Straordinario. È il calcio. E ti dà la tranquillità per giocare. Ti faceva capire l’amore per i tifosi, la maglia, il Cagliari. E tutto questo lo portavi in campo".

Ora c‘è Nicola.
"È forte, ha aggressività e soprattutto coraggio. Se non lo hai non vai…".

La vostra svolta è stata la difesa a 4 o il ritiro post Empoli?
"Ci è servito il ritiro. Siamo stati insieme lavorando bene".

Ha un amico nel Cagliari?
"Deiola. Usciamo insieme, le bimbe nella stessa scuola".

E nel calcio?
"Sì, l’amicizia può esistere, dico Bonaiuto, e Juan Jesus, il fratellone di tutti a Napoli".

Un calciatore che adora.
"Fagioli. A Lipsia ha giocato da 10".

Un cantante napoletano?
"Troppo facile: Clementino. Un amico. Mio nonno abita sopra di lui. E la sua “Quando sono lontano” la ascoltavo a Cremona dove inseguivo un sogno. Ma le parole di Pino Daniele sono storia".

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CAGLIARI - Gaetano: "Ho dato tutto al Napoli, resterò sempre tifoso azzurro e spero che vinca un altro Scudetto, Kvara è un fenomeno"

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18/10/2024 - 08:40

Gianluca Gaetano, centrocampista del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: "Amore incondizionato. Resterò tifoso del Napoli. Spero possa vincere un altro scudetto. Può stare al vertice, i ragazzi stanno alla grande. Giocano per 90' alla perfezione e Conte è il valore aggiunto. Ha rimesso a posto tutto. La qualità della squadra è superiore e De Laurentiis ha fatto un gran lavoro. Chiaro che ci sono stato un po' male, ma penso di aver dato tutto al Napoli. A volte le strade si dividono".

Ha preferito essere re a Cagliari che vice di Kvara.

"Quando l'ho visto la prima volta a Dimaro ho detto "Ma questo chi è?" Fortissimo, un fenomeno. Sono felice della scelta di Cagliari. In quei 4-5 mesi da gennaio, ho sentito l'affetto della gente. Si sta bene, vivo al Poetto. Posso solo essere riconoscente".

A Cagliari era stato preconvocato in Nazionale da Spalletti. Poi l'infortunio. Vuol dire che la stima c'è. Anche se ora impazza Daniel Maldini.

"La Nazionale non deve essere un tormento. Fu una bella soddisfazione. Con Spalletti sono stato bene a Napoli. Una volta mi buttò dentro al 65' contro la Roma. Sentivo la fiducia. Mi faceva fare pure il mediano".

"A centrocampo, mezzala. Nasco trequartista. Ho bisogno di toccare la palla e stare nel gioco. Devo dire grazie a Nereo Bonato. Il direttore. Mi ha voluto a Cremona in B dove c’è stata la mia esplosione. Mi ha portato a Cagliari in A. Due volte. Quest’estate l’attesa non è stata bella, non ero in condizione, un fastidio al piede. Ho passato mesi mentalmente difficili. Volevo giocare di più. Ora sto al 100%. E devo ringraziare anche Giulini, un presidente presente".

Che tipo era Ranieri?
"Straordinario. È il calcio. E ti dà la tranquillità per giocare. Ti faceva capire l’amore per i tifosi, la maglia, il Cagliari. E tutto questo lo portavi in campo".

Ora c‘è Nicola.
"È forte, ha aggressività e soprattutto coraggio. Se non lo hai non vai…".

La vostra svolta è stata la difesa a 4 o il ritiro post Empoli?
"Ci è servito il ritiro. Siamo stati insieme lavorando bene".

Ha un amico nel Cagliari?
"Deiola. Usciamo insieme, le bimbe nella stessa scuola".

E nel calcio?
"Sì, l’amicizia può esistere, dico Bonaiuto, e Juan Jesus, il fratellone di tutti a Napoli".

Un calciatore che adora.
"Fagioli. A Lipsia ha giocato da 10".

Un cantante napoletano?
"Troppo facile: Clementino. Un amico. Mio nonno abita sopra di lui. E la sua “Quando sono lontano” la ascoltavo a Cremona dove inseguivo un sogno. Ma le parole di Pino Daniele sono storia".