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IL MISTER - Spalletti: "Con il popolo di Napoli è nato un legame indelebile, Italiano poteva essere un profilo giusto per gli azzurri, ho il rammarico per il percorso in Champions"
10.06.2023 16:00 di Napoli Magazine

Luciano Spalletti, ex allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante l’evento “The Coach Experience”. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Ringrazio tutti per il bellissimo premio che mi avete dato, ogni bambino che ama il calcio sogna di vincere un campionato tramite l'album dei calciatori. Pian piano il mito delle figurine sembrava sparire, ma questi non sono solo pezzi di carta ma emozioni e sogni di tutti. Ecco perché ricevere una figurina come premio mi onora. Napoli? Con il popolo è nato un legame indelebile che durerà per sempre e che mi sono voluto cicatrizzare per sempre perché non tutte le cicatrici sono un male. Il mio addio? Come ho detto in conferenza stampa se vuoi davvero bene a qualcuno devi essere in grado di dedicargli il tuo tempo. Io al Napoli ho dedicato tutto il mio tempo, così come al calcio. Sono un tecnico che si è dedicato completamente al suo lavoro. Io sono un allenatore coerente con me stesso e al di là dei difetti avrò delle qualità che mi hanno permesso di vincere questo scudetto che è la cosa più bella che mi potesse capitare. A me piace approfondire quello che faccio, la mia materia, anche da solo, ma credo che è una cosa che facciamo tutti. In questa avventura di Napoli non mi ha seguito la famiglia, quindi nel mio "covo" di Castel Volturno mi capitava spesso di pensare e riflettere. Il nostro presidente, Renzo Ulivieri, è un maestro nel fare considerazioni corrette e nel premiare il confronto fra allenatori. Alcuni pensano di tenersi per sè alcune cose per non svelare troppo, ma è un concetto errato. Bravo è colui che sa più cose, intelligente è chi dice bene più cose. L'Inter? La seguirò in finale di Champions, sono molto amico di Guardiola e la partita la vedrò perché amo il calcio. Entrambe le squadre hanno fatto un grande percorso ma ho del rammarico per la Champions perché potevamo esserci noi (il Napoli, ndr.) in finale ma varie situazioni ci sono andate di traverso, alcune delle quali non dipendevano da noi. Spero che il Napoli possa arrivarci in futuro. L'anno sabbatico? Ma che significa questa parola? A me nemmeno piace il mare, diciamo "un anno campagnolo", sono certo che quest'anno sto fermo e poi il prossimo anno mi domanderò se ho, o meno, gli stimoli per dare ancora tanto a questo magnifico sport. La Nazionale? Quando si fa il nostro lavoro e quando si è innamorati di ciò che si fa, non si guarda cosa si allena e in che ambito. Posso allenare la squadra del Paese con la stessa voglia della Nazionale. Il nuovo allenatore del Napoli? Non saprei che dire. Ne conosco tanti di allenatori, ma De Laurentiis ha dimostrato di saper scegliere allenatori eccellenti. Italiano poteva essere un profilo giusto per il Napoli perché ha la voglia con la sua squadra di fare la gara. Ti viene sul muso ed è un atteggiamento che mi piace. Lo si è visto con le due finali che seppur perse significa che hai dato comunque tutto. La finale viene determinata dagli episodi, ma esserci arrivato significa che ha lavorato bene".

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10/06/2024 - 16:00

Luciano Spalletti, ex allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante l’evento “The Coach Experience”. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Ringrazio tutti per il bellissimo premio che mi avete dato, ogni bambino che ama il calcio sogna di vincere un campionato tramite l'album dei calciatori. Pian piano il mito delle figurine sembrava sparire, ma questi non sono solo pezzi di carta ma emozioni e sogni di tutti. Ecco perché ricevere una figurina come premio mi onora. Napoli? Con il popolo è nato un legame indelebile che durerà per sempre e che mi sono voluto cicatrizzare per sempre perché non tutte le cicatrici sono un male. Il mio addio? Come ho detto in conferenza stampa se vuoi davvero bene a qualcuno devi essere in grado di dedicargli il tuo tempo. Io al Napoli ho dedicato tutto il mio tempo, così come al calcio. Sono un tecnico che si è dedicato completamente al suo lavoro. Io sono un allenatore coerente con me stesso e al di là dei difetti avrò delle qualità che mi hanno permesso di vincere questo scudetto che è la cosa più bella che mi potesse capitare. A me piace approfondire quello che faccio, la mia materia, anche da solo, ma credo che è una cosa che facciamo tutti. In questa avventura di Napoli non mi ha seguito la famiglia, quindi nel mio "covo" di Castel Volturno mi capitava spesso di pensare e riflettere. Il nostro presidente, Renzo Ulivieri, è un maestro nel fare considerazioni corrette e nel premiare il confronto fra allenatori. Alcuni pensano di tenersi per sè alcune cose per non svelare troppo, ma è un concetto errato. Bravo è colui che sa più cose, intelligente è chi dice bene più cose. L'Inter? La seguirò in finale di Champions, sono molto amico di Guardiola e la partita la vedrò perché amo il calcio. Entrambe le squadre hanno fatto un grande percorso ma ho del rammarico per la Champions perché potevamo esserci noi (il Napoli, ndr.) in finale ma varie situazioni ci sono andate di traverso, alcune delle quali non dipendevano da noi. Spero che il Napoli possa arrivarci in futuro. L'anno sabbatico? Ma che significa questa parola? A me nemmeno piace il mare, diciamo "un anno campagnolo", sono certo che quest'anno sto fermo e poi il prossimo anno mi domanderò se ho, o meno, gli stimoli per dare ancora tanto a questo magnifico sport. La Nazionale? Quando si fa il nostro lavoro e quando si è innamorati di ciò che si fa, non si guarda cosa si allena e in che ambito. Posso allenare la squadra del Paese con la stessa voglia della Nazionale. Il nuovo allenatore del Napoli? Non saprei che dire. Ne conosco tanti di allenatori, ma De Laurentiis ha dimostrato di saper scegliere allenatori eccellenti. Italiano poteva essere un profilo giusto per il Napoli perché ha la voglia con la sua squadra di fare la gara. Ti viene sul muso ed è un atteggiamento che mi piace. Lo si è visto con le due finali che seppur perse significa che hai dato comunque tutto. La finale viene determinata dagli episodi, ma esserci arrivato significa che ha lavorato bene".