Fabio Capello, ex tecnico del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sfida tra Conte e Allegri alla Gazzetta dello Sport: "Qual è il loro punto di forza? Avere le idee chiare. Sia Conte che Allegri hanno sempre in mano le loro squadre, pur non tenendo moduli fissi. Entrambi sanno essere flessibili, adattarsi al materiale a disposizione, senza pregiudizi tattici da talebani del pallone. Sono eccezionali nel dare una organizzazione e a riconoscere i calciatori. Anche quando devono farsi comprare i giocatori sul mercato. A Conte viene rimproverato di non essere mai riuscito a brillare in Champions? Non credo ci sia un vero motivo. A volte va semplicemente così. La storia racconta che Allegri con la Juve è andato due volte in finale, ma va anche detto che la seconda volta aveva una squadra molto, molto forte. Come vedo Milan-Napoli? Sarò allo stadio. Sono curioso di sapere se il Napoli riuscirà a tenere alto il ritmo, cosa non sempre successa in queste prime battute. Anche perché il Milan mi pare in condizione. Una grande differenza tra i due allenatori? Il modo di comunicare all’esterno. Entrambi hanno personalità e sanno essere sempre molto diretti, ma Max è più aziendalista e composto, mentre Antonio tende a lamentarsi di più, anche puntando il dito contro la società".
di Napoli Magazine
26/09/2025 - 10:45
Fabio Capello, ex tecnico del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sfida tra Conte e Allegri alla Gazzetta dello Sport: "Qual è il loro punto di forza? Avere le idee chiare. Sia Conte che Allegri hanno sempre in mano le loro squadre, pur non tenendo moduli fissi. Entrambi sanno essere flessibili, adattarsi al materiale a disposizione, senza pregiudizi tattici da talebani del pallone. Sono eccezionali nel dare una organizzazione e a riconoscere i calciatori. Anche quando devono farsi comprare i giocatori sul mercato. A Conte viene rimproverato di non essere mai riuscito a brillare in Champions? Non credo ci sia un vero motivo. A volte va semplicemente così. La storia racconta che Allegri con la Juve è andato due volte in finale, ma va anche detto che la seconda volta aveva una squadra molto, molto forte. Come vedo Milan-Napoli? Sarò allo stadio. Sono curioso di sapere se il Napoli riuscirà a tenere alto il ritmo, cosa non sempre successa in queste prime battute. Anche perché il Milan mi pare in condizione. Una grande differenza tra i due allenatori? Il modo di comunicare all’esterno. Entrambi hanno personalità e sanno essere sempre molto diretti, ma Max è più aziendalista e composto, mentre Antonio tende a lamentarsi di più, anche puntando il dito contro la società".