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ON AIR - Tarallo: "Milan-Napoli, Neres in forma smagliante, ma è entrato troppo tardi, Gutierrez e Marianucci cresciuti in partita"
29.09.2025 11:53 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Carlo, come sta stamattina da tifoso del Napoli?

“Sto molto arrabbiato, perché bisogna essere onesti intellettualmente. È un anno e mezzo che io Conte l’ho sempre difeso, sempre. Però se vai a Manchester, perdi una partita e hai la giustificazione – giusta e legittima – di essere rimasto in dieci per tanto tempo, allora devi avere come ‘accusa’ il fatto che ieri sei stato mezz’ora in superiorità numerica e non sei riuscito a costruire un’azione degna fino al 93’. Questo è inaccettabile. Abbiamo difeso il Napoli che ha perso a Manchester perché era rimasto in dieci, ma ieri no: avevi mezz’ora con l’uomo in più e non hai fatto praticamente nulla. Chi era in grado di creare pericoli doveva entrare prima".

Attribuisce la sconfitta anche ai cambi, forse troppo conservativi e tardivi, di mister Conte?

“Dal vivo è stato evidente. Hojlund ha toccato il pallone pochissimo: cambia qualcosa, fai delle mosse. Si è visto che Neres era in forma smagliante, stava per fare anche il gol del pareggio, ma è entrato troppo tardi. Il Milan non è uno squadrone imbattibile: nel momento in cui ti ritrovi in superiorità numerica, devi sfruttarla. Invece il Napoli ha avuto un approccio iniziale disastroso, con una difesa che non ho capito come fosse messa in campo. Ok, gli infortuni contano, ma l’approccio è stato pessimo. Poi hai avuto la fortuna di trovarti in undici contro dieci, ma non l’hai sfruttata. Io parlo da tifoso: come sai, sono uno di quelli che il biglietto lo compra, l’abbonamento lo fa, nonostante sia un giornalista. Quindi posso permettermi di dire la mia. È evidente che, quando entra Neres, crea pericoli immediati: allora devi inserirlo molto prima, almeno mezz’ora prima. Dopo quel primo tempo, ad esempio, bisognava già metterlo. Non voglio cadere nella retorica da bar sport del ‘Conte non ci ha capito nulla’. Non è così, non è vero che non abbia capito niente. Però alcune scelte ieri erano evidenti: Neres doveva entrare, e io avrei inserito subito anche Lucca, già alla fine del primo tempo, perché eri sotto 2-0. Io sono cresciuto con l’idea semplice che se vai sotto e poi accorci le distanze, trovandoti anche in superiorità numerica, devi immediatamente inserire un attaccante in più. È normale. Invece Conte è troppo rigido nelle sue convinzioni. Con tutte le defezioni che aveva, non era una partita da 4-1-4-1, bensì da difesa a 3. Da uno che guadagna 10 milioni l’anno ci si aspetta il colpo di genio: magari passare a tre dietro e cambiare assetto tattico". 

Marianucci e Gutierrez hanno avuto un esordio complicato: se avessero avuto qualche minuto in più nelle gare precedenti, sarebbero arrivati più pronti a una sfida del genere?

“Sicuramente. Però si è visto che entrambi – sia Gutiérrez che Marianucci – nel corso della partita sono cresciuti. La personalità c’è. Certo, non puoi pretendere che all’esordio a San Siro contro il Milan siano già pronti: serviva inserirli gradualmente prima. Ma nessuno stamattina deve dare la colpa a Marianucci, assolutamente. Il problema non è lui. Il problema è che, con mezz’ora in superiorità numerica, non sei riuscito a segnare. Questo è il vero fallimento della partita di ieri".

Un Kevin De Bruyne come quello visto ieri, Lei lo avrebbe tolto prima o lo avrebbe tenuto fino alla fine?

“Dipende sempre. Ho letto stamattina tanti amici dire: ‘Cammina, non corre’. È vero che ha camminato tanto, ma andava stravolto l’assetto, si poteva passare al 4-3-3, perché il 4-1-4-1 ieri non funzionava. Però con De Bruyne in campo hai sempre la possibilità di un colpo diverso, di una giocata che cambia la partita. Io, sinceramente, lo avrei tenuto in campo o, una volta sostituito, sarei stato molto più spregiudicato.” Cosa si aspetta dalla sfida di mercoledì contro lo Sporting Lisbona? “Mi aspetto una vittoria, perché non ci sono alternative. Abbiamo già perso la prima contro il Manchester City, e ora bisogna assolutamente vincere. Lo Sporting è forte, è vero, ma non è imbattibile. Al Napoli serve forza e coraggio: mercoledì bisogna portare a casa i tre punti e Conte deve abbandonare un po’ delle sue convinzioni per fornire qualche giocata briosa, estrosa".

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ON AIR - Tarallo: "Milan-Napoli, Neres in forma smagliante, ma è entrato troppo tardi, Gutierrez e Marianucci cresciuti in partita"

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29/09/2025 - 11:53

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Carlo, come sta stamattina da tifoso del Napoli?

“Sto molto arrabbiato, perché bisogna essere onesti intellettualmente. È un anno e mezzo che io Conte l’ho sempre difeso, sempre. Però se vai a Manchester, perdi una partita e hai la giustificazione – giusta e legittima – di essere rimasto in dieci per tanto tempo, allora devi avere come ‘accusa’ il fatto che ieri sei stato mezz’ora in superiorità numerica e non sei riuscito a costruire un’azione degna fino al 93’. Questo è inaccettabile. Abbiamo difeso il Napoli che ha perso a Manchester perché era rimasto in dieci, ma ieri no: avevi mezz’ora con l’uomo in più e non hai fatto praticamente nulla. Chi era in grado di creare pericoli doveva entrare prima".

Attribuisce la sconfitta anche ai cambi, forse troppo conservativi e tardivi, di mister Conte?

“Dal vivo è stato evidente. Hojlund ha toccato il pallone pochissimo: cambia qualcosa, fai delle mosse. Si è visto che Neres era in forma smagliante, stava per fare anche il gol del pareggio, ma è entrato troppo tardi. Il Milan non è uno squadrone imbattibile: nel momento in cui ti ritrovi in superiorità numerica, devi sfruttarla. Invece il Napoli ha avuto un approccio iniziale disastroso, con una difesa che non ho capito come fosse messa in campo. Ok, gli infortuni contano, ma l’approccio è stato pessimo. Poi hai avuto la fortuna di trovarti in undici contro dieci, ma non l’hai sfruttata. Io parlo da tifoso: come sai, sono uno di quelli che il biglietto lo compra, l’abbonamento lo fa, nonostante sia un giornalista. Quindi posso permettermi di dire la mia. È evidente che, quando entra Neres, crea pericoli immediati: allora devi inserirlo molto prima, almeno mezz’ora prima. Dopo quel primo tempo, ad esempio, bisognava già metterlo. Non voglio cadere nella retorica da bar sport del ‘Conte non ci ha capito nulla’. Non è così, non è vero che non abbia capito niente. Però alcune scelte ieri erano evidenti: Neres doveva entrare, e io avrei inserito subito anche Lucca, già alla fine del primo tempo, perché eri sotto 2-0. Io sono cresciuto con l’idea semplice che se vai sotto e poi accorci le distanze, trovandoti anche in superiorità numerica, devi immediatamente inserire un attaccante in più. È normale. Invece Conte è troppo rigido nelle sue convinzioni. Con tutte le defezioni che aveva, non era una partita da 4-1-4-1, bensì da difesa a 3. Da uno che guadagna 10 milioni l’anno ci si aspetta il colpo di genio: magari passare a tre dietro e cambiare assetto tattico". 

Marianucci e Gutierrez hanno avuto un esordio complicato: se avessero avuto qualche minuto in più nelle gare precedenti, sarebbero arrivati più pronti a una sfida del genere?

“Sicuramente. Però si è visto che entrambi – sia Gutiérrez che Marianucci – nel corso della partita sono cresciuti. La personalità c’è. Certo, non puoi pretendere che all’esordio a San Siro contro il Milan siano già pronti: serviva inserirli gradualmente prima. Ma nessuno stamattina deve dare la colpa a Marianucci, assolutamente. Il problema non è lui. Il problema è che, con mezz’ora in superiorità numerica, non sei riuscito a segnare. Questo è il vero fallimento della partita di ieri".

Un Kevin De Bruyne come quello visto ieri, Lei lo avrebbe tolto prima o lo avrebbe tenuto fino alla fine?

“Dipende sempre. Ho letto stamattina tanti amici dire: ‘Cammina, non corre’. È vero che ha camminato tanto, ma andava stravolto l’assetto, si poteva passare al 4-3-3, perché il 4-1-4-1 ieri non funzionava. Però con De Bruyne in campo hai sempre la possibilità di un colpo diverso, di una giocata che cambia la partita. Io, sinceramente, lo avrei tenuto in campo o, una volta sostituito, sarei stato molto più spregiudicato.” Cosa si aspetta dalla sfida di mercoledì contro lo Sporting Lisbona? “Mi aspetto una vittoria, perché non ci sono alternative. Abbiamo già perso la prima contro il Manchester City, e ora bisogna assolutamente vincere. Lo Sporting è forte, è vero, ma non è imbattibile. Al Napoli serve forza e coraggio: mercoledì bisogna portare a casa i tre punti e Conte deve abbandonare un po’ delle sue convinzioni per fornire qualche giocata briosa, estrosa".