In Evidenza
REPUBBLICA - Hojlund: "Nel Napoli ci sono attaccanti bravi, ma aspettiamo con ansia Lukaku, da lui abbiamo tutti da imparare, qui cultura calcistica speciale e ambiente familiare, un onore giocare al Maradona"
26.09.2025 08:14 di Napoli Magazine
aA

Rasmus Hojlund, centravanti del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Repubblica. Ecco un estratto:

Bergamo, poi due stagioni a Manchester, adesso Napoli: la sua è una vita da globetrotter.

"Prima avevo giocato anche in Austria, dopo aver lasciato da piccolo la Danimarca. A 22 anni ho già un bel po’ di esperienze alle mie spalle. Ma adesso sono a Napoli e conto di fermarmi".

Come va con negli allenamenti con Antonio Conte?

"Lui sa che devo migliorare il mio italiano e me lo chiede in continuazione, preoccupato di farsi capire. “È chiaro? È chiaro?”: sono le parole che usa più spesso con me. Io gli rispondo sempre di sì, ma se ho un dubbio chiedo ai compagni".

A proposito di compagni: quanto è difficile sostituire Lukaku?

"Non tocca solo a me, nel Napoli ci sono anche altri attaccanti bravi come Lucca e Ambrosino. E aspettiamo con ansia il ritorno di Romelu, da lui abbiamo tutti da imparare".

Dove possono arrivare la squadra e Hojlund?

"Io spero di fare tanti gol e assist, per aiutare i miei compagni. Dobbiamo migliorare sempre, ma stando concentrati su una partita alla volta".

Domenica c’è il Milan, che in estate l’ha inseguita a lungo.

"So solamente che sono felice dove sono: qui a Napoli".

Che sfida sarà a San Siro?

"Molto importante: affronteremo una squadra davvero forte, che sembra stia giocando bene con il suo nuovo allenatore. Ma andremo lì per cercare di ottenere il massimo. Scendere in campo con lo scudetto sulla maglia è una responsabilità, oltre che un privilegio".

Napoli sa essere superstiziosa, anche Hojlund ha qualche rituale?

"Prima di entrare in campo guardo le stelle e prego, per chiedere l'aiuto di mia nonna Bodil. Lei è scomparsa sei anni fa. Invoco la sua guida e anche un po' di fortuna".

Il suo modello è Cristiano Ronaldo: ambizioso.

"Non è presunzione. Nella mia carriera non mi sono mai sentito il più talentuoso del gruppo, anche se per giocare nel Manchester United o nel Napoli devi essere un attaccante di un certo livello. Ma io ho sempre dovuto lavorare più duramente di altri e ne sono consapevole. Ecco perché Cristiano è il mio idolo: lui vuole sempre migliorarsi e si impegna per diventare più bravo".

CR7 è il suo preferito. E poi?

"A livello mondiale i più forti per me sono Cristiano Ronaldo, Haaland, Lewandowski, Gyokeres. In A invece scelgo Lukaku, Vlahovic, Lautaro Martinez e poi ci sono io, Rasmus".

A Napoli è la sua prima esperienza al Sud.

"Qui c'è una cultura calcistica speciale, l'ho avvertita subito quando sono venuto a Napoli per la prima volta da avversario, con l'Atalanta. I tifosi erano pazzi e molto appassionati, questo li rende diversi dagli altri. La città è veramente bella, il clima è meraviglioso. Ma ho soprattutto trovato un ambiente familiare, quello di cui avevo bisogno a questo punto della mia carriera". 

Com'è stato debuttare nello stadio intitolato a Maradona?

"Speciale. Maradona è stato tra i più grandi calciatori di sempre e capisco che abbia un posto enorme nel cuore dei napoletani. Sono onorato di giocare nel suo stadio".

Provi per un attimo a immaginare la sua vita senza il calcio.

"Ho studiato marketing fino alle superiori, magari a fine carriera ricomincio. Ma ho sempre avuto in testa solamente il pallone, con l'obiettivo di diventare professionista. La mia vita è soprattutto in campo. Quella privata? Ho una fidanzata, che per adesso vive a Manchester. Non ho ancora dei tatuaggi, non so perché, non li considero per il momento una priorità, però mai dire mai, magari mi viene voglia di farne uno presto, chi lo sa".

Cosa fa quando non si allena?

"Principalmente mi focalizzo sul corpo e sul recupero fisico. Poi nel tempo libero porto a spasso la mia cagnolina Nala, un cocker spaniel inglese. Oppure mi rilasso con i videogiochi. E ora voglio imparare meglio la vostra lingua. La prossima intervista la facciamo in italiano, promesso".

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
REPUBBLICA - Hojlund: "Nel Napoli ci sono attaccanti bravi, ma aspettiamo con ansia Lukaku, da lui abbiamo tutti da imparare, qui cultura calcistica speciale e ambiente familiare, un onore giocare al Maradona"

di Napoli Magazine

26/09/2025 - 08:14

Rasmus Hojlund, centravanti del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Repubblica. Ecco un estratto:

Bergamo, poi due stagioni a Manchester, adesso Napoli: la sua è una vita da globetrotter.

"Prima avevo giocato anche in Austria, dopo aver lasciato da piccolo la Danimarca. A 22 anni ho già un bel po’ di esperienze alle mie spalle. Ma adesso sono a Napoli e conto di fermarmi".

Come va con negli allenamenti con Antonio Conte?

"Lui sa che devo migliorare il mio italiano e me lo chiede in continuazione, preoccupato di farsi capire. “È chiaro? È chiaro?”: sono le parole che usa più spesso con me. Io gli rispondo sempre di sì, ma se ho un dubbio chiedo ai compagni".

A proposito di compagni: quanto è difficile sostituire Lukaku?

"Non tocca solo a me, nel Napoli ci sono anche altri attaccanti bravi come Lucca e Ambrosino. E aspettiamo con ansia il ritorno di Romelu, da lui abbiamo tutti da imparare".

Dove possono arrivare la squadra e Hojlund?

"Io spero di fare tanti gol e assist, per aiutare i miei compagni. Dobbiamo migliorare sempre, ma stando concentrati su una partita alla volta".

Domenica c’è il Milan, che in estate l’ha inseguita a lungo.

"So solamente che sono felice dove sono: qui a Napoli".

Che sfida sarà a San Siro?

"Molto importante: affronteremo una squadra davvero forte, che sembra stia giocando bene con il suo nuovo allenatore. Ma andremo lì per cercare di ottenere il massimo. Scendere in campo con lo scudetto sulla maglia è una responsabilità, oltre che un privilegio".

Napoli sa essere superstiziosa, anche Hojlund ha qualche rituale?

"Prima di entrare in campo guardo le stelle e prego, per chiedere l'aiuto di mia nonna Bodil. Lei è scomparsa sei anni fa. Invoco la sua guida e anche un po' di fortuna".

Il suo modello è Cristiano Ronaldo: ambizioso.

"Non è presunzione. Nella mia carriera non mi sono mai sentito il più talentuoso del gruppo, anche se per giocare nel Manchester United o nel Napoli devi essere un attaccante di un certo livello. Ma io ho sempre dovuto lavorare più duramente di altri e ne sono consapevole. Ecco perché Cristiano è il mio idolo: lui vuole sempre migliorarsi e si impegna per diventare più bravo".

CR7 è il suo preferito. E poi?

"A livello mondiale i più forti per me sono Cristiano Ronaldo, Haaland, Lewandowski, Gyokeres. In A invece scelgo Lukaku, Vlahovic, Lautaro Martinez e poi ci sono io, Rasmus".

A Napoli è la sua prima esperienza al Sud.

"Qui c'è una cultura calcistica speciale, l'ho avvertita subito quando sono venuto a Napoli per la prima volta da avversario, con l'Atalanta. I tifosi erano pazzi e molto appassionati, questo li rende diversi dagli altri. La città è veramente bella, il clima è meraviglioso. Ma ho soprattutto trovato un ambiente familiare, quello di cui avevo bisogno a questo punto della mia carriera". 

Com'è stato debuttare nello stadio intitolato a Maradona?

"Speciale. Maradona è stato tra i più grandi calciatori di sempre e capisco che abbia un posto enorme nel cuore dei napoletani. Sono onorato di giocare nel suo stadio".

Provi per un attimo a immaginare la sua vita senza il calcio.

"Ho studiato marketing fino alle superiori, magari a fine carriera ricomincio. Ma ho sempre avuto in testa solamente il pallone, con l'obiettivo di diventare professionista. La mia vita è soprattutto in campo. Quella privata? Ho una fidanzata, che per adesso vive a Manchester. Non ho ancora dei tatuaggi, non so perché, non li considero per il momento una priorità, però mai dire mai, magari mi viene voglia di farne uno presto, chi lo sa".

Cosa fa quando non si allena?

"Principalmente mi focalizzo sul corpo e sul recupero fisico. Poi nel tempo libero porto a spasso la mia cagnolina Nala, un cocker spaniel inglese. Oppure mi rilasso con i videogiochi. E ora voglio imparare meglio la vostra lingua. La prossima intervista la facciamo in italiano, promesso".