M' 'o vveco io
SHOW TIME - Gino Rivieccio scrive su "NM": "Re Carlo e le Tre Di Marie"
26.10.2018 19:43 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sono arrivati in tanti ai piedi della Torre Eiffel. Le foto con lo sfondo il monumento più famoso del mondo tra social e whatsapp con tanto di tifosi immortalati con mogli, amanti, e sciarpe azzurre al collo, hanno invaso i nostri telefonini. Era troppo ghiotta l’occasione per non approfittare di farsi perdonare dalle proprie fidanzate di solito lasciate da sole nelle trasferte inglesi, turche, tedesche, ucraine. Questa volta ogni Annamaria avrà detto: “Vide comme t’o dico. A Parigi ce voglio venì pur’io! Sinnò quanne tuorne nun me truove!”. E allora tra una visita alla Gioconda e una al Museo d’Orsay, tra una passeggiata agli Champs Elysee e un caffè da Bouquet, anche Annamaria ha potuto sentirsi la regina incontrastata al Parco dei Principi. Certo di principi francesi ne abbiamo visti pochi, anzi nessuno. Gli unici erano in maglia azzurra e rispondevano ai nomi di Fabian, Allan, Marek, Lorenzo, Dries e soprattutto Carlo che nel corso della partita esibiva tanti di quei moduli che non li ho visti neanche agli sportelli del comune di Napoli. Lo stato di famiglia esibito unitamente alla carta d’identità, faceva subito capire che il certificato di matrimonio tra l’allenatore e la squadra era indovinatissimo e vincente. Monsieur Cavani, Monsieur Mbappè e Re Neymar hanno fatto i vassalli. Loro che solitamente sono i regnanti incontrastati delle reggie calcistiche, monarchi assoluti verso i quali tutti gli avversari si sentono sudditi, l’altra sera hanno passato il testimone ai colleghi napoletani. Perfino Insigne a un certo punto ha detto a Di Maria "Nun fa ‘o francese". E invece l’asso parigino ha confezionato un pareggio che a quel punto non stava né in cielo né in terra. In tutta la gara tre assist confezionava Di Maria, tre panettoni dal nome eloquente: le Tre Di Marie. Uno però si traduceva nel solito tiro a giro che gettava nello sconforto i milioni di tifosi che già erano pronti a stappare lo champagne, rigorosamente francese. Personalmente la mia bottiglia l’ho lasciata in frigo, aspettando il ritorno del 6 novembre al San Paolo quando bissando la partita contro i Reds potremmo già mettere la qualificazione in tasca. E questo Napoli al ritorno può vincerla davanti al proprio pubblico, consapevole che l’altra sera si è fatto grande. Ecco, il Napoli visto in Champions in queste ultime due settimane mi ha fatto pensare a quei ragazzi che crescono a vista d’occhio e all’improvviso li vedi grandi. Grandi, maturi, sereni, pronti a sfidare chiunque e a non temere nessuno. Il bravo Marco Azzi svelava un retroscena: i francesi avevano bagnato solo metà campo quello dove avrebbero attaccato. E ci credo, l’altra metà si è bagnato quando se la sono fatta addosso appena Mertens ha colpito la traversa. Ripeto: siamo grandi. Manca ancora qualcosa per diventare grandissimi. Ma la strada è quella giusta. Grazie Re Carlo!

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

26/10/2024 - 19:43

NAPOLI - Sono arrivati in tanti ai piedi della Torre Eiffel. Le foto con lo sfondo il monumento più famoso del mondo tra social e whatsapp con tanto di tifosi immortalati con mogli, amanti, e sciarpe azzurre al collo, hanno invaso i nostri telefonini. Era troppo ghiotta l’occasione per non approfittare di farsi perdonare dalle proprie fidanzate di solito lasciate da sole nelle trasferte inglesi, turche, tedesche, ucraine. Questa volta ogni Annamaria avrà detto: “Vide comme t’o dico. A Parigi ce voglio venì pur’io! Sinnò quanne tuorne nun me truove!”. E allora tra una visita alla Gioconda e una al Museo d’Orsay, tra una passeggiata agli Champs Elysee e un caffè da Bouquet, anche Annamaria ha potuto sentirsi la regina incontrastata al Parco dei Principi. Certo di principi francesi ne abbiamo visti pochi, anzi nessuno. Gli unici erano in maglia azzurra e rispondevano ai nomi di Fabian, Allan, Marek, Lorenzo, Dries e soprattutto Carlo che nel corso della partita esibiva tanti di quei moduli che non li ho visti neanche agli sportelli del comune di Napoli. Lo stato di famiglia esibito unitamente alla carta d’identità, faceva subito capire che il certificato di matrimonio tra l’allenatore e la squadra era indovinatissimo e vincente. Monsieur Cavani, Monsieur Mbappè e Re Neymar hanno fatto i vassalli. Loro che solitamente sono i regnanti incontrastati delle reggie calcistiche, monarchi assoluti verso i quali tutti gli avversari si sentono sudditi, l’altra sera hanno passato il testimone ai colleghi napoletani. Perfino Insigne a un certo punto ha detto a Di Maria "Nun fa ‘o francese". E invece l’asso parigino ha confezionato un pareggio che a quel punto non stava né in cielo né in terra. In tutta la gara tre assist confezionava Di Maria, tre panettoni dal nome eloquente: le Tre Di Marie. Uno però si traduceva nel solito tiro a giro che gettava nello sconforto i milioni di tifosi che già erano pronti a stappare lo champagne, rigorosamente francese. Personalmente la mia bottiglia l’ho lasciata in frigo, aspettando il ritorno del 6 novembre al San Paolo quando bissando la partita contro i Reds potremmo già mettere la qualificazione in tasca. E questo Napoli al ritorno può vincerla davanti al proprio pubblico, consapevole che l’altra sera si è fatto grande. Ecco, il Napoli visto in Champions in queste ultime due settimane mi ha fatto pensare a quei ragazzi che crescono a vista d’occhio e all’improvviso li vedi grandi. Grandi, maturi, sereni, pronti a sfidare chiunque e a non temere nessuno. Il bravo Marco Azzi svelava un retroscena: i francesi avevano bagnato solo metà campo quello dove avrebbero attaccato. E ci credo, l’altra metà si è bagnato quando se la sono fatta addosso appena Mertens ha colpito la traversa. Ripeto: siamo grandi. Manca ancora qualcosa per diventare grandissimi. Ma la strada è quella giusta. Grazie Re Carlo!

 

 

Gino Rivieccio

 

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