M' 'o vveco io
SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Napoli, adda venì martedì..."
14.04.2023 15:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ci fosse stato Buffon l’altra sera al Meazza, avrebbe detto che l’arbitro Kovacs il rumeno “ha un bidone di spazzatura al posto del cuore…”. Personalmente avrei commentato che il fischietto dell’est aveva una bandierina al posto del miocardio, la stessa bandierina che scalciata da Leao prima è stata ammonita e poi al termine della partita espulsa per proteste. Cartellini gialli disinvolti solo nei confronti dei nostri eroi, mentre i rossoneri impavidi venivano graziati da un arbitraggio che col passare dei minuti si involveva fino a indirizzare la partita in un certo modo. Ne hanno fatto le spese Anguissa e Kim, quest’ultimo reo di essersi lamentato in coreano, una lingua che evidentemente il fischietto rumeno conosce molto bene forse per passate frequentazioni a Seul. Davanti ai televisori napoletani invece si levavano parecchi Ktm all’indirizzo di Kovacs che, noncurante e soprattutto ignaro dell’italiano e del dialetto napoletano, continuava a distribuire ammonizioni finanche al povero Di Lorenzo che cercava solo di spiegare in perfetto italiano di essere il capitano e quindi autorizzato a parlare. Ma non serve recriminare sugli arbitri che, come dice qualcuno, è l’alibi dei perdenti, mentre noi siamo dei vincenti come la storia di questa stagione dimostra. Martedi sera al Maradona sarà tutta un’altra storia, complice una tifoseria che - sono certo - si ricompatterà come si è augurato anche Spalletti a fine gara, minacciando addirittura di abbandonare la panchina. Certo, mi auguro che anche l’arbitro che Rosetti manderà nella città più cliccata dal turismo internazionale, sia all’altezza della notorietà e della popolarità della terra che ospita i quarti di ritorno. L’altra sera prima di addormentarmi mi sfrocoliava un sospetto: quello che a un’Uefa indebitata, una semifinale tra Milan e Inter con conseguente cessione di diritti televisivi a Cina e mezza Asia, possa essere un menu molto appetitoso. Poi, la consapevolezza che con il rientro di Osimhen e una squadra che anche in 10 ha dimostrato di essere più forte, i sospetti e i fantasmi si sono assopiti.  E stamane appena sveglio, tra un caffè e una lettura dei quotidiani, mi sono detto con sorriso eduardiano: adda venì martedì...

 
 
 
Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Napoli, adda venì martedì..."

di Napoli Magazine

14/04/2024 - 15:00

NAPOLI - Ci fosse stato Buffon l’altra sera al Meazza, avrebbe detto che l’arbitro Kovacs il rumeno “ha un bidone di spazzatura al posto del cuore…”. Personalmente avrei commentato che il fischietto dell’est aveva una bandierina al posto del miocardio, la stessa bandierina che scalciata da Leao prima è stata ammonita e poi al termine della partita espulsa per proteste. Cartellini gialli disinvolti solo nei confronti dei nostri eroi, mentre i rossoneri impavidi venivano graziati da un arbitraggio che col passare dei minuti si involveva fino a indirizzare la partita in un certo modo. Ne hanno fatto le spese Anguissa e Kim, quest’ultimo reo di essersi lamentato in coreano, una lingua che evidentemente il fischietto rumeno conosce molto bene forse per passate frequentazioni a Seul. Davanti ai televisori napoletani invece si levavano parecchi Ktm all’indirizzo di Kovacs che, noncurante e soprattutto ignaro dell’italiano e del dialetto napoletano, continuava a distribuire ammonizioni finanche al povero Di Lorenzo che cercava solo di spiegare in perfetto italiano di essere il capitano e quindi autorizzato a parlare. Ma non serve recriminare sugli arbitri che, come dice qualcuno, è l’alibi dei perdenti, mentre noi siamo dei vincenti come la storia di questa stagione dimostra. Martedi sera al Maradona sarà tutta un’altra storia, complice una tifoseria che - sono certo - si ricompatterà come si è augurato anche Spalletti a fine gara, minacciando addirittura di abbandonare la panchina. Certo, mi auguro che anche l’arbitro che Rosetti manderà nella città più cliccata dal turismo internazionale, sia all’altezza della notorietà e della popolarità della terra che ospita i quarti di ritorno. L’altra sera prima di addormentarmi mi sfrocoliava un sospetto: quello che a un’Uefa indebitata, una semifinale tra Milan e Inter con conseguente cessione di diritti televisivi a Cina e mezza Asia, possa essere un menu molto appetitoso. Poi, la consapevolezza che con il rientro di Osimhen e una squadra che anche in 10 ha dimostrato di essere più forte, i sospetti e i fantasmi si sono assopiti.  E stamane appena sveglio, tra un caffè e una lettura dei quotidiani, mi sono detto con sorriso eduardiano: adda venì martedì...

 
 
 
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