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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Napoli, ci sono ottime prospettive per il girone di ritorno"
03.02.2022 17:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - C’era un tempo in cui le partite si giocavano solo alle 14,30 nel periodo invernale e con l’arrivo della primavera alle 15. Solo le ultime due giornate di campionato si disputavano alle 17 per motivi climatici. Oggi col calcio spezzatino gli incontri sono frammentati. Ma con l’avvento di DAZN, che con la propria piattaforma non riesce a supportare contemporaneamente in streaming nemmeno la mia stanza di Facebook, lo spezzatino si è ancora più sfilacciato, con la variante che i piselli siamo noi che per seguire il Milan ci sintonizziamo il pomeriggio, l’Inter la sera del giorno prima, la Roma la sera del giorno dopo e la Lazio nel posticipo del lunedi. Per fortuna il Napoli domenica ritorna all’orario tradizionale, quello delle 15, come già era successo contro la Salernitana prima dell’inutile sosta per verificare in uno stage le condizioni del redivivo Balotelli. Giocare alle 15 significa organizzare e pianificare la santa domenica in un certo modo. I cattolici vanno alla messa di mezzogiorno, (durante la quale fanno anche una preghiera per la propria squadra o per la bolletta di Eurobet), tornano e pranzano da buoni cristiani alle 14, sorseggiano il caffè durante i primi piani della Leotta e sprofondano in poltrona per gustare le prodezze azzurre. Dopo aver fantasticato sulle fattezze della bionda giornalista in stivali. Prodezze e fattezze che ci auguriamo si ripetano domenica in laguna senza quelle… lacune che qualche volta anche quest’anno abbiamo visto in campo. In verità col prossimo ritorno di Koulibaly e di Anguissa il Napoli rientra nell’assetto titolare e soprattutto si ritrova a disputare il match clou contro l’Inter al Maradona il 12, senza le angustie di infortunati, squalificati e convocati in nazionale. Ma soprattutto senza aver perso terreno dalla più attrezzata squadra al titolo finale. Un’impresa non da poco se si considera che ai primi dicembre tra Covid e infortuni, mia madre ricevette due telefonate da Giuntoli, una da De Laurentiis e tre da Spalletti per sapere se fossi stato disponibile ad andare in panchina contro il Leicester. Purtroppo un improrogabile appuntamento con l’idraulico mi costrinse a rifiutare la convocazione e a lasciare nei guai la squadra che per fortuna anche senza il sottoscritto si guadagnò il passaggio al turno successivo di Europa League. Da allora il Napoli e il mio rubinetto non persero più. Oramai dopo aver confermato Mattarella manca solo la conferma di Spalletti e di una squadra che mi sembra confermi ottime prospettive per il girone di ritorno. Nonostante dal mercato di gennaio non sia arrivato nessuno, com’era prevedibile. Colpa dei rincari energetici che hanno obbligato la società a chiudere al tramonto gli uffici di Castel Volturno per risparmiare luce e gas del riscaldamento. Auguriamoci soprattutto che non cali il buio sulla strategia da adottare nei confronti dei giocatori in scadenza. In particolare nei confronti delle centrali energetiche Osimhen e Fabian Ruiz molto appetiti da sceicchi d'oltremanica, che in quanto a bollette da pagare non si farebbero troppi scrupoli. E a noi ci lascerebbero senza luce e senza gas al freddo di una stagione che invece dalla prossima partita si preannuncia molto calda...

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Napoli, ci sono ottime prospettive per il girone di ritorno"

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03/02/2024 - 17:33

NAPOLI - C’era un tempo in cui le partite si giocavano solo alle 14,30 nel periodo invernale e con l’arrivo della primavera alle 15. Solo le ultime due giornate di campionato si disputavano alle 17 per motivi climatici. Oggi col calcio spezzatino gli incontri sono frammentati. Ma con l’avvento di DAZN, che con la propria piattaforma non riesce a supportare contemporaneamente in streaming nemmeno la mia stanza di Facebook, lo spezzatino si è ancora più sfilacciato, con la variante che i piselli siamo noi che per seguire il Milan ci sintonizziamo il pomeriggio, l’Inter la sera del giorno prima, la Roma la sera del giorno dopo e la Lazio nel posticipo del lunedi. Per fortuna il Napoli domenica ritorna all’orario tradizionale, quello delle 15, come già era successo contro la Salernitana prima dell’inutile sosta per verificare in uno stage le condizioni del redivivo Balotelli. Giocare alle 15 significa organizzare e pianificare la santa domenica in un certo modo. I cattolici vanno alla messa di mezzogiorno, (durante la quale fanno anche una preghiera per la propria squadra o per la bolletta di Eurobet), tornano e pranzano da buoni cristiani alle 14, sorseggiano il caffè durante i primi piani della Leotta e sprofondano in poltrona per gustare le prodezze azzurre. Dopo aver fantasticato sulle fattezze della bionda giornalista in stivali. Prodezze e fattezze che ci auguriamo si ripetano domenica in laguna senza quelle… lacune che qualche volta anche quest’anno abbiamo visto in campo. In verità col prossimo ritorno di Koulibaly e di Anguissa il Napoli rientra nell’assetto titolare e soprattutto si ritrova a disputare il match clou contro l’Inter al Maradona il 12, senza le angustie di infortunati, squalificati e convocati in nazionale. Ma soprattutto senza aver perso terreno dalla più attrezzata squadra al titolo finale. Un’impresa non da poco se si considera che ai primi dicembre tra Covid e infortuni, mia madre ricevette due telefonate da Giuntoli, una da De Laurentiis e tre da Spalletti per sapere se fossi stato disponibile ad andare in panchina contro il Leicester. Purtroppo un improrogabile appuntamento con l’idraulico mi costrinse a rifiutare la convocazione e a lasciare nei guai la squadra che per fortuna anche senza il sottoscritto si guadagnò il passaggio al turno successivo di Europa League. Da allora il Napoli e il mio rubinetto non persero più. Oramai dopo aver confermato Mattarella manca solo la conferma di Spalletti e di una squadra che mi sembra confermi ottime prospettive per il girone di ritorno. Nonostante dal mercato di gennaio non sia arrivato nessuno, com’era prevedibile. Colpa dei rincari energetici che hanno obbligato la società a chiudere al tramonto gli uffici di Castel Volturno per risparmiare luce e gas del riscaldamento. Auguriamoci soprattutto che non cali il buio sulla strategia da adottare nei confronti dei giocatori in scadenza. In particolare nei confronti delle centrali energetiche Osimhen e Fabian Ruiz molto appetiti da sceicchi d'oltremanica, che in quanto a bollette da pagare non si farebbero troppi scrupoli. E a noi ci lascerebbero senza luce e senza gas al freddo di una stagione che invece dalla prossima partita si preannuncia molto calda...

 

 

Gino Rivieccio

 

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