M' 'o vveco io
SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Si è nu suonne nun me scetate"
28.04.2023 23:55 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dunque il bambino è nato. Il Viminale d’accordo con Prefettura, Comune di Napoli, Associazione Partigiani d‘Italia, Macron, Zelensky e Antonio Tajani, Cooperativa parcheggiatori abusivi, sindacato “Bar aperti la domenica” e Iscritti storici al Club di Topolino, ha deciso che la sfida con la Salernitana si giocherà domenica alle 15, sotto il sole cocente e subito dopo Inter-Lazio. Legittimi motivi di ordine pubblico hanno indotto a far prevalere questa decisione che alla fine mette d’accordo tutti. Fatta eccezione per mamme e nonne alle prese con chiese e ristoranti già prenotati da tempo per la comunione del bambino. Resta il divieto di circolazione per auto e moto che farà si che la città fino alle 4.00 del 1 maggio diventi una gigantesca isola pedonale. Quindi il mio programma è ben stilato. Scendo alle 11 da casa attraversando il bosco di Capodimonte e Porta Grande. All’altezza di San Rocco mi attacco a un drone (ce ne sono sempre tanti in zona) e raggiungo il mio amico Antonello al Moiariello per guardare in tv Inter-Lazio. Alle 14,30 mi avvinghio al carrello (di solito a quell’altezza è già aperto) di uno degli aerei di linea di passaggio sulla collina di Miradois (prevedo di aggrapparmi a un Lufthansa delle 14,30) e mi faccio scaricare sulla pista di Capodichino dove con un monopattino noleggiato all’esterno dell’aerostazione, percorro in discesa la Doganella. Dopo aver salutato gli… abitanti del Nuovo (sulle mura del quale questa volta scrivo “Che ve state perdenne“), scivolo a piazza Carlo III in tempo per assaporare davanti al ragù le gesta azzurre contro i cugini salernitani. Intanto dal ristorante ‘A pezzerella s’è fatta nera nera, la nonna della festeggiata in tunica bianca impreca contro la partita e la prefettura per lo slittamento dell’incontro previsto in un primo momento il sabato. La pezzerella in tunica bianca piange a dirotto perché i diciotto cuginetti sono rimasti intrappolati in auto sulla tangenziale. Ed ora, come il ristorante, anche lei è nera nera. Intanto il titolare del locale comincia a imprecare contro la Lazio e i laziali rei di aver perso in casa col Torino altrimenti tutto questo disagio sarebbe stato evitato. Anche il risotto alla pescatora a tavola maledice il posticipo, mentre cozze e taratufi alla chetichella ogni tanto si dileguano dal piatto per andare a vedere il Napoli che sta facendo. Intanto sono le 17: il Napoli ha vinto ed è campione d’Italia. Lo scudetto è nostro. Mi ritrovo sul lungomare tra uno sciame di turisti francesi e tifosi azzurri di Ravenna che festeggiano. Un cameriere di Antonio&Antonio mi ferma e dice: “Gì, forse fanno ripetere ‘a partita ‘e Milano dove la Lazio ha pareggiato: l’arbitro ha fatto giocare l’Inter in 12”. Mi convinco che si tratta di uno scherzo e intanto sventolo ancora più forte la bandiera azzurra. Si è nu suonne nun me scetate.

 

 
 
Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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28/04/2024 - 23:55

NAPOLI - Dunque il bambino è nato. Il Viminale d’accordo con Prefettura, Comune di Napoli, Associazione Partigiani d‘Italia, Macron, Zelensky e Antonio Tajani, Cooperativa parcheggiatori abusivi, sindacato “Bar aperti la domenica” e Iscritti storici al Club di Topolino, ha deciso che la sfida con la Salernitana si giocherà domenica alle 15, sotto il sole cocente e subito dopo Inter-Lazio. Legittimi motivi di ordine pubblico hanno indotto a far prevalere questa decisione che alla fine mette d’accordo tutti. Fatta eccezione per mamme e nonne alle prese con chiese e ristoranti già prenotati da tempo per la comunione del bambino. Resta il divieto di circolazione per auto e moto che farà si che la città fino alle 4.00 del 1 maggio diventi una gigantesca isola pedonale. Quindi il mio programma è ben stilato. Scendo alle 11 da casa attraversando il bosco di Capodimonte e Porta Grande. All’altezza di San Rocco mi attacco a un drone (ce ne sono sempre tanti in zona) e raggiungo il mio amico Antonello al Moiariello per guardare in tv Inter-Lazio. Alle 14,30 mi avvinghio al carrello (di solito a quell’altezza è già aperto) di uno degli aerei di linea di passaggio sulla collina di Miradois (prevedo di aggrapparmi a un Lufthansa delle 14,30) e mi faccio scaricare sulla pista di Capodichino dove con un monopattino noleggiato all’esterno dell’aerostazione, percorro in discesa la Doganella. Dopo aver salutato gli… abitanti del Nuovo (sulle mura del quale questa volta scrivo “Che ve state perdenne“), scivolo a piazza Carlo III in tempo per assaporare davanti al ragù le gesta azzurre contro i cugini salernitani. Intanto dal ristorante ‘A pezzerella s’è fatta nera nera, la nonna della festeggiata in tunica bianca impreca contro la partita e la prefettura per lo slittamento dell’incontro previsto in un primo momento il sabato. La pezzerella in tunica bianca piange a dirotto perché i diciotto cuginetti sono rimasti intrappolati in auto sulla tangenziale. Ed ora, come il ristorante, anche lei è nera nera. Intanto il titolare del locale comincia a imprecare contro la Lazio e i laziali rei di aver perso in casa col Torino altrimenti tutto questo disagio sarebbe stato evitato. Anche il risotto alla pescatora a tavola maledice il posticipo, mentre cozze e taratufi alla chetichella ogni tanto si dileguano dal piatto per andare a vedere il Napoli che sta facendo. Intanto sono le 17: il Napoli ha vinto ed è campione d’Italia. Lo scudetto è nostro. Mi ritrovo sul lungomare tra uno sciame di turisti francesi e tifosi azzurri di Ravenna che festeggiano. Un cameriere di Antonio&Antonio mi ferma e dice: “Gì, forse fanno ripetere ‘a partita ‘e Milano dove la Lazio ha pareggiato: l’arbitro ha fatto giocare l’Inter in 12”. Mi convinco che si tratta di uno scherzo e intanto sventolo ancora più forte la bandiera azzurra. Si è nu suonne nun me scetate.

 

 
 
Gino Rivieccio

 

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