NAPOLI - Ammettiamolo, pur dopo la convincente prestazione con la Fiorentina i tifosi del Napoli si sono apprestati all'appuntamento europeo con il Wolfsburg con lo stesso stato d'animo di chi piglia la Circumvesuviana la mattina: a prenderlo un treno prima o poi lo prendiamo però può essere pure che invece di arrivare a piazza Garibaldi arriviamo a Beirut. E invece quello che abbiamo visto giovedì sera a Wolfsburg, così come quello che abbiamo visto poi domenica pomeriggio a Cagliari, è stato un Napoli decisamente sorprendente. Se non altro nell'atteggiamento: aggressivo, pugnace, arraggiato, mai remissivo. E' evidente che nel ritiro a Castel Volturno ai ragazzi la sera ci hanno fatto vedere le videocassette con tutti i film di De Laurentiis sennò non si spiega perché pur di scapparsene da là dentro i giocatori e tesserati SSC Napoli hanno dato fondo a tutta la loro riserva di ommità.

3° MAGGIO - Al terzo posto Maggio: perché così, bell'e buono, mentre correva come fa sempre sulla sua fascia destra, a Wolfsburg ha deciso che lui era Zidane e che per questo motivo doveva mettere a figur 'e mmerd Schurrle. Per nostra fortuna tutto questo è accaduto proprio nel momento in cui da quelle parti passava Higuain il quale, consapevole del fenomeno paranormale cui stava assistendo, prima si è fatto il segno della croce e poi ha preso la palla per mandare in rete Hamsik. Così è nato il goal del due a zero, con un colpo di tacco che già viene studiato nelle facoltà di teologia napoletane come tipico esempio di miracolo naturalistico di poco inferiore, per tempi e coefficiente di difficoltà, alla trasformazione dell'acqua in vino da parte di Gesù Cristo. Indimenticabile.

2° GABBIADINI - Al secondo posto Gabbiadini: sì, ok, in questa settimana hanno segnato in tanti e tutti con goal bellissimi. Higuain, Callejon, Hamsik, etc ma il secondo posto della classifica dell'ommità va a Manolo Gabbiadini perché per fare un goal questo uaglione deve prima pigliare almeno 4356 pali e non meno di 7265 traverse. Insomma, Manolo combatte tenacemente una guerra solitaria con tutti i pezzi di legno presenti in area di rigore, Jorginho compreso, e noi non possiamo lasciarlo solo in questa battaglia. Manolo siamo con te!

1° BENITEZ - Al primo posto Benitez. In queste settimane gli hanno detto di tutto: che non capisce il calcio italiano, che non capisce il calcio, che non capisce proprio l'italiano e che per questo non sa rispondere alle domande dei giornalisti sul suo rinnovo, che se Hamsik giocava male era per colpa sua e che se adesso gioca meglio è merito solo del fatto che ascoltando i consigli degli altri, l'ha arretrato così tanto che mo' infatti Marek gioca di nuovo nel Brescia. E lui? Alla prima occasione pubblica invece di levarsi i paccheri Garofalo dalla faccia, come pure i risultati gli consentirebbero, parla di futuro, giovanili, progetti e business plan. Il tutto senza dire una mezza mala parola. Questa, signori miei, non è pusillanimità. Questa è ommità versione Rafa Benitez. Respect!

Anna Trieste

Napoli Magazine

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