Calcio
L'ANALISI - Zazzaroni: "Non solo Napoli, tanti infortuni in Serie A, i calendari sono intasati"
17.11.2025 23:16 di Napoli Magazine
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Il giornalista Ivan Zazzaroni, tramite un tweet sul suo profilo X, ha parlato della questione infortuni che ha colpito il Napoli e non solo: "Il problema è sempre più serio e comunque troppo serio per non essere affrontato da chi di dovere. Già, ma chi sente il dovere di intervenire? Con i calendari intasati da Fifa e Uefa, con l’aumento sconsiderato degli impegni (maledetto Mondiale per club e pallosa Nations League) le soste delle nazionali mietono troppe vittime e non c’è indennizzo che tenga. Non si può ricondurre tutto al denaro, al danno finanziario procurato ai club: in ballo ci sono la salute dei calciatori e, perché no?, la regolarità dei campionati. Prendete la sosta che sta per concludersi: sono caduti sul campo d’allenamento, o in partita, Anguissa del Napoli, Cambiaghi e Holm del Bologna, Diao del Como, Vlahovic della Juventus, Dumfries dell’Inter, Ilic del Toro, ma anche Osimhen del Galatasaray, Sudakov del Benfica e altri. Nelle precedenti occasioni erano saltati come birilli - in ordine sparso - Leão, Rabiot, Pulisic, Estupiñan, Saelemaekers, Bremer, Castellanos, Kean, Lobotka, Rrahmani, Addai. Questo significa che nelle fasi più importanti della stagione, tra tornei nazionali e coppe internazionali, molte società sono state private di elementi importanti registrando un penalizzante impoverimento di natura tecnica. Come abbiamo ricordato, già una trentina di anni fa Sergio Cragnotti pose la questione che in seguito è stata più volte ripresa da Aurelio De Laurentiis, l’ultima pochi giorni fa. Dalla prossima stagione le soste autunnali saranno ridotte da tre a due (più lunga la seconda) ma questa modifica non può essere considerata risolutiva. Il guaio è che i calciatori non fanno nulla per proteggere sé stessi e il futuro del loro sport e qualche allenatore ci mette solo la faccia, non andando mai oltre le parole. I presidenti si lamentano a cose fatte. Curiosamente il calcio aspetta di subire il danno e non attua la prevenzione. Restando così le cose, lo spettacolo perderà progressivamente appeal: per stanchezza dei protagonisti, per infortuni e per motivi riconducibili alla gestione delle risorse e insomma non si può più stare a guardare la moltiplicazione delle gare e delle rotture (in tutti i sensi)".

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L'ANALISI - Zazzaroni: "Non solo Napoli, tanti infortuni in Serie A, i calendari sono intasati"

di Napoli Magazine

17/11/2025 - 23:16

Il giornalista Ivan Zazzaroni, tramite un tweet sul suo profilo X, ha parlato della questione infortuni che ha colpito il Napoli e non solo: "Il problema è sempre più serio e comunque troppo serio per non essere affrontato da chi di dovere. Già, ma chi sente il dovere di intervenire? Con i calendari intasati da Fifa e Uefa, con l’aumento sconsiderato degli impegni (maledetto Mondiale per club e pallosa Nations League) le soste delle nazionali mietono troppe vittime e non c’è indennizzo che tenga. Non si può ricondurre tutto al denaro, al danno finanziario procurato ai club: in ballo ci sono la salute dei calciatori e, perché no?, la regolarità dei campionati. Prendete la sosta che sta per concludersi: sono caduti sul campo d’allenamento, o in partita, Anguissa del Napoli, Cambiaghi e Holm del Bologna, Diao del Como, Vlahovic della Juventus, Dumfries dell’Inter, Ilic del Toro, ma anche Osimhen del Galatasaray, Sudakov del Benfica e altri. Nelle precedenti occasioni erano saltati come birilli - in ordine sparso - Leão, Rabiot, Pulisic, Estupiñan, Saelemaekers, Bremer, Castellanos, Kean, Lobotka, Rrahmani, Addai. Questo significa che nelle fasi più importanti della stagione, tra tornei nazionali e coppe internazionali, molte società sono state private di elementi importanti registrando un penalizzante impoverimento di natura tecnica. Come abbiamo ricordato, già una trentina di anni fa Sergio Cragnotti pose la questione che in seguito è stata più volte ripresa da Aurelio De Laurentiis, l’ultima pochi giorni fa. Dalla prossima stagione le soste autunnali saranno ridotte da tre a due (più lunga la seconda) ma questa modifica non può essere considerata risolutiva. Il guaio è che i calciatori non fanno nulla per proteggere sé stessi e il futuro del loro sport e qualche allenatore ci mette solo la faccia, non andando mai oltre le parole. I presidenti si lamentano a cose fatte. Curiosamente il calcio aspetta di subire il danno e non attua la prevenzione. Restando così le cose, lo spettacolo perderà progressivamente appeal: per stanchezza dei protagonisti, per infortuni e per motivi riconducibili alla gestione delle risorse e insomma non si può più stare a guardare la moltiplicazione delle gare e delle rotture (in tutti i sensi)".