Uscirà al cinema il 20 novembre con Exit Media, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Il mio nome è Nevenka, il nuovo film di Icíar Bollaín in collaborazione con la fondazione Una, Nessuna Centomila e WIFT&M – Women in Film, Television & Media Italia.
Il film racconta la storia vera della prima donna spagnola ad aver denunciato un uomo politico per molestie sessuali sul lavoro. Nel 2000 Nevenka Fernández, giovane consigliera comunale, trovò il coraggio di denunciare per molestie sessuali il suo capo, il sindaco di una cittadina della provincia spagnola, aprendo così una breccia nel silenzio che per anni aveva protetto il potere.
Il caso di Nevenka è considerato un precedente storico: fu la prima donna a rompere il silenzio e a denunciare pubblicamente un politico, che all’epoca era il suo capo e sindaco della città, anticipando così di quasi vent’anni il movimento #MeToo e aprendo un dibattito pubblico sulla violenza e sull’abuso di potere nelle istituzioni.
Diretto da Icíar Bollaín, tra le autrici più importanti del cinema europeo contemporaneo – già vincitrice di sette Premi Goya per Te doy mis ojos (2003) e regista di El olivo (2016), Yuli – Danza e libertà (2019) e Una donna chiamata Maixabel (2021) – Il mio nome è Nevenka è un’opera dal forte impatto civile e umano che affronta con lucidità il tema dell’abuso di potere, della violenza psicologica e dello stalking sul posto di lavoro, restituendo con sensibilità il percorso interiore di una donna costretta a difendere la propria dignità in un sistema ostile.
Come ha dichiarato la regista: "La sfida più grande è stata restituire la confusione che il molestatore Ismael Álvarez provoca in Nevenka: un attimo scherza, quello dopo no; a volte è un collega, altre un persecutore; oggi ti affida un incarico, domani ti umilia. Un manipolatore da manuale, ma incredibilmente efficace. Come lei stessa confida allo psicanalista: ‘Non so se sto impazzendo, non mi riconosco più’. Sono dinamiche su cui abbiamo lavorato molto, cercando di trasmetterle allo spettatore perché possa sentirle sulla propria pelle".
Mireia Oriol dà corpo e voce a Nevenka con un’interpretazione intensa, accanto a Urko Olazabal (vincitore del Premio Goya e del Premio Feroz per la sua interpretazione in Maixabel della stessa Iciar Bollain) nel ruolo del sindaco Ismael Álvarez. Nel cast anche: Ricardo Gómez, Lucía Veiga, Carlos Serrano e Font García.
Il film intreccia realismo e introspezione psicologica, evitando toni didascalici e puntando sulla verità dei gesti e sulla forza morale del racconto. L’opera si muove con equilibrio tra la denuncia e l’empatia, restituendo la complessità del trauma e la necessità della parola come atto di liberazione.
Presentato in concorso al Festival Internazionale di San Sebastian e in anteprima italiana all’ultima edizione de La Nueva Ola – Festival del cinema spagnolo e latinoamericano, il film arriva nelle sale italiane come evento speciale in concomitanza con il 25 novembre, giornata simbolo della lotta contro la violenza di genere istituita dalle Nazioni Unite e con i “16 giorni di attivismo”, con proiezioni e iniziative realizzate in collaborazione con Una, Nessuna Centomila e WIFT&M – Women in Film, Television & Media Italia.
La distribuzione del film, infatti, coinvolgerà le realtà locali delle città partecipanti – al momento sono già 25 le città da nord a sud e isole comprese, che hanno aderito all’iniziativa – con incontri, dibattiti e momenti di confronto collegati alle proiezioni. Un’uscita che si inserisce nelle iniziative di sensibilizzazione contro la violenza di genere per trasformare la visione in un’occasione di confronto e consapevolezza.
Nel nostro Paese, infatti, secondo l’XI Rapporto Eures 2024, ogni tre giorni una donna viene uccisa. Il 26% delle donne ha subito nella vita violenze fisiche, sessuali o psicologiche dal partner (FRA, EIGE, Eurostat, EU gender-based violence survey, 2024). Nel 2023 oltre 60.000 donne si sono rivolte a un centro antiviolenza (Istat 2024), il 74% di loro senza autonomia economica. Le donne rappresentano il 91% delle vittime di violenza sessuale, l’81% delle persone maltrattate da familiari e conviventi e il 74% delle vittime di atti persecutori (INPS, Rendiconto di Genere, 2024).
Nello stesso anno, si stima che l’87% delle vittime di omicidi sono stati commessi da partner o ex partner (Ministero dell’Interno, INPS 2024) e il 74% delle donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza non aveva autonomia economica (Istat, I Centri Antiviolenza, Anno 2023).
Il mio nome è Nevenka è un film che trasforma una vicenda giudiziaria in un atto di memoria e resistenza, ricordando che ogni denuncia è un passo avanti verso la libertà.

di Napoli Magazine
29/10/2025 - 09:27
Uscirà al cinema il 20 novembre con Exit Media, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Il mio nome è Nevenka, il nuovo film di Icíar Bollaín in collaborazione con la fondazione Una, Nessuna Centomila e WIFT&M – Women in Film, Television & Media Italia.
Il film racconta la storia vera della prima donna spagnola ad aver denunciato un uomo politico per molestie sessuali sul lavoro. Nel 2000 Nevenka Fernández, giovane consigliera comunale, trovò il coraggio di denunciare per molestie sessuali il suo capo, il sindaco di una cittadina della provincia spagnola, aprendo così una breccia nel silenzio che per anni aveva protetto il potere.
Il caso di Nevenka è considerato un precedente storico: fu la prima donna a rompere il silenzio e a denunciare pubblicamente un politico, che all’epoca era il suo capo e sindaco della città, anticipando così di quasi vent’anni il movimento #MeToo e aprendo un dibattito pubblico sulla violenza e sull’abuso di potere nelle istituzioni.
Diretto da Icíar Bollaín, tra le autrici più importanti del cinema europeo contemporaneo – già vincitrice di sette Premi Goya per Te doy mis ojos (2003) e regista di El olivo (2016), Yuli – Danza e libertà (2019) e Una donna chiamata Maixabel (2021) – Il mio nome è Nevenka è un’opera dal forte impatto civile e umano che affronta con lucidità il tema dell’abuso di potere, della violenza psicologica e dello stalking sul posto di lavoro, restituendo con sensibilità il percorso interiore di una donna costretta a difendere la propria dignità in un sistema ostile.
Come ha dichiarato la regista: "La sfida più grande è stata restituire la confusione che il molestatore Ismael Álvarez provoca in Nevenka: un attimo scherza, quello dopo no; a volte è un collega, altre un persecutore; oggi ti affida un incarico, domani ti umilia. Un manipolatore da manuale, ma incredibilmente efficace. Come lei stessa confida allo psicanalista: ‘Non so se sto impazzendo, non mi riconosco più’. Sono dinamiche su cui abbiamo lavorato molto, cercando di trasmetterle allo spettatore perché possa sentirle sulla propria pelle".
Mireia Oriol dà corpo e voce a Nevenka con un’interpretazione intensa, accanto a Urko Olazabal (vincitore del Premio Goya e del Premio Feroz per la sua interpretazione in Maixabel della stessa Iciar Bollain) nel ruolo del sindaco Ismael Álvarez. Nel cast anche: Ricardo Gómez, Lucía Veiga, Carlos Serrano e Font García.
Il film intreccia realismo e introspezione psicologica, evitando toni didascalici e puntando sulla verità dei gesti e sulla forza morale del racconto. L’opera si muove con equilibrio tra la denuncia e l’empatia, restituendo la complessità del trauma e la necessità della parola come atto di liberazione.
Presentato in concorso al Festival Internazionale di San Sebastian e in anteprima italiana all’ultima edizione de La Nueva Ola – Festival del cinema spagnolo e latinoamericano, il film arriva nelle sale italiane come evento speciale in concomitanza con il 25 novembre, giornata simbolo della lotta contro la violenza di genere istituita dalle Nazioni Unite e con i “16 giorni di attivismo”, con proiezioni e iniziative realizzate in collaborazione con Una, Nessuna Centomila e WIFT&M – Women in Film, Television & Media Italia.
La distribuzione del film, infatti, coinvolgerà le realtà locali delle città partecipanti – al momento sono già 25 le città da nord a sud e isole comprese, che hanno aderito all’iniziativa – con incontri, dibattiti e momenti di confronto collegati alle proiezioni. Un’uscita che si inserisce nelle iniziative di sensibilizzazione contro la violenza di genere per trasformare la visione in un’occasione di confronto e consapevolezza.
Nel nostro Paese, infatti, secondo l’XI Rapporto Eures 2024, ogni tre giorni una donna viene uccisa. Il 26% delle donne ha subito nella vita violenze fisiche, sessuali o psicologiche dal partner (FRA, EIGE, Eurostat, EU gender-based violence survey, 2024). Nel 2023 oltre 60.000 donne si sono rivolte a un centro antiviolenza (Istat 2024), il 74% di loro senza autonomia economica. Le donne rappresentano il 91% delle vittime di violenza sessuale, l’81% delle persone maltrattate da familiari e conviventi e il 74% delle vittime di atti persecutori (INPS, Rendiconto di Genere, 2024).
Nello stesso anno, si stima che l’87% delle vittime di omicidi sono stati commessi da partner o ex partner (Ministero dell’Interno, INPS 2024) e il 74% delle donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza non aveva autonomia economica (Istat, I Centri Antiviolenza, Anno 2023).
Il mio nome è Nevenka è un film che trasforma una vicenda giudiziaria in un atto di memoria e resistenza, ricordando che ogni denuncia è un passo avanti verso la libertà.
