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NEWS - Chiesa Santa Luciella a Napoli: sotto la corona spinata, due “anime pezzentelle”, al via il restauro del dipinto murale del ‘700
28.10.2025 15:16 di Napoli Magazine
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Sotto la corona di spine i messaggi delle anime pezzentelle. Nel centro storico di Napoli, sono cominciati gli interventi di restauro del dipinto murale risalente al XVIII secolo scoperto nella chiesa di Santa Luciella sotto un intonaco. Con il sostegno della Fondazione Banco di Napoli sono partiti i lavori per portare alla luce l’intera opera: una croce con una corona di spine e parte di una lancia, che testimoniano una delle rappresentazioni più significative della Passione di Cristo. Ed ecco la seconda scopertasotto la croce sono riemerse due anime del Purgatorio. L’Associazione “Respiriamo Arte”, che gestisce la chiesa, aveva lanciato alla fine del 2024 un appello urgente per ottenere i fondi necessari al recupero completo del dipinto. «Ero qui con le mie colleghe Angela Rogliani e Simona Trudi - ha commentato Massimo Faella Presidente dell’associazione “Respiriamo Arte” - c’era un servizio fotografico in corso e all’improvviso osservando le pareti ci siamo accorti della presenza di colori e lì abbiamo cominciato a investigare. Con la soprintendenza e le restauratrici abbiamo scoperto i dipinti murali e di lì abbiamo chiesto aiuto alla città per farli riemergere. La svolta è avvenuta grazie alla visita di Orazio Abbamonte presidente della Fondazione Banco Napoli, che alla vista del dipinto ha subito mostrato l’intenzione di sostenere il restauro dell’opera. Abbiamo cominciato e altre sorprese sono seguite: sotto la croce di Passione sono emerse due anime del Purgatorio. Quasi un messaggio dalle nostre anime pezzentelle». La chiesa di Santa Luciella è stata restaurata e resa visitabile dall’impegno dell’associazione “Respiriamo Arte”, nata nel 2013 con l’intento di recuperare parte del patrimonio e artistico della città di Napoli, attraverso la tutela e la valorizzazione di monumenti e luoghi che rappresentano e custodiscono la sua memoria storica. «Sono felice di aver potuto fare da da trait d’union tra la governance della Fondazione Banco Napoli, sensibile e attenta  al bene culturale - ha commentato la storica dell’arte Bianca Stranieri - e l’Associazione “Respiriamo Arte”, che ha scoperto la splendida pittura murale e che ora finalmente viene restituita a tutti. L’auspicio è che questa stessa attenzione in futuro si possa estendere alla vicina chiesa dell’Arte della Seta dei Santi Filippo e Giacomo, simbolo di un inestimabile patrimonio della città, anch’essa gestita dai ragazzi dell’associazione». La chiesa è anche conosciuta per il suo famoso "teschio con le orecchie" e per le opere dei maestri pipernieri. «Dopo una serie di indagini stratigrafiche e analisi eseguite anche in laboratorio da diagnosti - ha spiegato Teresa Peluso Direttore tecnico Artes Restauro e servizi per l’Arte - siamo partiti con i lavori di restauro. Abbiamo effettuato l’intervento di rimozione delle incrostazioni, per arrivare allo strato pittorico originario e far emergere il dipinto murale. Questi lavori sono eseguiti da restauratori altamente specializzati, sotto la sorveglianza della soprintendenza alle belle arti e all’archeologia della città di Napoli. L’opera dunque sta piano piano riemergendo. Si procederà poi alla pulitura, al consolidamento della pellicola pittorica, poi gli interventi di stuccatura e reintegrazione pittorica, per rendere leggibile tutto l’apparato decorativo».

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28/10/2025 - 15:16

Sotto la corona di spine i messaggi delle anime pezzentelle. Nel centro storico di Napoli, sono cominciati gli interventi di restauro del dipinto murale risalente al XVIII secolo scoperto nella chiesa di Santa Luciella sotto un intonaco. Con il sostegno della Fondazione Banco di Napoli sono partiti i lavori per portare alla luce l’intera opera: una croce con una corona di spine e parte di una lancia, che testimoniano una delle rappresentazioni più significative della Passione di Cristo. Ed ecco la seconda scopertasotto la croce sono riemerse due anime del Purgatorio. L’Associazione “Respiriamo Arte”, che gestisce la chiesa, aveva lanciato alla fine del 2024 un appello urgente per ottenere i fondi necessari al recupero completo del dipinto. «Ero qui con le mie colleghe Angela Rogliani e Simona Trudi - ha commentato Massimo Faella Presidente dell’associazione “Respiriamo Arte” - c’era un servizio fotografico in corso e all’improvviso osservando le pareti ci siamo accorti della presenza di colori e lì abbiamo cominciato a investigare. Con la soprintendenza e le restauratrici abbiamo scoperto i dipinti murali e di lì abbiamo chiesto aiuto alla città per farli riemergere. La svolta è avvenuta grazie alla visita di Orazio Abbamonte presidente della Fondazione Banco Napoli, che alla vista del dipinto ha subito mostrato l’intenzione di sostenere il restauro dell’opera. Abbiamo cominciato e altre sorprese sono seguite: sotto la croce di Passione sono emerse due anime del Purgatorio. Quasi un messaggio dalle nostre anime pezzentelle». La chiesa di Santa Luciella è stata restaurata e resa visitabile dall’impegno dell’associazione “Respiriamo Arte”, nata nel 2013 con l’intento di recuperare parte del patrimonio e artistico della città di Napoli, attraverso la tutela e la valorizzazione di monumenti e luoghi che rappresentano e custodiscono la sua memoria storica. «Sono felice di aver potuto fare da da trait d’union tra la governance della Fondazione Banco Napoli, sensibile e attenta  al bene culturale - ha commentato la storica dell’arte Bianca Stranieri - e l’Associazione “Respiriamo Arte”, che ha scoperto la splendida pittura murale e che ora finalmente viene restituita a tutti. L’auspicio è che questa stessa attenzione in futuro si possa estendere alla vicina chiesa dell’Arte della Seta dei Santi Filippo e Giacomo, simbolo di un inestimabile patrimonio della città, anch’essa gestita dai ragazzi dell’associazione». La chiesa è anche conosciuta per il suo famoso "teschio con le orecchie" e per le opere dei maestri pipernieri. «Dopo una serie di indagini stratigrafiche e analisi eseguite anche in laboratorio da diagnosti - ha spiegato Teresa Peluso Direttore tecnico Artes Restauro e servizi per l’Arte - siamo partiti con i lavori di restauro. Abbiamo effettuato l’intervento di rimozione delle incrostazioni, per arrivare allo strato pittorico originario e far emergere il dipinto murale. Questi lavori sono eseguiti da restauratori altamente specializzati, sotto la sorveglianza della soprintendenza alle belle arti e all’archeologia della città di Napoli. L’opera dunque sta piano piano riemergendo. Si procederà poi alla pulitura, al consolidamento della pellicola pittorica, poi gli interventi di stuccatura e reintegrazione pittorica, per rendere leggibile tutto l’apparato decorativo».