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SHOW TIME - Gino Rivieccio su "NM": "Razzismo, servirebbe il "Daspu...", non il Daspo"
07.10.2021 16:36 di Napoli Magazine

NAPOLI - Di fronte all’ennesima vergognosa e infame pagina di razzismo esibita domenica scorsa al Franchi, sia pure a distanza di quattro giorni, non si può restare in silenzio. A maggior ragione quando passano le ore e certi ciarlatani pensano che passata la bufera sia in arrivo la quiete. No, le reazioni sdegnate vanno conservate e scongelate di volta in volta, proprio per evitare che la cosa, come diciamo a Napoli, fernesce ind’a scurdata. Premesso che da un punto di vista calcistico in questo momento le “scimmie” stanno davanti alle zebre, ai lupi e alle aquile, gli acefali di curva e di tribuna pensano di offenderci ogni volta chiamandoci africani e invocando la lava del Dio Vesuvio. Vorrei ricordare a codesti signori (si fa per dire) che noi ci offenderemmo se i nostri fratelli piuttosto che i nostri figli facessero ululati o intonassero dei buu ai vari Kessie, Zapata, Duncan, ecc. In quel caso sì, dovremmo indignarci al punto da invocare addirittura il Daspo per loro. Nel caso di certi signori (si fa sempre per dire) più che il Daspo io invocherei il Daspu: sarebbero daspu…tare in quella parte anatomica facilmente immaginabile. Certo un Daspo serio con il divieto a vita di frequentare lo stadio per i destrutturati, con Koulibaly che querela i colpevoli e la SSC Napoli che si costituisce parte civile, sarebbe una risposta netta che farebbe forse anche da deterrente per altre tifoserie razziste. Altrimenti le parole resteranno al vento e quelle di Firenze, culla della lingua italiana, non possono passare inosservate. MI dicono che lo stesso Dante Alighieri, di passaggio con Beatrice dalle parti dello stadio, sarebbe impallidito a sentire i suoi concittadini vomitare quelle infamità ai danni di Kalidou, Osimhen e Anguissa. Oltretutto l’Alighiero era un guelfo bianco e sono certo che per solidarietà con i tre azzurri sarebbe diventato anche un guelfo nero! Per non parlare della famiglia de’ Medici, signori di Firenze, che la notte non avrà chiuso occhio. Domenica pomeriggio al Franchi ci volevano altri medici, di quelli buoni, specializzati in neurologia per studiare quelle rape vuote e senza un briciolo di futuro. Che evidentemente non hanno saputo accettare lo strapotere azzurro e la Divina Commedia del calcio che Insigne e compagni hanno esibito all’interrogazione del Franchi. Non hanno saputo perdere e lo hanno preso nel Koulibaly. Ma soprattutto non hanno capito che Anguissa, Ounas, Zapata, Lukaku, Traorè, Obiang, Osimhen, Ghoulam, Pogba, eccetera, eccetera, ecetera, sono tutti nostri fratelli. W il Senegal, W il Camerun, W l’Algeria, W Koulibaly e quelli con la sua stessa pelle!

 

 

Gino Rivieccio

 

Napoli Magazine
 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

07/10/2024 - 16:36

NAPOLI - Di fronte all’ennesima vergognosa e infame pagina di razzismo esibita domenica scorsa al Franchi, sia pure a distanza di quattro giorni, non si può restare in silenzio. A maggior ragione quando passano le ore e certi ciarlatani pensano che passata la bufera sia in arrivo la quiete. No, le reazioni sdegnate vanno conservate e scongelate di volta in volta, proprio per evitare che la cosa, come diciamo a Napoli, fernesce ind’a scurdata. Premesso che da un punto di vista calcistico in questo momento le “scimmie” stanno davanti alle zebre, ai lupi e alle aquile, gli acefali di curva e di tribuna pensano di offenderci ogni volta chiamandoci africani e invocando la lava del Dio Vesuvio. Vorrei ricordare a codesti signori (si fa per dire) che noi ci offenderemmo se i nostri fratelli piuttosto che i nostri figli facessero ululati o intonassero dei buu ai vari Kessie, Zapata, Duncan, ecc. In quel caso sì, dovremmo indignarci al punto da invocare addirittura il Daspo per loro. Nel caso di certi signori (si fa sempre per dire) più che il Daspo io invocherei il Daspu: sarebbero daspu…tare in quella parte anatomica facilmente immaginabile. Certo un Daspo serio con il divieto a vita di frequentare lo stadio per i destrutturati, con Koulibaly che querela i colpevoli e la SSC Napoli che si costituisce parte civile, sarebbe una risposta netta che farebbe forse anche da deterrente per altre tifoserie razziste. Altrimenti le parole resteranno al vento e quelle di Firenze, culla della lingua italiana, non possono passare inosservate. MI dicono che lo stesso Dante Alighieri, di passaggio con Beatrice dalle parti dello stadio, sarebbe impallidito a sentire i suoi concittadini vomitare quelle infamità ai danni di Kalidou, Osimhen e Anguissa. Oltretutto l’Alighiero era un guelfo bianco e sono certo che per solidarietà con i tre azzurri sarebbe diventato anche un guelfo nero! Per non parlare della famiglia de’ Medici, signori di Firenze, che la notte non avrà chiuso occhio. Domenica pomeriggio al Franchi ci volevano altri medici, di quelli buoni, specializzati in neurologia per studiare quelle rape vuote e senza un briciolo di futuro. Che evidentemente non hanno saputo accettare lo strapotere azzurro e la Divina Commedia del calcio che Insigne e compagni hanno esibito all’interrogazione del Franchi. Non hanno saputo perdere e lo hanno preso nel Koulibaly. Ma soprattutto non hanno capito che Anguissa, Ounas, Zapata, Lukaku, Traorè, Obiang, Osimhen, Ghoulam, Pogba, eccetera, eccetera, ecetera, sono tutti nostri fratelli. W il Senegal, W il Camerun, W l’Algeria, W Koulibaly e quelli con la sua stessa pelle!

 

 

Gino Rivieccio

 

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