La nona edizione di Irpinia Mood – Food Festival chiude con numeri in crescita e soprattutto una conferma importante: la manifestazione ribadisce il suo ruolo di laboratorio culturale e gastronomico capace di mettere in dialogo territorio, professionisti e pubblico. Un’edizione che ha visto, nel Complesso monumentale del Carcere Borbonico – Museo Irpino ad Avellino, la partecipazione di 87 chef – ben 17 in più rispetto al 2024 - provenienti da tutta Italia, coinvolti in un programma ricco e articolato, con 39 interventi registrati che saranno presto disponibili sul canale YouTube del festival. Il tema dell’edizione appena conclusa, Cibo Sovrano, ha appassionato chef, pasticceri e produttori: ha ispirato i piatti delle quattro serate, guidato riflessioni e approfondimenti durante talk e master class. Gli 87 chef ospitati a Irpinia Mood 2025 testimoniano il carattere sempre più nazionale della manifestazione e l’attenzione alle nuove generazioni. La maggioranza proviene dalla Campania, a seguire la Puglia, con presenze da Lecce, Foggia e Barletta, Andria e Trani. La Lombardia contribuisce con una discreta presenza da Milano e Como, seguono quindi le Marche, l’Abruzzo e il Lazio. Sono stati 6745 i piatti venduti per un significativo + 5% rispetto al 2024. Grande successo anche per la prima edizione del fuori festival, il “Fuori Menù Tour 2025”, che per 4 giornate ha toccato vigne, cantine, luoghi storici e naturali per un racconto più ampio e completo del territorio irpino attraverso visite narrate, degustazioni, esplorazioni e autentiche esperienze conviviali. Il tour, curato da Ama viaggiare, è partito da Tufo (Venerdì 29 agosto) con le storiche Cantine di Marzo, custodi del Greco di Tufo, per poi proseguire a Montefusco con il pranzo presso il Ristorante Da Teodoro. Sabato 30 agosto, i riflettori si sono accesi su Taurasi con la visita alle Cantine Antonio Caggiano, tempio dell’Aglianico e della grande tradizione vitivinicola irpina. Domenica 31 agosto, ad Acqua Fidia, “Segnali di fumo”, esperienza conviviale e creativa, ha visto protagonisti lo chef Gerardo Urciuoli con Appicciamunn e il format nomade Troppo Frizzante a cura di Davide Lima. Lunedì 1 settembre, il tour si è chiuso prima a Sorbo Serpico con i Feudi di San Gregorio, poi a Santo Stefano del Sole presso l’Agriturismo da Baffone, dove la genuinità della tradizione gastronomica ha incontrato la convivialità di Irpinia Mood. Il festival annuncia il tema della prossima edizione, Irpinia Mood 2026, che sarà “INTOLLERANTI”. Un titolo volutamente polisemico, che riflette alcune delle criticità più urgenti della contemporaneità. Da un lato, la crescita delle allergie e delle sensibilità alimentari impone al settore enogastronomico un costante aggiornamento, nelle pratiche di produzione e nei linguaggi della ristorazione, per garantire inclusione, sicurezza e qualità. Dall’altro, il termine rimanda a una dimensione sociale e politica, richiamando le forme di intolleranza che segnano la vita pubblica, dalla polarizzazione crescente alla diffusione di discorsi divisivi alimentati da movimenti estremisti. Mettere in relazione queste due prospettive significa riconoscere che il cibo non è mai neutrale: esso è spazio in cui si riflettono tensioni, paure ma anche possibilità di incontro. Con questa scelta, Irpinia Mood si propone ancora una volta di interrogare la contemporaneità, trasformando l’intolleranza in occasione di confronto critico e di consapevolezza collettiva.
di Napoli Magazine
02/09/2025 - 13:53
La nona edizione di Irpinia Mood – Food Festival chiude con numeri in crescita e soprattutto una conferma importante: la manifestazione ribadisce il suo ruolo di laboratorio culturale e gastronomico capace di mettere in dialogo territorio, professionisti e pubblico. Un’edizione che ha visto, nel Complesso monumentale del Carcere Borbonico – Museo Irpino ad Avellino, la partecipazione di 87 chef – ben 17 in più rispetto al 2024 - provenienti da tutta Italia, coinvolti in un programma ricco e articolato, con 39 interventi registrati che saranno presto disponibili sul canale YouTube del festival. Il tema dell’edizione appena conclusa, Cibo Sovrano, ha appassionato chef, pasticceri e produttori: ha ispirato i piatti delle quattro serate, guidato riflessioni e approfondimenti durante talk e master class. Gli 87 chef ospitati a Irpinia Mood 2025 testimoniano il carattere sempre più nazionale della manifestazione e l’attenzione alle nuove generazioni. La maggioranza proviene dalla Campania, a seguire la Puglia, con presenze da Lecce, Foggia e Barletta, Andria e Trani. La Lombardia contribuisce con una discreta presenza da Milano e Como, seguono quindi le Marche, l’Abruzzo e il Lazio. Sono stati 6745 i piatti venduti per un significativo + 5% rispetto al 2024. Grande successo anche per la prima edizione del fuori festival, il “Fuori Menù Tour 2025”, che per 4 giornate ha toccato vigne, cantine, luoghi storici e naturali per un racconto più ampio e completo del territorio irpino attraverso visite narrate, degustazioni, esplorazioni e autentiche esperienze conviviali. Il tour, curato da Ama viaggiare, è partito da Tufo (Venerdì 29 agosto) con le storiche Cantine di Marzo, custodi del Greco di Tufo, per poi proseguire a Montefusco con il pranzo presso il Ristorante Da Teodoro. Sabato 30 agosto, i riflettori si sono accesi su Taurasi con la visita alle Cantine Antonio Caggiano, tempio dell’Aglianico e della grande tradizione vitivinicola irpina. Domenica 31 agosto, ad Acqua Fidia, “Segnali di fumo”, esperienza conviviale e creativa, ha visto protagonisti lo chef Gerardo Urciuoli con Appicciamunn e il format nomade Troppo Frizzante a cura di Davide Lima. Lunedì 1 settembre, il tour si è chiuso prima a Sorbo Serpico con i Feudi di San Gregorio, poi a Santo Stefano del Sole presso l’Agriturismo da Baffone, dove la genuinità della tradizione gastronomica ha incontrato la convivialità di Irpinia Mood. Il festival annuncia il tema della prossima edizione, Irpinia Mood 2026, che sarà “INTOLLERANTI”. Un titolo volutamente polisemico, che riflette alcune delle criticità più urgenti della contemporaneità. Da un lato, la crescita delle allergie e delle sensibilità alimentari impone al settore enogastronomico un costante aggiornamento, nelle pratiche di produzione e nei linguaggi della ristorazione, per garantire inclusione, sicurezza e qualità. Dall’altro, il termine rimanda a una dimensione sociale e politica, richiamando le forme di intolleranza che segnano la vita pubblica, dalla polarizzazione crescente alla diffusione di discorsi divisivi alimentati da movimenti estremisti. Mettere in relazione queste due prospettive significa riconoscere che il cibo non è mai neutrale: esso è spazio in cui si riflettono tensioni, paure ma anche possibilità di incontro. Con questa scelta, Irpinia Mood si propone ancora una volta di interrogare la contemporaneità, trasformando l’intolleranza in occasione di confronto critico e di consapevolezza collettiva.