GIUSSANO - Cari lettori di "Napoli Magazine", tifosi del Napoli, a Bologna bisognava vincere senza se e senza ma. E' vero che nel primo tempo le occasioni non sono mancate, da Hamsik a Cavani, senza dimenticare la traversa centrata da Paolo Cannavaro, ma nel calcio la differenza la fanno i gol. Si parla spesso di "tenori", forse prematuramente. Certi titoli bisogna guadagnarseli dimostrando sul campo di essere piu' forti degli avversari. In settimana si e' parlato piu' di mercato, di case, di idee e di Cina, piuttosto che riflettere sull'importanza della gara di Bologna. Ho ancora negli occhi i 10mila tifosi napoletani presenti al Dall'Ara: da Mazzarri a Cavani, ci sono stati tantissimi appelli per far accorrere il pubblico delle grande occasioni. E poi? I tifosi, forti della loro fede, non sono mancati, ma i protagonisti in campo (complice anche un po' di sfortuna, bisogna ammetterlo) dovevano dare qualcosa in piu'. Pandev ha ricamato tanto, ma gli e' mancato lo spunto finale; stesso discorso per Marek Hamsik, sfaldatosi con il passare dei minuti. E Lavezzi? E' entrato in campo con il Napoli sotto di un gol, ma sembrava la brutta copia del "Pocho" che tutti conosciamo: ci aspettavamo molto di piu'. Restano tre finali: una in campionato, una in Coppa Italia ed una in Supercoppa Italiana (appena guadagnata, grazie alla vittoria dello scudetto da parte della Juventus). C'e' amarezza, ma non bisogna mollare. Chiudo con un invito: la piazza di Napoli non e' una squadra di passaggio, ne' un trampolino di lancio: è un punto di arrivo. Sento molte chiacchiere sul conto dei giovani azzurri: siate chiari, dite a tutti se volete restare oppure no, perche' oltre ai milioni, nella vita, esiste la riconoscenza. Buona vita a tutti!
Stefano Borgonovo
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
07/05/2012 - 09:00
GIUSSANO - Cari lettori di "Napoli Magazine", tifosi del Napoli, a Bologna bisognava vincere senza se e senza ma. E' vero che nel primo tempo le occasioni non sono mancate, da Hamsik a Cavani, senza dimenticare la traversa centrata da Paolo Cannavaro, ma nel calcio la differenza la fanno i gol. Si parla spesso di "tenori", forse prematuramente. Certi titoli bisogna guadagnarseli dimostrando sul campo di essere piu' forti degli avversari. In settimana si e' parlato piu' di mercato, di case, di idee e di Cina, piuttosto che riflettere sull'importanza della gara di Bologna. Ho ancora negli occhi i 10mila tifosi napoletani presenti al Dall'Ara: da Mazzarri a Cavani, ci sono stati tantissimi appelli per far accorrere il pubblico delle grande occasioni. E poi? I tifosi, forti della loro fede, non sono mancati, ma i protagonisti in campo (complice anche un po' di sfortuna, bisogna ammetterlo) dovevano dare qualcosa in piu'. Pandev ha ricamato tanto, ma gli e' mancato lo spunto finale; stesso discorso per Marek Hamsik, sfaldatosi con il passare dei minuti. E Lavezzi? E' entrato in campo con il Napoli sotto di un gol, ma sembrava la brutta copia del "Pocho" che tutti conosciamo: ci aspettavamo molto di piu'. Restano tre finali: una in campionato, una in Coppa Italia ed una in Supercoppa Italiana (appena guadagnata, grazie alla vittoria dello scudetto da parte della Juventus). C'e' amarezza, ma non bisogna mollare. Chiudo con un invito: la piazza di Napoli non e' una squadra di passaggio, ne' un trampolino di lancio: è un punto di arrivo. Sento molte chiacchiere sul conto dei giovani azzurri: siate chiari, dite a tutti se volete restare oppure no, perche' oltre ai milioni, nella vita, esiste la riconoscenza. Buona vita a tutti!
Stefano Borgonovo
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