IL SUPER PENSIERO
IL SUPER PENSIERO - Pastore: "Il dio del calcio ci conservi Gonzalo!"
15.04.2014 01:23 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sì, il dio del calcio faccia restare Higuain al Napoli il più a lungo possibile. E, visto che mi trovo, si compiaccia di avere un trattamento di riguardo anche nei confronti di un certo Mertens, piccolino di statura ma un autentico gigante come giocatore. Pochi sarebbero riusciti a realizzare il gol messo a segno dal fuoriclasse belga che non solo ha fatto al Napoli il grandissimo regalo del pareggio ma che poi ha deciso di farne uno ancora più grande. E' successo all'inizio del secondo tempo, quando Mertens è entrato in area pericolosamente e Cana non ha potuto far altro che buttarlo giù, "costringendo" Banti a dare il rigore al Napoli e ad espellere il laziale, che lasciava così la squadra in inferiorità numerica. Dal dischetto, toccava a Higuain mettere alle spalle di Berisha il gol del vantaggio. Il sospiro di sollievo è arrivato nel più alto dei cieli. Le notizie che giungevano da Verona non erano delle migliori. Là nel Veneto, la Fiorentina, dopo essere andata sotto di un gol, aveva ribaltato il risultato ed aveva poi finito per dilagare. Il contraccolpo psicologico che il Napoli avrebbe avuto, nella corsa per la qualificazione in Champions, sarebbe stato terribile. So benissimo che il distacco sarebbe rimasto consistente, ma nel calcio non si può mai dire. E infatti chi l'avrebbe detto che, dopo il terzo gol del Napoli, la rete che poteva essere quella della sicurezza, sarebbe stata la Lazio, in dieci, la squadra più pericolosa in campo? In grandissima condizione atletica, la formazione romana pareva preda di una furiosa voglia di rivalsa e, contro un Napoli che avrebbe potuto controllare la partita nella massima tranquillità, ha cominciato a giocare alla grande, con, ripeto, un furore atletico insospettabile. Reja dalla panchina è un tecnico che dalle nostre parti conosciamo benissimo, uno che sa motivare i suoi anche nei momenti più difficili. Si aveva quasi l'impressione che ad essere in inferiorità numerica fosse il Napoli, tanta e così evidente era l'impegno che la squadra biancoceleste ci metteva, fino ad arrivare ad accorciare le distanze al 36', con Onazi. Una doccia fredda ma anche la logica conclusione di quello che stava succedendo in campo, dove il Napoli pasticciava e gli ospiti erano, invece, estremamente concentrati. E' vero che Britos portava sulla coscienza moltissime responsabilità sul secondo gol laziale. Quello stesso Britos che ne aveva combinate parecchie anche nel primo tempo, al punto che, quando ho visto Fernandez (che ormai è diventato il miglior difensore del Napoli e che Benitez aveva tenuto in panchina) riscaldarsi con impegno nell'intervallo, ho pensato che lo facesse per sostituire proprio Britos. Al contrario, Benitez aveva ordinato ad Albiol di lasciare il posto all'argentino, con grande meraviglia di tutti. E quindi Britos aveva avuto tutto il tempo di lasciare libero Onazi, che superava Reina e metteva dentro il pallone del 3-2. Di nuovo preoccupazione, di nuovo paura. Il Napoli non sa amministrarsi, questo è un fatto assodato fin dalle prime partite della stagione. Le altre squadre, quando sono in vantaggio e addirittura in superiorità numerica, giocano con l'avversario come il gatto col topo. I nostri non ci riescono, non hanno il cinismo, la cattiveria, l'indispensabile "cazzimma" di perdere tempo, di arrivare alla fine senza fare danni. La fortuna, stavolta, si chiama Gonzalo Higuain che si è avventato su una palla arrivata dalle sue parti, ha letteralmente fatto impazzire il povero Novaretti ed ha segnato il quarto gol del Napoli, il terzo personale, prima tripletta del nazionale argentino da quando è nel Napoli. A quel punto, la partita era veramente finita, gli altri secondi del recupero sono trascorsi velocemente e il Napoli ora se ne può fregare della vittoria della Fiorentina. Il preliminare di Champions è più vicino, nessuno riuscirà a togliercelo. La partita con la Lazio la si può archiviare, anche se speriamo abbia insegnato qualche altra cosina al Napoli. Ed anche se ha messo in mostra la vecchia antipatia che Banti ha nei nostri confronti. Il direttore di gara si è divertito coi cartellini gialli e mentre quello nei confronti di Jorginho era sacrosanto, del tutto esagerato mi è parso quello mostrato ad Higuain, accusato di simulazione mentre in realtà aveva ricevuto una spinta, sia pure leggera, dal difensore laziale. Banti ha avuto anche la bontà di ammonire Mertens, che così non potrà giocare contro l'Udinese, mentre era stato proprio il belga ad essere violentemente maltrattato dal nervosissimo Ledesma, così come al conto manca un rigore per fallo su Higuain. I commentatori si sono affrettati a dire che il fallo non c'era, portando a testimonianza la mancata protesta di Gonzalo. Senza considerare che una protesta del giocatore del Napoli avrebbe dato a Banti l'opportunità di ammonirlo e di espellere il nostro giocatore per doppia ammonizione. Tornando al Napoli, spero che questa gara gli farà ricordare che niente è scontato e che una squadra orgogliosa ed allenata bene, com'è la Lazio, avrebbe potuto giocarci negli ultimi minuti uno scherzo atroce. Un ultimo accenno ad Higuain: la sostituzione di Parma, con 'cazziatone' di Benitez nello spogliatoio emiliano dopo la partita, deve avergli fatto bene. E vorrei fare un brevissimo accenno a quei pochissimi fischi che mi è parso di sentire, quando la Lazio metteva più in difficoltà il Napoli. Possibile che un gruppetto di napoletani non cambi mai e che si mettano a contestare proprio quando la squadra ha più bisogno del loro aiuto? Mah! Come diceva la mia povera mamma, “chi nasce quadro, nun more tunno...”.





Rosario Pastore



Napoli Magazine



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15/04/2014 - 01:23

NAPOLI - Sì, il dio del calcio faccia restare Higuain al Napoli il più a lungo possibile. E, visto che mi trovo, si compiaccia di avere un trattamento di riguardo anche nei confronti di un certo Mertens, piccolino di statura ma un autentico gigante come giocatore. Pochi sarebbero riusciti a realizzare il gol messo a segno dal fuoriclasse belga che non solo ha fatto al Napoli il grandissimo regalo del pareggio ma che poi ha deciso di farne uno ancora più grande. E' successo all'inizio del secondo tempo, quando Mertens è entrato in area pericolosamente e Cana non ha potuto far altro che buttarlo giù, "costringendo" Banti a dare il rigore al Napoli e ad espellere il laziale, che lasciava così la squadra in inferiorità numerica. Dal dischetto, toccava a Higuain mettere alle spalle di Berisha il gol del vantaggio. Il sospiro di sollievo è arrivato nel più alto dei cieli. Le notizie che giungevano da Verona non erano delle migliori. Là nel Veneto, la Fiorentina, dopo essere andata sotto di un gol, aveva ribaltato il risultato ed aveva poi finito per dilagare. Il contraccolpo psicologico che il Napoli avrebbe avuto, nella corsa per la qualificazione in Champions, sarebbe stato terribile. So benissimo che il distacco sarebbe rimasto consistente, ma nel calcio non si può mai dire. E infatti chi l'avrebbe detto che, dopo il terzo gol del Napoli, la rete che poteva essere quella della sicurezza, sarebbe stata la Lazio, in dieci, la squadra più pericolosa in campo? In grandissima condizione atletica, la formazione romana pareva preda di una furiosa voglia di rivalsa e, contro un Napoli che avrebbe potuto controllare la partita nella massima tranquillità, ha cominciato a giocare alla grande, con, ripeto, un furore atletico insospettabile. Reja dalla panchina è un tecnico che dalle nostre parti conosciamo benissimo, uno che sa motivare i suoi anche nei momenti più difficili. Si aveva quasi l'impressione che ad essere in inferiorità numerica fosse il Napoli, tanta e così evidente era l'impegno che la squadra biancoceleste ci metteva, fino ad arrivare ad accorciare le distanze al 36', con Onazi. Una doccia fredda ma anche la logica conclusione di quello che stava succedendo in campo, dove il Napoli pasticciava e gli ospiti erano, invece, estremamente concentrati. E' vero che Britos portava sulla coscienza moltissime responsabilità sul secondo gol laziale. Quello stesso Britos che ne aveva combinate parecchie anche nel primo tempo, al punto che, quando ho visto Fernandez (che ormai è diventato il miglior difensore del Napoli e che Benitez aveva tenuto in panchina) riscaldarsi con impegno nell'intervallo, ho pensato che lo facesse per sostituire proprio Britos. Al contrario, Benitez aveva ordinato ad Albiol di lasciare il posto all'argentino, con grande meraviglia di tutti. E quindi Britos aveva avuto tutto il tempo di lasciare libero Onazi, che superava Reina e metteva dentro il pallone del 3-2. Di nuovo preoccupazione, di nuovo paura. Il Napoli non sa amministrarsi, questo è un fatto assodato fin dalle prime partite della stagione. Le altre squadre, quando sono in vantaggio e addirittura in superiorità numerica, giocano con l'avversario come il gatto col topo. I nostri non ci riescono, non hanno il cinismo, la cattiveria, l'indispensabile "cazzimma" di perdere tempo, di arrivare alla fine senza fare danni. La fortuna, stavolta, si chiama Gonzalo Higuain che si è avventato su una palla arrivata dalle sue parti, ha letteralmente fatto impazzire il povero Novaretti ed ha segnato il quarto gol del Napoli, il terzo personale, prima tripletta del nazionale argentino da quando è nel Napoli. A quel punto, la partita era veramente finita, gli altri secondi del recupero sono trascorsi velocemente e il Napoli ora se ne può fregare della vittoria della Fiorentina. Il preliminare di Champions è più vicino, nessuno riuscirà a togliercelo. La partita con la Lazio la si può archiviare, anche se speriamo abbia insegnato qualche altra cosina al Napoli. Ed anche se ha messo in mostra la vecchia antipatia che Banti ha nei nostri confronti. Il direttore di gara si è divertito coi cartellini gialli e mentre quello nei confronti di Jorginho era sacrosanto, del tutto esagerato mi è parso quello mostrato ad Higuain, accusato di simulazione mentre in realtà aveva ricevuto una spinta, sia pure leggera, dal difensore laziale. Banti ha avuto anche la bontà di ammonire Mertens, che così non potrà giocare contro l'Udinese, mentre era stato proprio il belga ad essere violentemente maltrattato dal nervosissimo Ledesma, così come al conto manca un rigore per fallo su Higuain. I commentatori si sono affrettati a dire che il fallo non c'era, portando a testimonianza la mancata protesta di Gonzalo. Senza considerare che una protesta del giocatore del Napoli avrebbe dato a Banti l'opportunità di ammonirlo e di espellere il nostro giocatore per doppia ammonizione. Tornando al Napoli, spero che questa gara gli farà ricordare che niente è scontato e che una squadra orgogliosa ed allenata bene, com'è la Lazio, avrebbe potuto giocarci negli ultimi minuti uno scherzo atroce. Un ultimo accenno ad Higuain: la sostituzione di Parma, con 'cazziatone' di Benitez nello spogliatoio emiliano dopo la partita, deve avergli fatto bene. E vorrei fare un brevissimo accenno a quei pochissimi fischi che mi è parso di sentire, quando la Lazio metteva più in difficoltà il Napoli. Possibile che un gruppetto di napoletani non cambi mai e che si mettano a contestare proprio quando la squadra ha più bisogno del loro aiuto? Mah! Come diceva la mia povera mamma, “chi nasce quadro, nun more tunno...”.





Rosario Pastore



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