NAPOLI - E' già, è la Juve, che volete farci? Contro le grandi squadre, il Napoli si esalta, si ricorda di possedere anch'esso il sangue blu, rammenta di avere là davanti tre uomini come Higuain, Callejon e Mertens, di poter contare sul più grande talento del calcio italiano, esibisce tutte le sue caratteristiche di formazione di rango internazionale e vince la partita. Voglio dire che, se dall'inizio della stagione, il Napoli avesse avuto la ventura di affrontare tutte avversarie dalla forza della Juventus, probabilmente oggi la distanza dalla capolista non sarebbe di 17 punti ma di molti di meno. Il Napoli ha perduto questo campionato contro formazioni mediocri, regalando punti che gridano ancora vendetta. La sconfitta allo Juventus Stadium e quella all'Olimpico contro la Roma ci potevano stare. Non ci poteva stare il pareggio contro il Sassuolo e i punti lasciati su campi dove si sarebbe potuto e dovuto vincere senza se e senza ma. Prendiamo Insigne: tutti sanno quanto io stimi l'enorme bravura di questo giocatore. Per la verità, non si è tirato mai indietro. Ma se avesse giocato tutte le gare con l'intensità vista contro i bianconeri, mi chiedo molto a ragione dove sarebbe il Napoli. Parlo di Insigne perché, senza togliere niente allo splendido Callejon, è stato il migliore in campo, giustamente premiato come uomo partita Sky. Ma il discorso vale per quasi tutti gli altri, quelli che, una volta in vantaggio, tiravano i remi in barca come se i giochi fossero già fatti, finendo col subire il ritorno delle squadre avversarie, che approfittavano dell'improvvisa "sonnolenza" di cui parevano vittime gli azzurri. Complimenti a Benitez che, per l'appuntamento coi bianconeri, ha saputo pungolare i suoi giocatori al punto giusto. Per quasi tutta la partita (i ritorni della Juve sono stati rari ed effettivamente poco pericolosi) il Napoli ha dimenticato tutte le partite di campionato, di Champions, di coppa Italia che ha nelle gambe ed ha corso con una dedizione, una continuità, una forza che, purtroppo, in tante occasioni hanno latitato. E' finalmente subentrata anche un pò di cattiveria, nella nostra squadra, quella cattiveria che probabilmente, insieme con Tevez, è stato il vero punto di forza della Juventus. Ha vinto due a zero, il Napoli, ma il bottino avrebbe potuto essere anche più consistente. Buffon ha dovuto tirar fuori tutta la sua bravura di uno dei portieri migliori del mondo, se non il numero uno in assoluto. Almeno in tre occasioni i suoi interventi hanno avuto del miracoloso. Nei minuti iniziali, prima su Callejon poi su Hamsik, imboccato da quel preziosissimo giocatore che si sta rivelando Henrique, il portiere bianconero ha salvato la propria porta, per non parlare dell'intervento al 29' su calcio d'angolo di Callejon. La Juve, frastornata, era tutta asserragliata nella propria trequarti. In queste condizioni, il gol del Napoli non poteva tardare e lo fabbricavano i due migliori giocatori in campo. Insigne, con occhio di falco, vedeva Callejon in ottima posizione, marcato solo da Asamoah. Lancio perfetto, al millimetro. Sul filo del fuorigioco, lo spagnolo si avventava sulla palla e superava Buffon. Un vantaggio figlio di una interpretazione perfetta della partita da parte di tutta la squadra. Nessuna sbavatura di Reina, attenzione massima dei difensori, con Henrique che non disdegnava frequenti inserimenti sulla fascia destra; dei due esterni ho detto ed anche a centrocampo Inler e Jorginho erano più di una diga, erano due giocatori presenti ovunque. Higuain non ha segnato ma il suo apporto è stato veramente prezioso, portava in giro i due difensori che Conte gli aveva messo addosso, liberando gli spazi per i compagni e specialmente per i due esterni Insigne e Callejon. Nel secondo tempo, con sommo gaudio di Compagnoni e Bergomi che davano vita al consueto tifo sperticato anti-napoletano, i bianconeri mostravano qualche segnale di vita, ma i poveri sforzi venivano stroncati definitivamente al 36', col raddoppio di un fantastico Mertens, che raccoglieva il suggerimento di Pandev, si avventava sulla palla e batteva Buffon sul secondo palo. A quel punto, c'era praticamente la resa dei bianconeri, che dovevano subire il torello del Napoli e rischiavano di finire in 10 se Orsato non avesse deciso di graziare Vidal che, appena ammonito, aveva rifilato un calcione a Insigne. Storto o morto, l'aiutino c'è sempre, anche se devo ammettere che la direzione di gara non è stata scandalosa. Ma anche se lo fosse stata, contro questo Napoli non c'era veramente niente da fare. Restano i rimpianti, le recriminazioni per le occasioni perdute. Possiamo metterci una pietra sopra. Personalmente penso che Napoli-Juventus sia stata la svolta definitiva. Gli azzurri devono aver capito finalmente che sono "una squadra fortissimi" per dirla con l'allegra canzoncina. E spero che anche De Laurentiis abbia capito che, per fare un altro piccolo passo ed arrivare al traguardo più prestigioso, non dovrà spendere capitali incredibili. Ma mi raccomando: hanno avuto il Napoli in 200 Nazioni nel mondo. Molti hanno visto e applaudito i nostri campioni. Quelle "veri" non si toccano. Sono del Napoli e a Napoli devono restare. p.s. Sono uno che stima molto Sconcerti, ma affermare che ha battuto una Juve stanca, al limite del collasso fisico, mi è sembrato un modo non elegantissimo di ridimensionare la bella partita del Napoli.
Rosario Pastore
Napoli Magazine
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di Napoli Magazine
31/03/2014 - 23:43
NAPOLI - E' già, è la Juve, che volete farci? Contro le grandi squadre, il Napoli si esalta, si ricorda di possedere anch'esso il sangue blu, rammenta di avere là davanti tre uomini come Higuain, Callejon e Mertens, di poter contare sul più grande talento del calcio italiano, esibisce tutte le sue caratteristiche di formazione di rango internazionale e vince la partita. Voglio dire che, se dall'inizio della stagione, il Napoli avesse avuto la ventura di affrontare tutte avversarie dalla forza della Juventus, probabilmente oggi la distanza dalla capolista non sarebbe di 17 punti ma di molti di meno. Il Napoli ha perduto questo campionato contro formazioni mediocri, regalando punti che gridano ancora vendetta. La sconfitta allo Juventus Stadium e quella all'Olimpico contro la Roma ci potevano stare. Non ci poteva stare il pareggio contro il Sassuolo e i punti lasciati su campi dove si sarebbe potuto e dovuto vincere senza se e senza ma. Prendiamo Insigne: tutti sanno quanto io stimi l'enorme bravura di questo giocatore. Per la verità, non si è tirato mai indietro. Ma se avesse giocato tutte le gare con l'intensità vista contro i bianconeri, mi chiedo molto a ragione dove sarebbe il Napoli. Parlo di Insigne perché, senza togliere niente allo splendido Callejon, è stato il migliore in campo, giustamente premiato come uomo partita Sky. Ma il discorso vale per quasi tutti gli altri, quelli che, una volta in vantaggio, tiravano i remi in barca come se i giochi fossero già fatti, finendo col subire il ritorno delle squadre avversarie, che approfittavano dell'improvvisa "sonnolenza" di cui parevano vittime gli azzurri. Complimenti a Benitez che, per l'appuntamento coi bianconeri, ha saputo pungolare i suoi giocatori al punto giusto. Per quasi tutta la partita (i ritorni della Juve sono stati rari ed effettivamente poco pericolosi) il Napoli ha dimenticato tutte le partite di campionato, di Champions, di coppa Italia che ha nelle gambe ed ha corso con una dedizione, una continuità, una forza che, purtroppo, in tante occasioni hanno latitato. E' finalmente subentrata anche un pò di cattiveria, nella nostra squadra, quella cattiveria che probabilmente, insieme con Tevez, è stato il vero punto di forza della Juventus. Ha vinto due a zero, il Napoli, ma il bottino avrebbe potuto essere anche più consistente. Buffon ha dovuto tirar fuori tutta la sua bravura di uno dei portieri migliori del mondo, se non il numero uno in assoluto. Almeno in tre occasioni i suoi interventi hanno avuto del miracoloso. Nei minuti iniziali, prima su Callejon poi su Hamsik, imboccato da quel preziosissimo giocatore che si sta rivelando Henrique, il portiere bianconero ha salvato la propria porta, per non parlare dell'intervento al 29' su calcio d'angolo di Callejon. La Juve, frastornata, era tutta asserragliata nella propria trequarti. In queste condizioni, il gol del Napoli non poteva tardare e lo fabbricavano i due migliori giocatori in campo. Insigne, con occhio di falco, vedeva Callejon in ottima posizione, marcato solo da Asamoah. Lancio perfetto, al millimetro. Sul filo del fuorigioco, lo spagnolo si avventava sulla palla e superava Buffon. Un vantaggio figlio di una interpretazione perfetta della partita da parte di tutta la squadra. Nessuna sbavatura di Reina, attenzione massima dei difensori, con Henrique che non disdegnava frequenti inserimenti sulla fascia destra; dei due esterni ho detto ed anche a centrocampo Inler e Jorginho erano più di una diga, erano due giocatori presenti ovunque. Higuain non ha segnato ma il suo apporto è stato veramente prezioso, portava in giro i due difensori che Conte gli aveva messo addosso, liberando gli spazi per i compagni e specialmente per i due esterni Insigne e Callejon. Nel secondo tempo, con sommo gaudio di Compagnoni e Bergomi che davano vita al consueto tifo sperticato anti-napoletano, i bianconeri mostravano qualche segnale di vita, ma i poveri sforzi venivano stroncati definitivamente al 36', col raddoppio di un fantastico Mertens, che raccoglieva il suggerimento di Pandev, si avventava sulla palla e batteva Buffon sul secondo palo. A quel punto, c'era praticamente la resa dei bianconeri, che dovevano subire il torello del Napoli e rischiavano di finire in 10 se Orsato non avesse deciso di graziare Vidal che, appena ammonito, aveva rifilato un calcione a Insigne. Storto o morto, l'aiutino c'è sempre, anche se devo ammettere che la direzione di gara non è stata scandalosa. Ma anche se lo fosse stata, contro questo Napoli non c'era veramente niente da fare. Restano i rimpianti, le recriminazioni per le occasioni perdute. Possiamo metterci una pietra sopra. Personalmente penso che Napoli-Juventus sia stata la svolta definitiva. Gli azzurri devono aver capito finalmente che sono "una squadra fortissimi" per dirla con l'allegra canzoncina. E spero che anche De Laurentiis abbia capito che, per fare un altro piccolo passo ed arrivare al traguardo più prestigioso, non dovrà spendere capitali incredibili. Ma mi raccomando: hanno avuto il Napoli in 200 Nazioni nel mondo. Molti hanno visto e applaudito i nostri campioni. Quelle "veri" non si toccano. Sono del Napoli e a Napoli devono restare. p.s. Sono uno che stima molto Sconcerti, ma affermare che ha battuto una Juve stanca, al limite del collasso fisico, mi è sembrato un modo non elegantissimo di ridimensionare la bella partita del Napoli.
Rosario Pastore
Napoli Magazine
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