IL REGISTA
IL REGISTA - Gaetano Fontana: "Il Napoli come un pugile all'angolo, poi si è liberato dalle sue paure"
02.03.2016 15:08 di Napoli Magazine

NAPOLI - "La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati, la nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite. È la nostra luce, non la nostra ombra a spaventarci di più"... Questi sono alcuni versi della scrittrice statunitense Marianne Williamson, che si trovano nel libro "Ritorno all'Amore" e che sono stati utilizzati anche da Nelson Mandela quando, nel lontano 1994 esordì, da Presidente, con il suo discorso rivolto alla Nazione. Spesso sono i nostri limiti a spaventarci ed inibirci, non le nostre reali potenzialità. Questo è quello che ho letto nell'animo dei giocatori di Sarri durante la prima parte della gara giocata a Firenze. Sì perché almeno inizialmente, la gara è stata caratterizzata da uno stato emozionale delle due compagini diverso che ha portato ad un approccio dissimile alla gara. La Fiorentina, a mio avviso, non avendo nulla da perdere è riuscita a tenere un atteggiamento più sfrontato e propositivo, conscia del fatto che, se avesse vinto, avrebbe aperto un ulteriore scenario nel campionato in vista dell'accesso diretto alla Champions del prossimo anno. Di contro, il Napoli, era obbligato a fare il risultato per non vanificare nel giro di pochissime settimane quanto di grandioso fin qui fatto. Ne è nato il conseguente atteggiamento remissivo tenuto nella fase iniziale, quasi imbarazzante rispetto al gioco che siamo abituati a vedere. Vero è che i Partenopei avevano di fronte un avversario di tutto rispetto; quei Viola che rappresentano una delle stupende rivelazioni di questo anno calcistico. Se è vero, difatti, che a dominare questo ed i precedenti campionati sembra essere sempre la Juve, alle spalle dei bianconeri ci sono realtà che meritano di essere studiate affinché il nostro calcio possa crescere in qualità. Le innovazioni tattiche di Sousa sono una primizia per chi analizza il nostro sport. Vedere un'elasticità tattica come quella proposta dalla Fiorentina è per palati fini; fase di non possesso disposta su tre linee in un 4-4-2 per poi slanciarsi in una fase di proposizione che diventa un 4-2-4. Un vecchio proverbio diceva: "Se vuoi uccidere il tuo nemico devi almeno presentarti con le stesse armi" . Il Napoli ha subìto, almeno nel primo tempo, Borja Valero e compagni, i quali hanno provato a colpire, per poi abbattere, l'avversario di turno, con pressing, palleggio, velocità ed aggressività in ogni zona di campo. Il Napoli, di contro, è stato lì, come un pugile all'angolo, ad incassare i colpi di un avversario assatanato. Solo quando Reina e company, hanno capito (nella seconda parte di gara) che il ritmo indiavolato dei Toscani, stava scemando, la musica è cambiata e non appena il Napoli si è liberato dalle sue paure, ha attaccato provando addirittura a vincere il match. Poco importa se ora i punti di svantaggio rispetto alla Juve sono 3; credo fermamente che dopo questo mese di appannamento dei partenopei, il campionato restituirà una protagonista assoluta per il rush finale. Con affetto e gratitudine.

 

 

Gaetano Fontana

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME IL REGISTA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL REGISTA - Gaetano Fontana: "Il Napoli come un pugile all'angolo, poi si è liberato dalle sue paure"

di Napoli Magazine

02/03/2024 - 15:08

NAPOLI - "La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati, la nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite. È la nostra luce, non la nostra ombra a spaventarci di più"... Questi sono alcuni versi della scrittrice statunitense Marianne Williamson, che si trovano nel libro "Ritorno all'Amore" e che sono stati utilizzati anche da Nelson Mandela quando, nel lontano 1994 esordì, da Presidente, con il suo discorso rivolto alla Nazione. Spesso sono i nostri limiti a spaventarci ed inibirci, non le nostre reali potenzialità. Questo è quello che ho letto nell'animo dei giocatori di Sarri durante la prima parte della gara giocata a Firenze. Sì perché almeno inizialmente, la gara è stata caratterizzata da uno stato emozionale delle due compagini diverso che ha portato ad un approccio dissimile alla gara. La Fiorentina, a mio avviso, non avendo nulla da perdere è riuscita a tenere un atteggiamento più sfrontato e propositivo, conscia del fatto che, se avesse vinto, avrebbe aperto un ulteriore scenario nel campionato in vista dell'accesso diretto alla Champions del prossimo anno. Di contro, il Napoli, era obbligato a fare il risultato per non vanificare nel giro di pochissime settimane quanto di grandioso fin qui fatto. Ne è nato il conseguente atteggiamento remissivo tenuto nella fase iniziale, quasi imbarazzante rispetto al gioco che siamo abituati a vedere. Vero è che i Partenopei avevano di fronte un avversario di tutto rispetto; quei Viola che rappresentano una delle stupende rivelazioni di questo anno calcistico. Se è vero, difatti, che a dominare questo ed i precedenti campionati sembra essere sempre la Juve, alle spalle dei bianconeri ci sono realtà che meritano di essere studiate affinché il nostro calcio possa crescere in qualità. Le innovazioni tattiche di Sousa sono una primizia per chi analizza il nostro sport. Vedere un'elasticità tattica come quella proposta dalla Fiorentina è per palati fini; fase di non possesso disposta su tre linee in un 4-4-2 per poi slanciarsi in una fase di proposizione che diventa un 4-2-4. Un vecchio proverbio diceva: "Se vuoi uccidere il tuo nemico devi almeno presentarti con le stesse armi" . Il Napoli ha subìto, almeno nel primo tempo, Borja Valero e compagni, i quali hanno provato a colpire, per poi abbattere, l'avversario di turno, con pressing, palleggio, velocità ed aggressività in ogni zona di campo. Il Napoli, di contro, è stato lì, come un pugile all'angolo, ad incassare i colpi di un avversario assatanato. Solo quando Reina e company, hanno capito (nella seconda parte di gara) che il ritmo indiavolato dei Toscani, stava scemando, la musica è cambiata e non appena il Napoli si è liberato dalle sue paure, ha attaccato provando addirittura a vincere il match. Poco importa se ora i punti di svantaggio rispetto alla Juve sono 3; credo fermamente che dopo questo mese di appannamento dei partenopei, il campionato restituirà una protagonista assoluta per il rush finale. Con affetto e gratitudine.

 

 

Gaetano Fontana

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com