NAPOLI - Il sogno del Napoli probabilmente si infrange ad Udine. La squadra di Sarri purtroppo manca clamorosamente l'appuntamento, cadendo ai piedi della squadra friulana che ha vissuto, verosimilmente, la migliore giornata di questo torneo di serie A. Le cause della caduta possono essere tante e già ampiamente discusse, per tale motivo non ritengo opportuno ribadire o sentenziare ulteriormente. È giustificata e giustificabile, a mio avviso, anche la "rabbia" del post match nonché la delusione di chi ha visto un sogno fiaccato. Ritengo però oltremodo necessario "difendere" e "stringersi" intorno al grande lavoro sin qui svolto dagli azzurri. La conquista del secondo posto non è solo importante bensì vitale, per una innumerevole serie di motivi, tra i quali, l'accesso diretto alla Champions League, la conferma di tantissimi campioni già in organico che sarebbero ulteriormente stimolati dalla eventuale prossima competizione europea, l'introito economico derivante dalla seconda posizione da poter rinvestire per migliorare ulteriormente l'attuale organico. Mantenere il secondo posto in classifica permetterebbe a Sarri di continuare questo favoloso progetto tecnico che plausibilmente darà i suoi frutti migliori negli anni a seguire. Lo sostiene il tecnico napoletano, ed è anche una mia ferma convinzione, perchè i successi si costruiscono con una seria progettualità e con un'idea tecnica altrettanto valida come quella che ha saputo proporre il trainer toscano. Dunque, il calcio, come la vita in generale, impone che dopo una caduta, seppur rovinosa, si debba trovare la forza per un'immediata reazione. Rialzarsi subito risulta necessario per evitare di stazionare nel limbo dei rimpianti e dei piagnistei, casa abilmente arredata dai PERDENTI. Per nulla costruttivo risulterebbe ragionare su quello che sarebbe potuto accadere e non è accaduto, su quello che si sarebbe dovuto fare e non si è fatto... Anche questo risulterebbe essere il giochino perfetto della disfattista. Chi opera, chi è alimentato dalla furia del fare, oggi già pensa a quello che è possibile migliorare e fare domani. Ora serve CORAGGIO... e come sosteneva Tucidide, sicuramente i più coraggiosi sono coloro che hanno una visione più chiara di ciò che li aspetta, così della gioia come del pericolo, e tuttavia l'affrontano. Con affetto e gratitudine.

Gaetano Fontana

Napoli Magazine

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com